Chapter 4

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Mi sedetti sul letto di Juliet sospirando pesantemente portando lo sguardo fuori dalla finestra della stanza che portava al balcone. Marshall era riuscito un minimo a tranquillizzarsi, passai così tanto tempo ad abbracciarlo e a sussurrargli frasi per farlo ridacchiare un po' che non mi resi nemmeno conto del tempo che mano a mano scorreva, per migliorargli ancor di più l'umore e distrarlo dalla verità del mio passato che raccontati poco prima, Caleb lo portò un po' fuori, 'probabilmente al centro' dedusse Juliet che ora sta studiando per un esame universitario con data di scadenza non troppo vicina.
Mi alzai dopo poco prendendo il pacchetto delle sigarette dalla mia giacca nera avviandomi fuori al balcone accendendomi una sigaretta osservando poi la visione che potevo avere da lì.
La campagna che si mostrava davanti al balcone di Juliet era veramente bellissima, verde e con il sole che baciava ogni foglia degli alberi e del prato dava a quel colore freddo un tocco di calore veramente stupendo, gli uccelli che canticchiavano felici e innumerevoli, il cielo limpido con qualche nuvola bianca che dava a quell'azzurro un tocco artistico, le persone, che giravano intorno per le strade, emettevano un mormorio per nulla fastidioso anzi i bambini che ridevano, gli adulti che parlavano e i cani che abbaiavano di tanto in tanto rendevano l'atmosfera come viva, non mi ero mai soffermata ad osservare la semplicità del mondo quando tutto è così tranquillo e così piacevolmente piatto.
Feci uscire l'ennesima nuvola di fumo dalla mia bocca mentre osservavo attentamente ogni dettaglio della natura davanti a me che fosse vicina o lontana sentendo dietro di me i passi leggeri di Juliet mentre lentamente mi veniva accanto

-non immaginavo che tu fumassi, Lyra- mi disse guardando davanti a se imitandomi, poggiandosi al cornicione con gli avambracci, tolsi la cenere dalla sigaretta sorridendo appena alla sua affermazione

-già, nemmeno io mi sarei mai aspettata di arrivare a tale metodo per rilassarmi un minimo- ammisi portandomi alla bocca la cicca quasi finita per poi spegnerla sul balcone in cemento portando via la cenere con la mano
-ma infondo che ci posso fare, ho provato in tutti i modi a smettere ma tra l'essere un'adolescente in se ed avere problemi con la depressione non mi è stato per nulla semplice. Sai prima fumavo veramente molto rispetto ad ora riesco a ridurre le sigarette ad una o due al giorno se mi prende bene- dissi mettendo la cicca dentro il pacchetto di sigarette, l'avrei buttata più tardi se me ne ricordavo, Juliet mi osservò per tutto il tempo con espressione seria senza emettere mezzo rumore quesì sembrasse distratta da altri pensieri, non comprendo cosa passi per la mente di questa ragazza, prima fa la dura senza fiducia per l'umanità poi fa la ragazza normale sensibile poi diventa la persona più seria del mondo nemmeno fosse un'avvocato durante il processo più importante della sua vita
-che ti passa per quella geniale mente castana, Juliet?- chiesi voltandomi verso la diretta interessata che abbassò per poco lo sguardo per poi sospirare

-nulla... solo mi passava per la mente tutto quello che ti è passato, quello che ci hai raccontato poche decine di minuti fa. Sai Mashall avrà mostrato più di tutti le sue emozioni ma siamo tutti abbastanza scombussolati da ciò che ci hai mostrato- disse quasi sconsolata ricordando tempi molto recenti

-e lo comprendo perfettamente, ho visto com'era la tua espressione, eri sconvolta, forse anche più di Mashall stesso. E da donna tu stessa ti sei sentita in prima linea male anche fisicamente parlando dopo tali immagini forti. Credevo dovessi tu sfogarti come ha fatto Marshall eppure ti sei mostrata forte, se si può dire così, e non hai mostrato nulla ma scommetto che ora ne stai già risentendo. Potrei sapere quand'è il tuo compleanno?- mi guardò interrogativa non comprendendo la motivazione della mia domanda, come se avessi chiesto la luna o qualche altra cosa tanto bizzarra

-il mio compleanno è l'11 di luglio- rispose incerta guardandomi ancora confusa

-cancro, un guscio iniziale che protegge il lato dolce e sensibile della persona per difesa contro gli sconosciuti, lo sospettavo un po'- dissi confondendola ancora di più probabilmente
-fammi spiegare meglio allora, il comportamento che hai avuto fino adesso nei miei confronti era come di difesa o almeno diffidavi della mia persona e lo fai tutt'ora ma la reazione che hai mostrato, anche se per poco, al mio racconto ha mostrato la sensibilità reale del tuo animo, estremamente empatico e dolce, un momento di debolezza che venne quasi subito sostituito dalla sicurezza del tono che hai ora che per altri potrebbe semplicemente sembrare semplicemente piatto e freddo, ma non per uno scorpione come me- risposi ridacchiando leggermente descrivendo il suo carattere in pochi concetti

-sai questa descrizione della mia persona così dettagliata che è inquietante, sembri quasi una veggente-

-e qui erri, Juliet, l'essere un'osservatrice maniacale non è la comparazione corretta, soprattutto che si sembro inquietante. In una veggente non vedo nulla di tanto spaventoso se dovessi fare una comparazione di me stessa come osservatrice dettagliata direi più uno stalker ma come dire mentale, se comprendi- la guardai ancora una volta ed aveva un'espressione veramente confusa quasi divertente dal mio punto di vista

-sta di fatto che è strano- disse infine lei guardandomi rimanendo seria
-sei sicura di stare bene? Dopo averci raccontato di te?- sorrisi appena non mi sarei aspettata tale domanda ed effettivamente mi ha messo un po' di difficoltà a trovare una vera e propria risposta concreta

"Io sto veramente bene?"

-beh finché riesco a ragionare lucidamente si, sono sobria mi basta questo per poter andare avanti- dissi tranquillamente mettendomi il pacchetto delle sigarette sulla tasca dei pantaloni
-è difficile riuscire a pensare quando si è scombussolati dalle emozioni, ho per questo motivo iniziato da placare i miei sentimenti, per non perdere il senno del tutto, tali sensazioni quasi mi scivolano addosso, quando riesco a mantenermi sobria- continuai pacata sorridendo leggermente a Juliet abbassando subito dopo lo sguardo che poi finì nell'orizzonte che mi stava di fianco
-quel che posso dirti ora è sto sicuramente meglio, fattelo bastare in fondo è come un 'sto bene' di una persona normale- conclusi ritornando dentro lasciandola da sola a meditare osservando il panorama.

***

Passarono un paio di ore e Caleb e Marshall tornarono dalla loro uscita tra ragazzi. Il loro rientro nell'abitazione portò molto rumore ed energia dato più che altro da Caleb che non faceva altro che ridere, parlare o impazzire per aver 'finalmente' comprato il gioco da lui tanto bramato e che ora stava giocando con il migliore amico rendendo la casa più viva di quando eravamo solo io e Juliet.

-ah ragazze, un amico ha invitato me e Marshall ad una festa a casa sua domani e ci ha permesso di portare anche delle amiche, siete disposte a socializzare per una notte intera?- chiese mentre ancora smanettava con il controller della sua PlayStation mentre cercava di battere il più velocemente possibile il suo migliore amico, che risultò più avite di quanto pensato, al picchiaduro , Juliet acconsentì velocemente e così feci anche io subito dopo di lei, di certo non avevo intenzione di rimanere da sola il solo secondo giorno di permanenza in quella casa

-proprio sicura di voler uscire dopo... tutto quello che ti è successo?- mi chiese la castana venendomi più vicino preoccupata, la portai più lontana per mantenere l'intimità della conversazione a solo noi due

-non ti devi preoccupare più di tanto per me, ho vissuto momenti brutti per la maggior parte della mia vita e poi ho dovuto picchiare un uomo alto un metro e ottantacinque che pesa ottanta chili per essere parzialmente libera. Ora sto qui per la forza e la resistenza che ho avuto in passato, è tutto a posto un paio di giovani uomini presi ancora dagli ormoni adolescenziali non potranno di certo danneggiarmi come quello stronzo del mio vecchio- la rassicurai poggiandomi con la schiena sul muro mentre lei mi stette davanti e la osservai, sembrava essere ancora preoccupata per me da come stringe la mandibola e corruccia leggermente la fronte
-sei sicura di non essere preoccupata per te stessa?-

-sono preoccupata per come potresti reagire psicologicamente, non ti conosco affatto non so come comportarmi se ti sentissi male...- sorrisi leggermente portando il mio braccio intorno le sue spalle ridacchiando appena, certo non mi conosce e già si preoccupa per me così tanto

-non dovresti preoccuparti di certe cose, anche se io mi sentissi male di direi cosa fare poco prima che impazzisca completamente, non preoccuparti ok? Sono sicura che poi anche se non ti dicessi nulla sapresti cosa fare di principio ma di principio non impazzirei così facilmente- la vidi rilassarsi dopo le ultime parole che le rivolsi mentre ci spostammo lentamente verso il salotto i ragazzi stavano facendo la pausa snack dal videogioco

-fantastico, davvero. FANTASTICO!- esclamò Caleb stiracchiandosi sul divano felice come un bambino a Natale mentre continuò a descrivere incantato il gioco di cui si era perdutamente innamorato da nerd qual era mentre Marshall approvava ogni aggettivo avendo apprezzato anche lui il gioco. Una visione che si direbbe infantile essendo i due ragazzi maggiorenni eppure è una visione del tutto muova ai miei occhi e ai miei ricordi una visione gioiosa e pura in tutto e per tutto.

Wow dev'essere così bello essere così spensierati.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Apr 27, 2020 ⏰

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