Capitolo 2

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La giornata era lunga. Mi alzai con fatica e notai che nell'altra parte del letto c'era un bigliettino.

'Buongiorno Sofia! Io sono partita questa mattina molto presto e siete rimasti solo voi tre. Divertiti e mi raccomando!

Ps. Non fare caso a Harry.
Baci Anne'

Bene, ero rimasta da sola con due persone che non conosco. Mi lavai e vestii in modo da rendermi presentabile a due persone che mi vedono per la prima volta. Scesi al piano di sotto dove c'era la cucina e il salone.

"Buongiorno! Sono Gemma, piacere" sorrise.

"Ciao, Sofia" sorrisi.

Era una ragazza molto bella, con i capelli di un azzurro molto...azzurro. Parlammo per un bel po' mentre facevamo colazione. Dopo un po' sentimmo dei versi arrivare dalle scale.

"Tranquilla, è mio fratello. Fa sempre così quindi ti ci dovrai abituare" scoppiammo entrambe a ridere.

"Ti ho sentita!"

Entrò in cucina. Era un ragazzo bellissimo, capelli ricci, alto e dalla maglietta si vedeva il suo corpo muscoloso. Quando incontrò il mio sguardo vidi degli occhi bellissimi, verdi, grandi, fantastici e mi incantai.

Si diresse verso il frigo e uscì.

"Harry!-scusalo è scontroso la mattina-presentati!"

"L'hai già fatto tu!"

Feci una risatina.

"Non ridere tu! Harry!" disse Gemma scherzando.

"Dai vabbè, ci saranno altre occasioni" sorrisi.

"Oggi ti va di fare un giro?"

Sorrisi, ho sempre desiderato visitare Londra.

"Certo!"

Corsi in camera a prepararmi, cambiai i vestiti che avevo addosso, mi pettinai velocemente e misi un po' di trucco. Appena uscii dalla camera vidi, oltre la porta, Harry che suonava la chitarra, ma non appena notai che mi fissava, mi girai per scendere ma una mano mi prese per il braccio.

"Harry" disse con un mezzo sorriso forzato.

"Sofia" sorrisi

E ritornò nella sua stanza.
Scesi giù da Gemma.

"Scontroso tuo fratello"

"È normale dopo che i genitori divorziano"

"Oh, mi dispiace"

"Tranquilla" sorrise.

Uscimmo a piedi e andammo alla ruota panoramica. Era tutto più bello da lassù e le persone sembravano delle piccole formiche. Scese dalla ruota andammo al Buckingham Palace, visitammo il Big Ben e girammo per i negozi.

"Entriamo a prendere una cioccolata?" disse Gem guardandomi e ridendo.

"Va bene, comunque non c'è niente da ridere! Sono esausta!" dissi cercando di fare la seria ma poi scoppiammo entrambe in una risata rumorosa.

"Come mai sei venuta qui?" disse.

"Perchè mi piaceva l'idea e volevo provare qualcosa di nuovo" sorrisi.

Annuì e finimmo la cioccolata. Ci dirigemmo verso casa.

"Io devo andare a lavoro che mi hanno appena scritto. Se Harry ti da fastidio esci o chiuditi in stanza" scherzò.

"Tranquilla ciaoo"

Entrai in casa e posai tutte le buste sul mio letto e su quello di Gem. Tutta la casa era invasa dal volume altissimo della musica che stava ascoltando Harry.

"Ehii potresti abbassare un poo'" urlai entrando in camera sua.

"E perchè dovrei?" disse ridendo.

"Non c'è niente da ridere!" presi il telecomando dello stereo e abbassai il volume.

Harry si alzò e cercò di prenderlo ma glielo tolsi dalle mani. Cominciò a rincorrermi per tutta la casa, ma io come un'emerita scema inciampai e caddi.

"Tutto bene?" disse non riuscendo nemmeno a respirare da come rideva.

Aveva una risata contagiosa perchè cominciai a ridere anche io.

"Idiota è colpa tua!"

"Sei tu che mi hai preso il telecomando!"

"Infatti ce l'ho ancora io"

"Si ma adesso tu sei 'infortunata' e io sono più alto di te"

Su questo aveva ragione. Era altissimo e dovevo piegare la testa per guardarlo in quegli occhi verdissimi.

Ad un tratto mi squillò il telefono.

"Pronto Gem?"

"Sofi preparati! Si va a una festa!"

"Festa? Nonono io non sono tipo da festa!"

"Muoviti" e chiuse la chiamata.

"Ci vediamo alla festa Sofi" disse prendendo il telecomando dalle mie mani e avvicinandosi talmente tanto a me da farmi venire i brividi.

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