"Sophii c'è qualcuno per te!" urlò Gem dal piano di sotto.
"Arrivo" dissi saltellando su una gamba cercando di infilarmi le scarpe.
Sul volto di Louis si accese un sorriso e mi porse la mano.
"Divertiti" disse Gem facendomi l'occhiolino.
Le diedi un bacio sulla guancia e andai.
"Sei bellissima" disse guardandomi negli occhi.
Abbassai lo sguardo. Non sopportavo l'idea di essere guardata per così tanto tempo.
Salimmo sulla sua auto e partì. Guidava come un pazzo oscillando di qua e di là, avevamo preso anche uno o due bidoni in pieno.
"Scusa" disse imbarazzato "non riesco a guidare questa vecchia auto scassata" disse ridendo.
Il viaggio fu un po' lungo, ma con lui passò in un attimo. Riusciva a farmi ridere con uno sguardo e anche la sua risata era contagiosa e mi faceva male la bocca.
"Arrivati" disse scendendo velocemente e venendo ad aprirmi la portiera.
Mi prese per mano e mi portò dentro quello che sembrava un ristorante.
"Ci sono tanti ristoranti, come mai qui?" dissi curiosa.
"Non ti piace?" disse afflitto.
"No no, è bellissimo! Solo che è lontano"
"È di un mio zio e mi sembrava il posto ideale, con la persona perfetta", sorrise.
Mi guardai intorno e ci sedemmo al tavolo. La sala era grande con tanti tavolini e uno molto grande. C'erano decorazioni di Natale, ormai passato, ed era pieno di gente.
Passammo tutta la serata a ridere e scherzare. Era fantastico e quei maledettissimi occhi erano qualcosa di awjbeyte.
"Ti va di andare a fare una passeggiata?" disse.
Annuii e andammo verso l'uscita.
"Lui è Jack, un cameriere e amico di mio zio"
Mi cadde il mondo addosso. Era lui. Mi allontanai lentamente e la mano di Louis mi prese il braccio.
"Sophi che succede?" disse prendendomi il volto fra le mani.
Mi allontanai anche da lui e uscii fuori. Sentii i due che si salutavano e la voce di Jack pervase i miei pensieri.
"Louis andiamo a casa. Per favore."
"Mi puoi spiegare cosa succede? Ti prego"
"È una storia lunga. Ma tu devi farmi un favore. Non devi dire a nessuno, nemmeno a questo Jack, dove abito"
Annuì abbracciandomi e ci dirigemmo verso la macchina.
Arrivati davanti alla porta di casa diedi un bacio a Louis sulla guancia.
"Grazie, e scusami, sono una stupida"
"Non dire così, basta che un giorno mi spiegherai. Ci sentiamo?"
Annuii e entrai in casa. Corsi nella "mia" camera.
Harry e Gem dormivano come sassi. Mi cambiai velocemente e andai sotto le coperte."Soph cos'è successo?"
"Niente-"
"Non è vero" mi interruppe "sei spaventata, cos'è successo?"
Mi alzai e andai da lui. Si alzò sedendosi e mi fece segno di sedermi vicino a lui.
"Ho visto Jack"
"Dove?" disse con un tono alquanto preoccupato.
"Nel ristorante dello zio di Louis. Mi ha detto che è un amico di suo zio. Harry, ho paura. E se lo avesse fatto apposta? Se mi avesse seguito e approfittato dei suoi soldoni con suo zio?"
Si coricò e mi fece coricare accanto a lui e, visto che il letto era piccolo, eravamo vicini, molto vicini.
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"Driiiiiiiiiiiiin"
"Mmmh" mugolai.
"Dai sveglia dormigliona" disse Harry, forse sveglio da un bel po'.
"Mmmm..perchè?" dissi cercando di abituare gli occhi alla luce.
"Avevi detto che volevi trovare un lavoro no?"
Annuii.
"Ecco, oggi hai un appuntamento. Dai su!" disse sorridendomi.
Saltai giù dal letto e lo abbracciai ringraziandolo.
Anzi non so nemmeno cosa gli dissi. Mi serviva un lavoro, in un ufficio, e dovevo iniziare facendo l'assistente e lui mi aveva praticamente salvata!Scesi in cucina a prendere qualcosa da mangiare e tornai di corsa su. Mi posizionai davanti all'armadio e rimasi per un po' lì a guardare. Urlai più volte il nome di Gem per avere un aiutino, ma nessuna risposta.
"Soph cosa urlii?" disse Harry entrando nella mia stanza.
"Non so cosa metteree!" gli urlai.
Cominciò a ridere e guardando l'armadio e poi me disse:
"Tu sei bellissima, qualunque cosa ti metti sei sexy. Quindi muoviti"
Okaaay.
Presi dei pantaloni a vita alta e una camicia per sembrare un po' più elegante e mi vestii. Misi le scarpe, lavai il viso, mi truccai e andai a chiamare Harry.
"Andiamo?" dissi.
"Te l'ho detto che con qualsiasi cosa sei sempre... così" disse guardandomi dalla testa ai piedi.
"Certo come no, dove andiamo?"
Salimmo in macchina e dopo cinque minuti si fermò davanti a un palazzo aaalto.
Entrammo.
"Siamo qui per il posto libero" disse il riccio.
Ah quei capelli.
Pensa al colloquio, pensa al colloquio.
"Prego, entri pure signorina" disse una ragazza giovanissima.
Harry rimase ad aspettarmi fuori e io entrai in una piccola sala. Al centro c'era una scrivania con fogli e raccoglitori sparsi dappertutto. Seduta c'era una signora elegantissima ma con un aria simpatica.
"Piacere sono...
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"Allora com'è andata?"
"È andata" dissi "inizio settimana prossima"
Mi prese fra le braccia e mi alzò da terra.
"Sembra un lavoro stupido, ma chi lo sa, forse arriverai a alti livelli"
"E tutto questo grazie a te"
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Obsession
FanfictionUno sguardo, una parola, un sorriso, un bacio, un abbraccio. L'unico modo per sciogliere un cuore ghiacciato e spezzato.