Capitolo diciotto

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Blaise si rialzò da terra dolorante.
"Tu mi hai picchiato? Hai osato picchiarmi pur sapendo cosa posso fare? Che coraggio, eh"
"Ti avevo detto di non toccarla!" disse Draco alzando la voce.
"Uuuh pensi di farmi paura Dracuccio? Questa non te la perdono. Appena finisce il ballo, tu e la tua amata vi ritroverete su tutte le pareti della scuola" ghignò il moro.
Ora tutta la pista da ballo li stava guardando. Erano diventati i nuovi protagonisti della serata.

Draco tirò un altro pugno a Blaise, che cadde nuovamente sul pavimento.
"Che stai facendo? Così gli farai male" urlò Pansy avvicinandosi al ferito.
"Non muovere un dito brutta puttana. Hai provato a baciare il mio ragazzo e hai anche il coraggio di difendere Zabini?" rispose Hermione puntando la bacchetta sulla ragazza Serpeverde.
Pansy la guardò...sembrava avesse uno sguardo impaurito.
"Il tuo ragazzo?" disse Harry sbucando da un angolo della folla.
"Harry non ti impicciare. Restane fuori" gridò Ginny puntando la bacchetta contro il ragazzo con gli occhiali.
"Ginny...mi stai veramente puntando la bacchetta contro?"
"Mi dispiace..." esclamò la rossa con le lacrime agli occhi.
"Anche a me, ma ormai l'avevo capito. Tu non sei innamorata di me...tu sei innamorata di Nott. Lo accetto tranquilla...solo...fatti trattare bene" rispose Harry incamminandosi per uscire dalla Sala. Aveva iniziato a piangere anche lui.

Ginny rimase immobile con le lacrime che le solcavano il viso. La sua relazione era finita. Tutti gli anni passati ad immaginarsi un futuro con Harry erano svaniti. Erano svaniti per un Serpeverde che era stato troppo gentile con lei. Un Serpeverde che non le aveva mai tolto lo sguardo di dosso. Un Serpeverde che la faceva ridere ad ogni frase.

"Uh guarda, la tua amichetta è stata appena lasciata dal suo ragazzo. Che peccato, eh" rise Pansy guardando Hermione. Quest'ultima si girò, notando che la sua compagna di stanza si era inginocchiata per terra.
"Vai a consolare Ginny, qui ci penso io" urlò Nott brandendo la sua bacchetta contro Pansy.
"Grazie Theo, sei un vero amico" rispose la riccia correndo verso Ginny.

"Ehi Ginny"
"No, guarda...ho finito...sto bene. Veramente. Forse doveva finire così. Noi due innamorate di due Serpeverde...sembra strano pensarci eh...eppure adesso è così naturale" singhiozzò la rossa.
"Ginny, ascolta. Fai bene a sfogarti, tranquilla. Nott è un bravo ragazzo, te lo sei scelto bene" sorrise Hermione tirando sù l'amica.
"Anche Draco è un bravo ragazzo infondo. Solo che non gli piace farlo vedere" disse Ginny accogliendo la mano della riccia.
"Lo so. Adesso torniamo di là e facciamo vedere a Blaise chi comanda. Ah e...grazie mille Ginny"
"Farei di tutto per te"
Si abbracciarono velocemente per poi tornare nello spiazzo che si era creato al centro della pista.

"Blaise tu non capisci un cazzo dell'amore, okay? Non l'hai mai provato e spero che non lo proverai mai. Invece che provarci con la mia ragazza, fatti una bella scopata con Pansy che mi sembra molto di più alla tua portata" gridò Draco tirando un calcio in faccia al moro ancora disteso a terra.
"Noi Serpeverde non possiamo provare amore. Il cappello parlante si è sbagliato a smistarti in questa casata otto anni fa. Tu sei solo uno stupido Grifondoro che crede nell'impossibile"
"Che idiota. Certo che noi Serpeverde proviamo amore. È forse un reato amare una Grifondoro? È forse un reato se due ragazzi totalmente opposti si sono incontrati?
Non mi sembra. Ognuno è libero di amare chi vuole, a prescindere dalla sua casata. E la sai un'altra cosa? Se i Grifondoro sono gli unici che secondo te possono amare, preferisco essere uno di loro che pensare di aver avuto amici come te" sputò acido il biondo.

Blaise era disteso sul pavimento con la faccia ricoperta di sangue. Draco ci aveva dato giù pesante.
"Ora tocca a te piccola troia" disse Hermione puntando la bacchetta contro Pansy.
"Ch-che vuoi fare?"
"Non dirmi che hai paura di una Grifondoro. Dov'è finita la tua strafottenza da Serpeverde? Crucio!" urlò la riccia.
Pansy si contorse sulle mattonelle bianche della sala. Urla strazianti fecero calare più silenzio di quanto non ci fosse già. Tutta la folla era pietrificata a guardare quell'orribile scena. Orribile per chi non conosceva la situazione ovviamente.
"T-ti prego s-smettila" gridò Pansy a fatica.
"Mi stai supplicando? Dimmi dove tenete quelle foto e la smetto. Parola da Grifondoro"
"St-stanno nel cas-cassetto di B-Blaise. Quello d-del comodino"
"Vado io" disse Nott correndo verso i sotterranei.
"Brava, collabora e non soffrirai più" sussurrò Hermione all'orecchio della Serpeverde ancora intenta a riprendere fiato.
"Stavolta sono io a ghignare" rise Hermione.

Nott tornò in Sala con il fiatone.
"Buttate nel camino della Sala Comune. Tutte bruciate" disse veloce.
"Perfetto. Ginny, porta Pansy in infermeria e dì a Madama Chips che si è sentita male. Io devo dire una cosa a Zabini" affermò Hermione sicura.
"Anche io devo parlare con lui" esclamò Nott.
Si girarono e corsero in direzione di Draco e Blaise.
Appena arrivarono, Hermione non ebbe neanche il tempo di dire una parola che Nott la precedette.
"Crucio!" gridò puntando la bacchetta in direzione del moro.
Quest'ultimo iniziò ad urlare a pieni polmoni.

Continuò così per cinque minuti, fino a quando Theodore non si avvicinò lentamente alla faccia di Zabini.
"Tocca un'altra volta la Weasley e ti lancio un Avada Kedavra che nemmeno ti immagini, chiaro?" scandì Nott.
Blaise annuì spaventato.
"Bene, il mio l'ho fatto. Vado a cercare Ginny in infermeria. Lo porto io?" chiese Nott riferendosi al corpo sudato del Serpeverde steso a terra.
"Aspetta" esordì Hermione.
"Zabini, sappi che posso fare molto peggio. Prova un'altra volta a baciarmi e ti spacco tutte e 206 le ossa che ti ritrovi. Prova un'altra volta sfidarmi e quello che riceverai sarà peggio della morte. Prova un'altra volta a ostacolare me e Draco e...beh..in quel caso ci pensa lui, e non penso che ci vada leggero. Detto questo, spero che ti goda il tuo prossimo anno a Hogwarts, ho sentito che sei stato bocciato" bisbigliò Hermione ghignando.

Nott prese in braccio Blaise e lo portò in infermeria, dove incontrò Ginny seduta accanto alla finestra.
"Ehi" sussurrò il ragazzo.
"Ehi" rispose Ginny girandosi per guardarlo.
"M-mi dispiace per Harry"
"No che non ti dispiace" rise dolcemente la rossa.
"In effetti no" sorrise Theodore.
Si persero nei loro stessi sguardi, proprio come Draco ed Hermione stavano facendo in mezzo alla folla.
"Da oggi in poi nessuno ci guarderà più come prima, lo sai vero?" chiese Draco avvicinandosi a Hermione.
"Chissene frega. Mi basta avere te"

E si baciarono. Davanti a tutti.
Un bacio liberatorio.
Un bacio spettacolare.
A nessuno dei due importava del resto.
Bastava completarsi a vicenda.
Bastava che quel gioco di sguardi non finisse mai più.
Bastava così poco per ottenere così tanto.

"Sposami Granger"
"Sì Malfoy"

Un altro bacio.
Questo sembrava ancora più bello, come se nella Sala fossero rimasti solo loro.
Alla fine di tutto era destino.
Un destino che era programmato sin dal loro primo incontro.
Da quando lo sguardo di Draco incrociò quello di Hermione sul treno.
Da quando Draco non aveva mai smesso di sognare quei perfetti riccioli castani.
Da quando Draco non aveva mai smesso di guardare Hermione in Sala Grande.

Questa è la storia di un amore impossibile.
Ma si sa.
A volte l'impossibile accade.

*spazio autrice*
Ecco qui. Storia finita.
Spero che vi sia piaciuta, e sto ancora valutando se mettere l'epilogo o no. Voi che dite?

Ci terrei un sacco se passaste a leggere "Diario di un'adolescente" :))
Alla prossima.
-Piquet

A volte l'impossibile accade /~dramioneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora