Parte 3

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3.. 2.. 1. Che i giochi abbiano inizio!

L'arena era stata sistemata per sembrare una vera e propria foresta. Erano là dentro già da tre giorni, i giochi erano iniziati e Harry e il suo gruppo di favoriti avevano già fatto fuori otto tributi durante lo scontro iniziale . Stava scendendo la sera e decisero di accamparsi per riposare un po' e trovare qualcosa da mettere sotto i denti. Il giorno dopo sarebbero andati in cerca degli altri tributi per fare un po' di pulizia.

Il riccio non vide il ragazzo-pesce durante il primo scontro alla Cornucopia e, nel cercarlo con lo sguardo, quasi veniva colto da una freccia lanciatogli dalla ragazzina del distretto 8. Decise, così, di tentare di cercarlo i giorni a venire, ma i giorni passavano e di Louis non c'era traccia. Che fosse morto? No. La sua foto non era stata trasmessa tra quelle dei tributi uccisi e gli strateghi non fanno mai errori.
Dove ti nascondi, pesciolino?

Don’t you dare look out your window darling
Everything’s on fire
The war outside our door keeps raging on
Hold onto this lullaby
Even when the music’s gone
Gone

Un incendio devastante aveva colpito la parte nord dell'enorme e sconfinata foresta dove la maggior parte dei tributi si stavano nascondendo, senza sapere di essere sorvegliati dagli strateghi che avevano causato la grande esplosione in quella zona.
Giocavano con le vite dei ragazzini per il puro piacere dei telespettatori più ricchi di Capitol City, poi davano loro un solo vincitore da acclamare come un vero eroe che avrebbe ottenuto la fama e la ricchezza fino a che lui stesso sarebbe stato costretto a guidare altri due ragazzini alla morte, l'anno successivo.

Louis conosceva molto bene quali piante erano commestibili e quali no, conosceva anche luoghi sicuri dove sapeva di non essere scoperto dai favoriti, eppure erano due giorni che vagava senza sosta e senza una meta ben precisa. Non si era perso, sapeva orientarsi molto bene, eppure continua a camminare, come se volesse essere trovato da qualcuno. Da lui.
Non aveva di certo dimenticato l'episodio nell'ascensore né gli sguardi che si sono scambiati durante la sfilata , per non parlare di quel bacio rubato. Il bacio.

Flashback-

« Shh, non voglio ucciderti! Non urlare! » 

Sussurrò il ragazzo-occhi-verdi mentre teneva una mano premuta sulle labbra del castano che, invano, tentava di chiamare qualcuno in suo soccorso. A quelle parole, lentamente, abbassò il tono e si calmò, togliendosi poi, con un gesto secco, la mano del riccio dalla faccia, che gli impediva di respirare dalla bocca.

«Vuoi spiegarmi che diavolo ci fai qui?! Se ti beccano è la fine per entrambi! » 

Lo intimò Louis, agitando furiosamente la braccia. Harry rise e si stiracchiò le braccia, sbadigliando. Il castano lo guardò male, ma arrossì e abbassò subito lo sguardo non appena il moro gli sorrise mostrando quelle adorabili fossette. Louis non lo capiva. Non aveva idea che cosa avesse in testa quello strano, ma attraente ragazzo-occhi-verdi. Cercava di capirlo, o almeno ci provava, ma proprio non ci riusciva. Alzò nuovamente lo sguardo e tentò di nuovo.

« Allora? Vuoi dirmi perchè hai scavalcato il tuo balcone e ti arrampicato fino al mio? » 

Domandò con più calma questa volta, sospirando sconsolato.

« Ora devo anche avere un pretesto per venire a trovarti? Credevo ti fosse piaciuto il nostro piccolo incontro ravvicinato in ascensore... » 

Sussurrò lascivamente, avvicinando Louis a se stesso, tenendolo saldamente per i fianchi mentre quest'ultimo posò le mani sul petto del riccio per cercare di mantenere le distanze.

« I-io non ti capisco... Domani andremo a morire dentro un'arena e tu... io...»

 Balbettò qualcosa di incomprensibile, ma prima di poter continuare, venne messo a tacere dalle labbra perfette del moro. Lou si ritrovò totalmente disarmato di fronte a questo gesto. Quel ragazzo era imprevedibile, ma forse era proprio questo che gli piaceva di lui, oltre alle sue labbra dal sapore di menta fresca. Ricambiò il bacio e in poco tempo si trasformò in una danza di lingue che si cercavano, vogliose di passione e di attenzione.
I loro corpi fremevano e il bacio era sempre più energico, alla ricerca del piacere e con la voglia di esplorarsi a vicenda. Purtroppo ad interrompere il loro piccolo momento di intimità improvvisa, fu la voce del mentore del ragazzo-pesce.

Harry fu costretto a scappare e risalire su per il balcone, lasciando Louis completamente stravolto, col cuore che batteva, il respiro affannato, le gambe che di lì a poco avrebbero ceduto, ma sopratutto il suo dolce sapore ancora sulle labbra. Si buttò sul letto toccandosi più volte la bocca, cercando di capire se tutto questo fosse realmente accaduto o fosse stata solo la sua immaginazione che si prendeva gioco di lui, eppure il suo profumo era ancora nell'aria e le farfalle nello stomaco lo stavano facendo ribollire da capo a piedi. Respirò profondamente e rimase disteso lì a fissare il soffitto.
Come avrebbe dovuto comportarsi domani?

Fine flashback-

Cadde a terra. Era stremato e le forze lo abbandonavano ad ogni passo. La ferita sulla gamba stava solo peggiorando e il suo mentore sembrava fregarsene altamente. Erano ormai giorni che non riceveva niente. Spesso alzava la testa al cielo sperando di scorgere uno di quei piccoli paracadute argentati che avrebbero potuto aiutarlo, ma niente.
Il cielo, semi-coperto dai rami dei grossi alberi, era azzurro e limpido proprio come gli occhi di sua madre. Dolci e innocenti. Quegli occhi gonfi e arrossati che ora lo stavano guardando attraverso uno schermo, colmi di lacrime.

Non guardare fuori dalla finestra, piccolo Boo. C'è una guerra crudele, ma noi siamo qui, al sicuro. Ora pensa solo a riposare” poi, sua madre cantava la loro ninna nanna e Lou cadeva tra le braccia di Morfeo.

Louis tentò di alzarsi più di una volta, ma con scarsi risultati. Il dolore alla gamba era lancinante e la gola bruciava senza essere correttamente idratata. Alla fine riuscì a tirarsi in piedi e a trascinarsi fino ad un laghetto non troppo lontano, dove si immerse per rinfrescarsi, dissetarsi e pulirsi la grossa ferita da coltello che si è procurato durante l'incontro con la biondina del distretto 1.
Fortunatamente era riuscito a scappare, ma ora il male che sentiva diventava insopportabile e il sangue che sgorgava senza sosta non lo aiutava a proseguire nella sua impresa. Si sentiva debole e allo stremo delle forze.
Usò un lembo della sua maglia per fasciarsi come meglio poteva la gamba e, alla fine, ritentò di mettersi in cammino. Questa volta con uno scopo ben preciso, raggiungere la Cornucopia e racimolare qualche scorta di cibo , magari riuscendo anche a recuperare il tridente che si è lasciato sfuggire durante il bagno di sangue iniziale.

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