«Ho vinto io!» gridò felice Jungkook, alzando i pugni al cielo e ridendo contro al soffitto turchese. Aveva il fiato corto e i capelli arruffati, le guance rosse e gli occhi accesi. Taehyung arrancò per i pochi passi che li separavano e brontolò sconfitto. La loro gara di velocità del vento aveva decretato chi fosse il più potente tra loro.
«Sono il più veloce del paese!» urlava ancora, carico di adrenalina e di vittoria. «No, del continente!» rideva mentre snocciolava parole a vuoto, mentre confessava ad alta voce il frutto della sua immaginazione. Correre per svago, scherzare con un amico, esprimere i propri pensieri erano qualcosa che lui non aveva mai sperimentato prima. Si sentiva bene.
«Non ti sembra di stare esagerando?» lo schernì Taehyung, facendosi contagiare e sorridendo anche lui davanti a tutta quella euforia. Erano sulla riva del lago, al riparo dal sole sotto l'ombra dell'albero più vicino. Lo spirito della foresta si sentiva sempre più trasportato dalla vitalità di quel ragazzo, una caratteristica che mai si sarebbe aspettato dietro tutte le cicatrici che portava.
«Esagerando? Ad essere umile, intendi?» rifletté serio, grattandosi il mento.
Taehyung sbuffò, alzando gli occhi al cielo, e scosse la testa: come poteva essere tanto ingenuo? «Continua pure ad esultare, perché la prossima volta sarò io a vincere.» ribatté poi con tono di finta sfida. In realtà, non gli importava un accidente di quella gara improvvisata né di quelle future, voleva solo reggere il gioco per vederlo sorridere ancora un po'. Non sopportava il velo malinconico che gli nascondeva il viso quando era serio.
«Ah sì?» alzò un sopracciglio Jungkook, ghignando beffardo e avvicinandosi ancora di più con un passo deciso. Con una mano gli afferrò la nuca e fece combaciare le loro fronti per meglio incatenare i due sguardi. «Quando ti pare, io sono sempre pronto!» Taehyung rise di fronte a quella fermezza, le gote arrossate dal respiro del moro sulle sue labbra.
«Sai, Jungkook» esordì, con l'ombra dell'ilarità ancora dipinta sulla bocca. «Credo che siamo appena diventati amici.»
Il giovane straniero spalancò i grandi occhi luminosi mentre ogni cellula del suo corpo sembrava prendere nuova vita. Boccheggiò per qualche istante prima che le sue iridi si appannassero di lacrime. Un forte calore gli riscaldava il petto, il cuore che gli batteva forte contro le costole del torace. Si provava questo ad avere un amico?
Trasportato dal momento, lasciò la nuca del corvino e pochi attimi dopo lo circondò con le sue braccia muscolose, stringendolo a sé come se ne andasse della sua vita. Taehyung restò senza parole e il rossore si accentuò un poco, subito dopo si risvegliò e ricambiò commosso quell'abbraccio intenso. Aveva capito che Jungkook provasse le emozioni in modo quasi amplificato, travolgente, perciò una reazione del genere non poteva sorprenderlo per molto.
«Grazie, Taehyung.» mormorò sincero, strofinando la fronte ora contro la sua spalla.
«Ma che dici? Non bisogna ringraziare se qualcuno diventa tuo amico.» obbiettò in imbarazzo, sfiorando la sua schiena come se avesse paura di riaprire qualche ferita.
«Si dovrebbe fare, invece» Jungkook sciolse lentamente quella stretta, tornando a sorridere gentile a pochi centimetri da lui. «Chiunque non mi respinga, si merita tutta la mia gratitudine.» Eccolo di nuovo, quel velo impercettibile di angoscia ad opacizzare i suoi occhi vispi. Taehyung si agitò sul posto, domandandosi per l'ennesima volta cosa avesse dovuto passare quel povero ragazzo.
«Chiunque ti respinga, è un idiota che non merita di averti incontrato» disse duramente, abbassando lo sguardo e prendendolo per mano. «Torniamo alla quercia. Si sta facendo tardi.» e si volatilizzarono insieme nel nulla. La luce del sole era appena visibile quando raggiunsero il giaciglio tra le enormi radici e il crepuscolo prendeva piede sul giorno. Taehyung sospirò quando si rese conto che fosse ora di tornare a casa.
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La pietra del Vento // Vkook
Fanfiction//One-shot// • Fantasy Taehyung è uno spirito della foresta, il quale - una notte - si imbatte in un estraneo gravemente ferito, che si intrufola nel suo territorio. Il fuggitivo dice di chiamarsi Jungkook e finisce inevitabilmente per essere accud...