Chapter 3

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Un chiacchiericcio lontano rimbombava nel corto corridoio che portava al salotto, una volta che io s Juliet arrivammo vedemmo due ragazzi, Marshall e quello che suppongo sia Caleb, mentre bisticciavano da grandi amici quali sembravano.
I due ragazzi più che bisticciare tranquillamente sembravano combattere tra di loro e anche per una stupida ragione visto che il più alto tra i due ridacchiava di sano gusto mentre tormentava il ragazzo emo che sembrava però essere abituato alla vivacità di Caleb, normalità in questa casa suppongo.
Juliet, quando i ragazzi ancora non si accorsero della nostra presenza, si schiarì la voce attirando l'attenzione dei due che si fermarono e alzarono lo sguardo su di noi leggermente sorpresi facendo scendere anche un silezio anche un po' imbarazzante

-ohoh! Ciao Juliet, tu dovresti essere Lyra giusto? Piacere Caleb- salutò e si presentò il ragazzo dai capelli castani venendo da noi sorridente più che mai, annuii confermando l'affermazione del ragazzo sul mio nome il che sembra fargli perdere per poco la luce negli occhi, poi si girò verso Marshall che ricambiò il suo sguardo tranquillamente restando zitto
-woah Marshall, bro, ancora non lei hai raccontato nulla vero?- il ragazzo in questione scosse la testa in negazione

-volevo che prima si sentisse a suo agio per poi raccontarle il mio...beh il nostro punto di vista- si spiegò meglio sorridendo leggermente per poi dirci
-sedetevi tutti per favore, vi spiego tutto ora se non vi è di disturbo- così ci spostammo tutti e quattro nella sala da pranzo e ci sedemmo intorno al tavolo e Marshall si fece coraggio sospirando

-allora... come già ti ho detto, Lyra, noi due ci conoscemmo già dall'età di 6 anni, e con me anche Caleb ti conosceva, stavamo tutti e tre nella stessa classe, sai eravamo... migliori amici all'epoca- disse Marshall quasi sconsolato però riprendendo a raccontare
-passammo ogni giorno insieme, eri veramente una bambina solare e vivace quasi quanto questo idiota- ridacchiò a fine frase dando una gomitata giocosa al ragazzo che gli sedeva accanto che come risposta ridacchiò un "scemo continua a raccontare" è così fece Marshall ritornando serio

-eravamo tutti felici noi due e te però tu scoparvi dal nulla, inizialmente credemmo che tu stessi male ma dopo due settimane dalla tua assenza sentivo che ti fosse successo altro che una semplice malattia, poi il mese dopo ti hanno dato per dispersa e quello dopo ancora per morta in circostanze incerte e con il passare degli anni proprio con il cazzo che ti abbiamo dimenticato... o almeno io non ho osato farlo, non ho osato arrendermi al fatto non poter più sorridere con te, di non poterti più rivedere- disse guardandomi con gli occhi schiusi, sembrava sul punto di piangere e le sue labbra tremarono leggermente
-ora sei qui... ti ho trovato dopo anni che chiedevo delle informazioni di te, ma sei diversa e tanto meno mi riconosci... in fondo però è anche un po' scontato, sono passati tanti anni da quando scomparvi e... immagino che hai avuto la testa occupata da altro- venne abbracciato da un braccio dall'amico affianco in supporto ma Marshall non si scompose di molto e riprese a guardarmi in volto sorridendomi leggermente
-beh non è molto effettivamente è tanto meno sembrano informazioni molto rilevanti... ma è tutto quello che posso dirti dal nostro punto di vista- concluse il ragazzo abbassando lo sguardo probabilmente per ricomporsi del tutto.

Ero interdetta, sento un vuoto nel mio petto quando Marshall raccontò di come eravamo felici da bambini, mi sarebbe piaciuto essere felice come un tempo. Lo guardai negli occhi rimanendo zitta non sapendo inizialmente cosa dire, Marshall sembrava così distrutto dopo avermi raccontato del nostro passato gli tremava la voce quando parlava, eravamo veramente così vicini da piccoli?

-ora suppongo vorreste sapere il mio punto di vista vero?- aprii bocca con tono freddo guardando tutti e tre non sapendo come altro comportarmi davanti alla visione di un ragazzo dolce come Marshall sull'orlo del pianto

-sarebbe bello sapere che cosa ti è successo in questi anni, infondo siamo vecchi amici ritrovati, non ci vediamo da 11 anni, Lyra- disse con un sorriso di circostanza Caleb orlando per il migliore amico che stava ancora tenendo con un braccio mentre lui cercava ancora di non piangere di fronte a tutti

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