La freccia perfetta

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'Ci sono due cose che non tornano mai indietro: una freccia scagliata e un'occasione perduta'. (Jim Rohn)

'Non ci serve un medico!' Clint Barton - detto Occhio di Falco o Falco per gli amici, l'arciere più talentuoso dei Nove Regni esistenti, ex assassino e mercenario, agente dello S.H.I.E.L.D., capelli castani, occhi azzurri freddi come i cubetti di ghiaccio che galleggiavano nella sua Coca Cola - con le gambe stese sulla seggiola della sua vicina, un cestino pieno di patatine fritte sulle ginocchia e un panino farcito nella sinistra, era oppositivo su ogni cosa!

Nick Fury, il Direttore dell'Agenzia governativa e suo diretto superiore - un nero alto e corpulento, con una benda di pelle sull'occhio sinistro - si stava scocciando dei modi sgarbati del proprio sottoposto, una vera testa calda.

Dopo l'assurda giornata trascorsa, lo avrebbe preso volentieri a calci nel sedere!

Accomodati al tavolino del ristorante semidistrutto in cui servivano lo shawarma turco, proposto da Tony Stark, i sei Avengers si erano ritrovati davanti il Capo in persona, che, camminando fra le macerie della battaglia coi Chitauri, aveva esposto un'idea pessima, strampalata 'Insisto. Avete bisogno di andare in terapia, per metabolizzare quanto accaduto: ognuno di voi. Eravate gravemente disadattati prima, figurarsi ora'.

'Disadattato mi piace, è azzeccato al mio caso clinico' commentò proprio Stark, allungato sulla sua sedia; maglietta dei Black Sabbath indosso, il miliardario playboy benefattore dell'umanità - che, con la propria mente geniale era il contenuto del guscio metallico dell'armatura gialla e rossa di Iron Man - aveva fatto l'occhiolino a Nick, grattando il pizzetto scuro come il carbone, della stessa nuance dei suoi occhi spiritati.

'Lo strizzacervelli no, per favore!' si lamentò l'arciere. Aveva frequentato più di uno psicologo, in vita sua, erano state esperienze disastrose, pessime, inutili.

'Strizzano il cervello?' domandò Thor, incredulo. I capelli biondi, sporchi, gli ricadevano sul viso, intanto che si ingozzava, famelico, di anelli di cipolla panati, dando prova di un appetito invidiabile.

Dio del Tuono, erede di Odino, era venuto sulla Terra dal pianeta Asgard alla ricerca del fratello adottivo Loki, portando con sé il proprio martello, l'arma prodigiosa che lo caratterizzava.

Loki, impadronitosi del Cubo Magico, contenente la Gemma dello Spazio - che permetteva di essere in qualsiasi luogo nello stesso momento - aveva aperto, utilizzandola, un portale spaziale nel cielo di Manhattan, da cui si erano materializzati i Chitauri, una razza aliena che lo aveva affiancato nella battaglia all'ultimo sangue per conquista del pianeta contro il gruppo messo su da Fury: gli Avengers.

Il moro principe asgardiano si era esibito in una scia di nefandezze, lasciandosi dietro innumerevoli cadaveri, non prima di coinvolgere con un incantesimo l'agente Barton, asservito immediatamente al suo nefasto servizio.

'Sì, Point Break, friggono il cervello, peggio di tuo fratello; fanno mille domande personali e vogliono capire se tu sia matto davvero' il Falco rispose, chiamandolo con l'epiteto affibbiatogli da Stark, legato a un film di successo, i cui protagonisti erano più muscolosi del novello collega.

'Altezza, non rischi nulla. Sei sano di mente e domani tornerai ad Asgard con Loki. Loro cinque no. Per rimanere nell'Agenzia, avrete l'obbligo di due o più sedute a settimana, con lo specialista che ho scovato per voi, il più preparato, per le vostre, ehm, difficoltà. Il dottor Andrea Allen. Andy, vieni!' Fury invitò il medico, assertivo: detestava i capricci più di quanto l'arciere odiasse i terapisti, e si impose.

'Buonasera, ciao' una giovane donna - capelli castani lisci, lunghi sulle spalle, gli occhi marroni intensi, un ovale perfetto e una bocca sensuale - li salutò, gentilmente, sbucando dal retro del locale 'Sono Andy Allen' fece un sorriso aperto, mettendosi accanto a Nick.

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