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Ho voluto scrivere questa piccola storiellina giusto per divertimento e perché mi ronzava da tempo in testa, ho ben segnato che ci sarà del !Genderbender perché stare sempre lì a spiegare il "Oddio ma gli è uscito dal culo?", per chi scrive !Mpreg è una faticaccia, a meno che non si tratti di !Omegaverse.

Sono una multishipper, oltre ad una multifandom, quindi non sto qui a decidere quale coppia dover categoricamente scegliere anche se, lo devo ammettere, ho un debole per la Namjin. Son magnifici.

È una cosa un po' così, giusto per ridere e giusto per buttare là un po' di softaggine. Capitemi vi prego, sono in pre-ciclo e di certo la quarantena non aiuta.

Detto questo buona lettura e spero vi piaccia!

҉҉҉ 

Il piccolo Jungkook guarda dentro la grande culla bianca con un cipiglio che non si addice ad un bambino di cinque anni, le labbra strette tra loro e il nasino arricciato completano la sua smorfia infastidita.

«Che cos'è?» chiede bruscamente.

«Come che cos'è Jungkookie? Non è una cosa ma una persona, il tuo fratellino» spiega pazientemente la mamma.

«Bè, riportalo indietro. Non lo voglio.»

La mamma ridacchia scuotendo la testa «Tesoro non si può.»

«Perché no? Possiamo fare come abbiamo fatto con la lavatrice, senza però prendere un altro di questi cosetti» espone logicamente.

«Probabilmente questi ragionamenti logici li hai presi da tuo padre» dice lei alzando gli occhi dal figlio maggiore per guardare il marito.

Il più piccolo ammicca facendo poi un gran sorriso «QI da 148 ragazza!»

«Namjoon» lo richiama lei indicandogli con lo sguardo Jungkook, il quale è tornato a guardare il fratellino con disprezzo.

«Che vuoi che faccia Jin?» mima lui con le labbra.

Jin sospira scuotendo la testa, si concentra di nuovo su Jungkook e si abbassa alla sua altezza «Ne abbiamo già parlato tesoro, ci siamo preparati in questi nove mesi d'attesa, sembravi molto contento. Cosa è cambiato?»

«Non mi piace eomma, è bruttino, rumoroso e da quando è arrivato non fai altro che stargli dietro. Tu sei la mia mamma, non la sua.»

«Sono sia la tua mamma che la sua.»

«No! Tu sei mia e basta!» sbotta il bambino sbattendo un piede a terra.

«Adesso stai facendo il melodrammatico, Jungkookie» si intromette Namjoon, finalmente!, aggiungerebbe Jin. «Prima di tutto Kim Minjin è mia e secondo ti devi rassegnare, Taehyung non è come una lavatrice e quindi resterà con noi.»

Bè, non era quello che la povera ragazza si aspettava.

⸙⸙⸙

«Eomma, anche io voglio venire in braccio.»

«Amore, sei già grande per stare in braccio alla mamma non credi?»

«No! Perché lo sgorbio ci può stare e io no?»

«Kim Jungkook! Non chiamare tuo fratello in quel modo» lo rimprovera Jin esasperata.

Benché siano passate settimane da quando è tornata dall'ospedale con Taehyung, Jungkook non riesce a convivere con il fratellino. Lo chiama di continuo sgorbio, si indispettisce se Jin non si occupa di lui per troppo tempo e quando si avvicina al nuovo arrivato Kookie gli riserva sempre delle boccacce. Minjin è un po' preoccupata ma Namjoon la rassicura sempre dicendole che è solo una fase: dopotutto Jungkook ha cinque anni e fino a quel momento non ha mai dovuto condividere i suoi genitori con nessuno. Sarà solo questione di abitudine.

«Proviamo a fare un esperimento: lasciamoli soli nella stessa stanza» propone un giorno Namjoon.

«Sei sicuro?»

«Sì, andiamo» trascina la moglie in corridoio lasciando i bambini in salotto.

Jungkook si trova seduto sul tappeto morbido di Iron Man che a lui piace tanto mentre il piccolo Taetae se ne sta tranquillamente steso nella carrozzina a pochi metri dall'altro. Quando il maggiore si accorge che i genitori non ci sono li chiama a gran voce senza ricevere risposta, in quel momento Taehyung inizia a lamentarsi, Kookie lo ignora perché tanto sa che presto accorrerà la mamma a consolare quel piagnucolone.

Quando non succede quello che aveva pensato si insospettisce mentre il pianto di Taehyung è sempre più forte. Infastidito chiama i suoi genitori, loro continuano a non rispondere quindi si alza e si avvicina al fratellino.

«Sta' zitto sgorbio! Sto guardando i cartoni» borbotta scuotendo la carrozzina.

Taehyung sembra infastidito dai movimenti bruschi così piange ancora più disperatamente allora Jungkook spinge la carrozzina fino all'entrata di casa, apre la porta dello sgabuzzino e ci spinge dentro il fratellino per poi chiudersi la porta alle spalle, il pianto ora gli arriva ovattato alle orecchie.

«Ecco» dice soddisfatto tornando davanti alla televisione.

Minjin, non sentendo più il pianto di Taehyung dalla camera, decide di andare a controllare ma quando non vede la carrozzina per poco non rischia l'infarto «Kookie, dov'è Taetae?»

«Piangeva, tu non arrivavi così ho portato lo sgorbio nello sgabuzzino» spiega il bambino tranquillamente.

«Jungkook!»

Esperimento riuscito.

A Kookie non piace il nuovo arrivatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora