Con la mano libera accarezzo la guancia di Holly e le asciugo le lacrime.
Anche Maya ora sta piangendo.
Seth guarda il corpo senza vita di Jillian, poi sposta lo sguardo su Jack.
"Dobbiamo andare."
Holly scuote la testa.
"Dobbiamo seppellirla, poi ce ne andiamo."
Mi alzo e con le mani inizio a scavare la terra, che è già morbida.
Holly prende lo zaino ed estrae il fascicolo di Jill e con il sangue della ragazza accanto alla data di nascita scrive quella di morte.
12 settembre. Che giorno di merda.
Strappa dal fascicolo la fotografia di una Jill di 13 anni, il suo nome e le due date, per poi infilare il foglio nella tasca dei pantaloni della ragazza che si trova a terra.
"Non è una vera tomba, ma è il meglio che possiamo fare."
Prende un coltellino e taglia una treccina di capelli bianchi al cadavere, infilandosela nello zaino.
Io e Seth terminiamo di scavare la piccola buca, quindi prendo il corpo e la appoggio in posizione fetale, per poi ricoprirla.
Seth guarda verso il cielo, con gli occhi chiusi.
"Jill, non conosceremo mai una Renegade così spericolata, impavida e altruista come te."
Holly annuisce e continua.
"Ti ricordermo sempre e celebreremo ogni giorno il tuo sacrificio. Sarai la luce che ci guiderà nel nostro percorso verso la libertà."
Maya si asciuga le lacrime.
"Ti ho voluto tanto bene."
Mi viene un groppo alla gola, tocca a me finire.
"Quando gli altri erano impegnati in cose serie tu eri l'unica che mi capiva e che era disponibile a passare del tempo con me a fare cazzate. Terrò nel mio cuore quei giorni, con la consapevolezza che un giorno ci rivedremo. Sappi che nel frattempo mi farò un tatuaggio commemorativo."
Mi scappa una risata, a cui si aggiunge anche quella di Seth e Holly.
"Và, ora sei libera."
Holly mi appoggia la mano sul braccio.
"Sei stato bravo."
Detto questo se ne va.
"Prima di andarcene dobbiamo trovare una fontana dove lavarci."
Prosegue camminando con lo zaino in spalla, senza voltarsi indietro, ma le sue spalle sussultano dal pianto.
"Seth, vai a consolarla, sei la persona migliore per farlo."
Seth annuisce, prende lo zaino da terra e corre, raggiungendo la ragazza.
Prendo anche io il mio zaino e guardo i due rimasti: Maya, che si asciuga con il dorso delle sue piccole manine gli occhi, e Jack che guarda la la terra dove abbiamo seppellito Jill.
"Jack, andiamo?"
Mi guarda con aria turbata.
"Si."
Mi guardo le mani sporche di terra e sangue. Non vedo l'ora di lavarmelo via.
Maya cammina alla mia destra, Jack alla mia sinistra.
"So che per voi due non deve essere stato facile. Questa è la dura vita dei Renegades e l'unica cosa che possiamo fare è conservare i ricordi che abbiamo vissuto con chi ci ha lasciati, senza lasciarci prendere dal turbamento."
Maya annuisce.
"Jill era sempre gentile e divertente con me. Mi mancheranno i momenti in cui mi tagliava i capelli."
La bambina si stringe tra le mani la sua ciocca rosa.
"È stata sua l'idea di non tingermi davvero i capelli, ma di infilarmi una finta ciocca rosa da poter togliere quando mi serve. Era intelligente."
Le sorrido.
"Hai proprio ragione. Ti ricordi quella volta in cui mi ha tinto i capelli di viola? Bei tempi."
Maya scoppia a ridere.
"Diceva che sembravi una violetta molto alta."
Raggiungiamo la fontanella, dove Holly si sta già pulendo le braccia e le mani.
Quando ha finito si infila le dita negli occhi e si toglie le lentine colorate.
"Cazzo, mi bruciano da morire."
Le sorrido.
"È colpa tua se vuoi essere chi non sei."
Le guardo negli occhi verdi.
"Preferivo il blu, ma anche il verde non è male."
"Solo perchè tu hai gli occhi azzurri."
"Sei sporca di sangue anche in faccia, genia."
Finalmente mi sorride.
Seth, che durante il nostro discorsetto di è pulito, si avvicina ad Holly e con la mano bagnata le pulisce il volto.
"Perfetta."
Rido.
"Dichiarazioni d'amore nell'aria."
Holly mi tira un pugno giocoso sul petto, spingendomi verso la fontana.
"Lavati, scemo."
Mi lavo anche io.
"Torniamo alla mia adorata auto rubata?"
Holly annuisce.
"Si, questa volta sto io davanti, ti devo dare le indicazioni."
Saliti in macchina la ragazza mi guida fino ad un negozio nel centro del paesino.
Jack si schiarisce la voce, ma lo interrompo prima che possa fare qualche stupida domanda da impiccione.
"È questo?"
"Si." Risponde Holly.
Mi guarda.
"Non credo di farcela."
Le accarezzo la guancia.
"Glielo dirò io. Dammi la ciocca."
Cerca nello zaino e me la porge.
La stringo tra le mani.
"Andiamo."
Scendiamo dalla macchina.
"Cosa si fa ora?"
Chiede Jack.
"Entriamo nel negozio e chiediamo di Max."
Holly entra per prima.
"Buongiorno."
L'uomo dietro il bancone le sorride.
"Max è nel magazzino. Seconda porta a destra."
"Grazie mille."
È stato facile.
L'uomo porge una caramella a Maya, che la accetta con un sorriso, poi ci dirigiamo nel corridoio che ci ha indicato.
Holly si ferma davanti alla porta chiusa e fa un respiro profondo.
Apre la porta ed è accolta da un caloroso saluto.
"Holly! Sei arrivata!"
Mandy corre verso di lei e la abbraccia.
Holly ricambia, ed entro anche io, seguito da Seth, Maya e Jack.
Il magazzino è piccolo e i nostri compagni sono seduti in semicerchio, guardando la porta.
Max sorride e abbraccia Holly dopo Mandy.
"Sapevo che saresti tornata."
Si rivolge a me e mi da una pacca sulla spalla, poi la da anche a Seth e sta per abbracciare Maya, quando Bonnie si alza in piedi.
"Dove è Jillian?"
Il suo tono e preoccupato.
Max si volta a guardare Holly e finalmente vede dietro la maschera.
"Oh, Holly..." torna da lei e la stringe in un forte abbraccio paterno, mentre la ragazza scoppia nuovamente in lacrime.
Mostro la ciocca agli altri compagni.
"Jillian è morta in modo eroico, salvando Holly. È morta fiera delle sue azioni e felice."
Bonnie indietreggia.
"No... non è possibile."
Le lancio la treccia e lei la afferra al volo.
Alex tira un pugno ad una cassa.
"Avete ucciso quei bastardi?"
"Non hanno avuto nemmeno il tempo di chiamare rinforzi."
Matt annuisce, con le labbra serrate dall'angoscia e dal dolore.
"L'avete lasciata lì, come pasto per i lupi?"
Holly scuote la testa.
"L'abbiamo seppellita, le ho infilato nella tasca il suo fascicolo."
Max annuisce.
"Avete fatto del vostro meglio."
Nemmeno Bonnie e Alex hanno il coraggio di protestare.
Bonnie piange e si infila tra le braccia di Matt, che la conforta.
Max torna a sedersi.
"Che cosa facciamo ora?"
Alex scuote la testa.
"Andiamo da qualche parte dove possiamo trascorrere la notte. Un altro parco."
Max annuisce.
"Si, è l'unica opzione. Che ore sono?"
Jack estrae qualcosa dalla tasca.
"Sono le tre."
Holly si volta verso di lui.
Giuro che riesco a vedere dei fulmini nei suoi occhi, ma non capisco cosa abbia fatto di sbagliato.
"Dammelo."
Guardo Seth con aria interrogativa e lui mi rivolge uno sguardo ignaro.
Almeno non sono l'unico a non capire.
Matt si alza e si getta su Jack, ma lo tiro verso di me e lo blocco al mio petto.
"Cosa succede?"
Nessuno mi risponde.
Gli unici che ci stanno capendo qualcosa sono Holly e Matt, ma non sembrano volercelo spiegare.
"Ti ho detto di darmelo."
Jack è spaventato, non sta capendo neanche lui, quindi consegna l'oggetto che ha tra le mani ad Holly.
È il suo cellulare.
Holly lo getta a terra spaccandolo, poi inizia a saltarci sopra con rabbia.
"C-cosa fai? È il mio telefono!"
Matt cerca di liberarsi dalle mie braccia, mentre Holly spinge Jack alla parete.
Seth la prende per la vita e la tira indietro.
"Succede che Jillian è morta per colpa tua!"
Tutti noi sussultiamo, e Matt riesce quasi a liberarsi, ma lo stringo.
Holly non prova neanche a dimenarsi, ma si limita a guardarlo furente ed urlare.
"Noi al magazzino non abbiamo lasciato tracce, quindi era impossibile che ci trovassero così velocemente con l'elicottero. Ma tu ti sei portato il tuo cellulare, quindi ci hanno rintracciati, idiota!"
Sussultiamo nuovamente, avendo capito cosa succede. Queste accuse sono gravi.
Bonnie tira un calcio ad una scatola di cartone.
"Lo dobbiamo uccidere, Holly. Jill è morta per colpa sua!"
Jack sbianca.
"No, vi prego, non ci ho neanche pensato, non l'ho fatto apposta."
Seth continua a stringere Holly a sè.
"Mi scoccia dirlo, ma Jack ha ragione. Non avrebbe mai potuto immaginarlo, lui non è come noi, non ha mia vissuto come noi. Non possiamo ucciderlo per una cosa che non poteva prevedere."
Matt ribatte.
"Avrebbe dovuto prevedere una cosa del genere! È soltanto uno sciocco, non capisco perchè lo stiamo tenendo con noi, è solo un peso morto e finirà per uccidere altri di noi."
Holly riacquista lucidità.
"Noi non uccidiamo persone innocenti. E Jack è innocente, anche se a causa sua Jill è morta."
"Grazie! Farò qualsiasi cosa, davvero, ma non uccidetemi."
Questa è la nostra chance per portare avanti il piano.
Max la coglie. Quell'uomo ne sa sempre una più del diavolo.
"Qualsiasi cosa?"
"Lo giuro."
"Parla di noi a tuo padre. Liberaci."
Jack guarda incredulo l'uomo che gli sta parlando in tono pacato e speranzoso.
Vedo del conflitto nei suoi occhi.
"Va bene. Lo farò. Ma come?"
"Andremo a Washington. Dobbiamo allontanarci dai Renegades che ti stanno cercando e così tu potrai parlare a tuo padre."
Il ragazzo annuisce.
"Penso che se dirò che mi avete salvato la vita vi libererà."
Bonnie sta per contestare, ma Mandy la ferma con un cenno della mano.
So cosa vuole dire, che noi vogliamo la libertà di tutti i Renegades, ma dobbiamo fare un passo alla volta.
Max gli sorride.
"Grazie Jack."
Seth lascia andare Holly, così anche io libero Matt dalla mia presa.
"Che cosa facciamo?" Chiedo alla ragazza.
"Non lo so, Kelly."
Max posa una mano sulla sua spalla e la stringe.
"Holly, sai benissimo che non devi perdere neanche un colpo. Se non ti sentivi pronta per questa cosa non dovevi nemmeno iniziarla."
Il suo tono è duro, senza compassione.
Mi dispiace per Holly, non deve essere bello subire una ramanzina da Max, soprattutto per lei che è il capo.
"Jack ha tenuto il suo telefono, senza pensare alle conseguenze, ma neanche tu ci hai pensato. La colpa della morte di Jill dunque è tua."
Guardo Seth, che ricambia lo sguardo aggrottando la fronte.
Il ragazzo toglie la mano di Max dalla spalla dalla ragazza, che guarda l'uomo incredula e ferita.
"Non azzardarti a parlarle così, non ne hai il diritto."
Bonnie appoggia un braccio sulla spalla di Holly.
"Ha ragione. Ti viene così facile puntare il dito contro?"
Max ride con sprezzo.
"Holly deve crescere e deve accettare la realtà, io sto solo cercando di aiutarla."
Seth torna a difenderla.
"No, così non la aiuti. Oggi abbiamo tutti perso un'amica, una compagna, e Holly si sente già responsabile perchè è morta per proteggerla, e non ha bisogno di sentirsi dire che è colpa sua. Ha bisogno che qualcuno le tiri su il morale e la incoraggi a continuare, perchè lei non è una macchina come tu vuoi che sia, ma è una persona e ha tutto il diritto di mostrare i propri sentimenti e le proprie insicurezze. Io non la biasimo se non sa che cosa fare in questo momento."
Holly gli sorride.
Sono proprio una coppietta.
"Grazie Seth, grazie anche a te Bonnie."
Fa un sospiro e continua, risoluta.
"Prima di tutto dobbiamo andarcene da qui. Ci dividiamo ancora in due gruppi su due macchine diverse, ma questa volta ne dobbiamo rubare altre. Un gruppo va velocemente al Big Creek Park e lancia nel bosco il telefono di Jack, così penseranno che siamo ancora lì. L'altro gruppo andrà da Keylani a prendere tutte le armi che possiamo con i soldi che abbiamo."
Matt prende tra le mani il telefono di Jack.
"Funziona ancora, quindi si può fare."
Holly si gira verso Jack.
"Mi dispiace averti urlato contro prima, ma devi capire che questa è una situazione importante e porto tutto il suo peso sulle spalle, non è facile. Perdonami, per favore."
Eccola, è tornata gentile con lui.
"Certo che ti perdono. Capisco la situazione meglio di quanto pensi."
Esagerato. Non hai capito proprio niente, stellina mia.
Holly prosegue.
"Quando avremo finito i nostri compiti ci troveremo a John's Creek, poi da lì andremo assieme ad Helen, dormiremo in un ostello o nel parco.
Durante la strada dovremo mascherarci in modo da non sembrare Renegades."
Alex alza la mano.
"Si?"
"Non ho la mia parrucca."
"Le ho nel mio zaino, non preoccupatevi."
Inizia a distribuire a tutti vestiti e parrucche, quando arriva il mio turno mi da una maglia bianca con il collo alto e le maniche lunghe.
"Nella macchina che va a Big Creek ci saranno Max, Alex, Maya, Mandy, e Bonnie. Nell'altra io, Seth, Jack, Kelly e Matt. Pronti?"
Tutti rispondiamo in coro di si, a parte Max, che fa lo scocciato perchè Seth lo ha messo al suo posto.
Maya corre da Holly e la abbraccia.
"Perchè non mi hai scelto?"
"Perchè mi serve Matt. Tu stai vicina a Mandy e non ti succederà niente."
La ragazza dai capelli rosa le posa una mano sulla spalla.
"Ha ragione. Andiamo?"
"Va bene!"
Matt consegna il cellulare di Jack alla ragazza e il loro gruppo esce dal magazzino.
Holly si appoggia alla parete e si lascia scivolare giù, fino a ritrovarsi seduta.
Ha gli occhi chiusi e la testa rivolta verso l'alto, una lacrime scorre sulla guancia e lei la asciuga velocemente.
Seth si siede accanto a lei e le stringe una mano tra le sue, appoggiando la guancia sulla sua testa.
"Andrà tutto bene."
Jack distoglie lo sguardo, puntandolo su di me: sta studiando i tatuaggi che ho sulle braccia.
Holly finalmente si alza e ci guarda.
"Ci sono, scusate."
Il figlioletto del presidente le risponde subito, quasi affannosamente, come se volesse prevalere su Seth.
"Fa niente, l'importante è che tu stia bene."
Com'è tenero.
La ragazza si limita ad annuire, e apre la porta del magazzino.
"Matt, aprici una macchina, Kelly, tu guiderai e ci porterai da Keylani."
Annuisco. Keylani è il ragazzo che ci dà le armi e le munizioni, quindi ci sarà da divertirsi.
Di solito ci vanno solo Max ed Holly, una volta ogni due mesi circa, ma la strada l'ho dovuta imparare anche io in caso di necessità.
E ora ci torna utile.
"Si, capo." Matt si dirige verso una macchina blu e scassina la portiera, poi, aprendo un pannello, la mette in moto.
È un genio e lo stimo tantissimo.
Tolgo la canottiera nera e mi infilo la maglia bianca, così non mi dovrò cambiare mentre guido, anche se quando lo faccio sono quasi sempre fatto, quindi non dovrebbe essere un problema.
Matt si siede davanti, io al volante e Holly, Seth e Jack dietro.
Parto, senza che nessuno parli, quindi accendo la radio.
Aspetto con ansia il momento in cui Jack si schiarira la voce e farà una domanda stupida.
Accanto a me Matt su sfila la canottiera e la infila nello zaino di Holly.
"Hol, mi dai una felpa?"
"Arrivo."
La ragazza gli passa una felpa rossa e l'asiatico, con il braccio destro tatuato, se la infila.
"Grazie."
Le lancia il solito sorriso innocente classico di Matt e poi torna a sedersi in modo composto.
"Di niente."
"Mi aiuteresti a togliere il piercing?"
Le chiede Seth, che ogni santa volta cerca sempre il suo aiuto, solo per un pò di contatto.
Lo sappiamo tutti che è capace di toglierselo da solo, ma Holly lo asseconda sempre.
Chissà come mai.
"Certo."
Lei glielo toglie rapidamente e glielo passa, poi gli dà anche una maglietta di hockey blu e bianca, che copre perfettamente il suo tatuaggio sulla spalla.
"Grazie mille."
Si toglie la canottiera e colgo dallo specchietto Holly intenta ad ammirare gli addominali del ragazzo.
Stranamente anche Jack lo sta facendo, probabilmente è solo invidioso.
Seth le passa la canottiera e lei la mette via, per poi togliersi il piercing finto che ha al naso.
Matt si volta.
"Le lentine."
"Già tolte."
L'asiatico ridacchia.
"Cavolo, volevo coglierti impreparata."
Jack si schiarisce la voce. Eccolo.
Domanda sulle lentine di Holly tra tre, due, uno...
"Indossi delle lenti a contatto?"
Holly annuisce.
"Quando mi hai vista per la prima volta avevo gli occhi blu, per via delle lentine, ma naturalmente sono verdi."
"Perchè?"
"Perchè Kelly non è solo un drogato, ma è anche abbastanza bravo in informatica ed è riuscito a cambiare le informazioni che il governo ha su di noi, che, volendo, possono essere accessibili a tutti. Così, chi cerca Holly di Atlanta, legge che lei ha gli occhi blu, ma in realtà sono verdi. Lo abbiamo fatto per depistare, così se uno mi vede pensa 'no, lei non è Holly' e mi lascia stare."
La ragazza si infila la parrucca castana.
Jack annuisce.
"Intelligente come cosa."
Matt ride.
"Già. Comunque io sono Matt, prima non ci siamo propriamente presentati."
Il ragazzo gli tende la mano e il nostro fiorellino gliela stringe.
"Mi dispiace interrompere il vostro amabile momento di fraternazione-"
Holly mi interrompe.
"Fraternizzazione, idiota."
"Fraternazione, fraternizzazione, è la stessa cosa. Il punto è che siamo arrivati."
Matt mi guarda.
"Mettiamoci all'opera, allora."
Scendiamo tutti assieme dalla macchina e Holly ci guida verso un negozio con le veneziane abbassate.
"Sei sicura che sia aperto? Non sembra neanche un vero negozio."
Chiede Jack.
"Fidatevi di me."
Bussa alla porta e si vede una veneziana piegarsi per vedere chi è che sta disturbando.
Poco dopo la porta viene aperta dall'interno e ci accoglie un ragazzo abbastanza alto, ma mai quanto me, e magrissimo.
Lui deve essere Keylani.
"Entrate."
Velocemente entriamo nel negozio, solo Jack rimane imbambolato e il ragazzo di colore lo spinge dentro.
Chiude la porta alle spalle e accende la luce.
"Cazzo Holly, non ti riconoscevo neanche con la parrucca! Cosa ci fai qui?"
La stringe un un abbraccio fraterno, la sua voce ha un leggero accenno effemminato.
"Siamo all'opera, ma non devi dirlo a nessuno."
Il ragazzo spalanca gli occhi e ride con grande spontaneità.
"Era ora. Spero che vada tutto bene, davvero, è importante. Immagino che tu sia qui per dei rifornimenti?"
"Esatto."
Il ragazzo fa cadere l'occhio su Seth e gli tende la mano.
"Keylani, piacere."
Figurati se Seth poteva non attirare l'attenzione.
Mi viene un pò da ridere, ma mi trattengo.
"Piacere, sono Seth."
"Oh, certo, ho capito chi sei, holly parla sempre di te. Cosa volete di preciso?"
Figurati se Holly non parla del suo innamorato.
Holly si morde le labbra e poi guarda Jack.
"Immagino che tu non sappia sparare, vero?"
"No."
"Vuoi imparare?"
Il ragazzo sgrana gli occhi.
"Assolutamente no, non ci riuscirei mai."
Keylani gli sorride.
"Mai dire mai. Devi avere un pò più di fiducia in tè stesso."
Jack viene turbato da questa affermazione.
Holly gli prende gentilmente la mano.
"Fa niente, Jack, è una tua scelta e noi la rispettiamo. Anzi, la apprezzo."
Matt si volta verso di me con le sopracciglia inarcate e lo sguardo tra il seccato e il divertito.
Gli mimo "Si sta facendo abbindolare." e ride sotto i baffi.
Al contrario, Seth sbuffa e fa il gelosone.
"Quindi? Cosa prendiamo?"
Holly toglie la sua mano da quella di Jack.
"Prendiamo 9 pistole, cariche per un mese. Matt, ti concedo anche di prendere le cose per due bombe."
"Cooosa? Oh. Mio. Dio. Holly, ti ho già detto che ti amo? Perchè ti amo. Con tutto il mio cuore."
Keylani ride.
"E come un bambino in un negozio di caramelle."
Anche Matt ride.
"Mostrami tutto ciò che hai, ti prego."
Keylani appoggia sul bancone nove pistole e una scorta infinita di proiettili, poi porta sul retro Matt per fargli vedere le cose da tipi tosti.
"Quanto costerà tutta questa roba?"
Chiedo.
Holly scuote la testa.
"Non ne ho idea, ma mi deve un favore. Noi abbiamo circa milleduecento dollari, ma dobbiamo tenerli da parte per l'ostello e il cibo."
"Per me è meglio dormire nel parco. È enorme e non cercheranno mai così lontano."
Ogni volta che Seth parla Holly sarebbe pronta a santificarlo, lo so.
"Dopo ci confrontiamo con gli altri, ma anche a me pare l'idea migliore."
Jack la guarda.
"In che senso dormire nel parco? Dormiamo a terra?"
Rido.
"Eh, certo. Non siamo tutti principini con un letto."
Holly mi tira uno schiaffo sul braccio.
"Non essere maleducato. Si, Jack, dormiamo per terra ogni notte noi. Al magazzino avevamo dei piumini un cui avvolgerci, ma qui non abbiamo proprio nulla. Se preferisci l'ostello diccelo e noi ci andiamo."
Il ragazzo considera le due proposte.
"Va bene dormire al parco. Così magari mi apprezzeranno anche gli altri se vedono che faccio degli sforzi per il gruppo."
Holly sorride.
"Perfetto! Grazie, Jack."
Il nostro fiorellino sta tramando qualcosa e lo scoprirò.
È impossibile che voglia davvero dormire come la feccia.
Aspettiamo in silenzio, mentre Seth cammina per il negozio e ispeziona le armi appese alle pareti.
"Vedi qualcosa di bello?"
Mi guarda e scuote la testa.
"Le pistole non mi sono mai piaciute. Da bambino preferivo le spade dei pirati."
Ridacchia tra sé e sè.
"Strano, sei il più bravo tra di noi a sparare. Oggi sei stato eccellente, senza di te avremmo finito i colpi e basta."
Alza le spalle.
"Grazie, Kells. Non è niente di che."
Holly scuote la testa.
"Non è vero. Sei stato fantastico, Kelly ha ragione. E per di più ti ho rovinato il compleanno."
Lo sguardo di Seth si addolcisce mentre si posa sulla sua dolce amata.
"Non me l'hai rovinato, Holly. Elicottero a parte, è stato il giorno più bello di sempre."
Si sorridono.
Okay, tra di loro è successo qualcosa e scoprirò cosa.
Riesco a percepire la tensione che c'è tra di loro, vorrebbero unirsi, anche solo in un abbraccio, ma c'è il nostro Jack, quindi non possono.
Prendo dalla tasca il mio pacchetto di sigarette e le conto: ne ho ancora quattordici, più sei canne, quindi dovrò andarci piano.
"Ti servono?"
Chiede Seth.
"No, però non ne ho molte."
"Potremmo andare a prenderle. Facciamo veloce e ho visto un distributore automatico non troppo distante. Possiamo?"
Si rivolge ad Holly, che non può dirgli di no, lo venera troppo.
"Dovete essere davvero veloci, però."
"Grazie mille! Andiamo!"
Seth apre la porta ed entrambi usciamo.
"Perchè ti interessi alle mie sigarette?"
"Non ce la facevo più a stare lì dentro. Hai visto come la guarda?"
Ridacchio mentre camminiamo velocemente verso il distributore, inserisco una banconota da 10 dollari e prendo le sigarette.
"Si, ho visto. Tu invece hai notato che si comporta in modo strano?"
Seth si sistema il ciuffo.
"Non è il modo in cui si comporta, è il suo aspetto! È familiare, ma non capisco come mai."
Scuoto la testa.
"No, io non intendo il suo aspetto, che di sicuro ti ricorderà il presidente. Secondo me non si fida più di noi da quando Holly gli ha urlato contro."
Il ragazzo ride amareggiato.
"È fottutamente innamorato perso."
"Tu non vedi la situazione in modo critico perchè sei geloso. E mi chiedo perchè tu lo sia."
Si appoggia al muro.
"Non ne ho idea, mu da fastidio il fatto che lei faccia la carina con lui e che mi ignori."
"Ma è costretta a farlo. Ascoltami, voi siete fatti l'uno per l'altra."
Prendo il pacchetto di sigarette e me lo infilo in tasca, accanto all'altro.
Seth mi sorride.
"Dici? Talvolta lo penso anche io."
"Lo dico forte e chiaro. Vi scambiate sorrisetti, c'è tensione tra di voi... cosa avete combinato questa notte? Ho visto che non c'eravate."
"L'ho baciata."
"Cazzo, si, lo sapevo."
Il ragazzo si alza dal muro e mi da una pacca sulla schiena.
"Andiamo, ci aspettano."
Gli afferro la spalla.
"Sappi che sono team Seth, Jack può andare a cagare."
Scoppia in una risata spontanea e allegra, così anche io sorrido.
Entriamo nuovamente nel negozio, Matt e Keylani non sono ancora tornati e Holly e Jack stanno chiacchierando fin troppo amichevolmente.
"E poi l'ha fatto letteralmente esplodere!"
Jack ride, la sua mano è sopra quella di Holly.
Guardo Seth, che stringe i denti.
"Di che cosa stavate parlando voi due?" Chiedo per distogliere l'attenzione da Seth.
"Gli stavo raccontando di quella volta in cui il gruppo di Aleister ci ha attaccati perchè volevano il nostro magazzino..."
Sorrido.
"...e Matt ha fatto saltare in aria il loro furgone? Si, me lo ricordo bene. È stato epico, Jack, credimi."
Il ragazzo pallido mi sorride e gli brontola lo stomaco.
"Oh, scusate, colpa mia."
Holly mi guarda.
"Nel tuo zaino abbiamo le scorte di cibo, dopo le distribuiamo anche agli altri così in macchina pranziamo."
"Va bene. Anche se l'orario del pranzo è passato."
I due ragazzi tornano dal magazzino, ridacchiando tra di loro, e Matt ha in spalla un nuovo zaino.
"Holly, il tuo amico è davvero un grande."
La ragazza sorride.
"Lo ammetto, lo è. Quanto ti dobbiamo per tutta questa roba?"
"Considerando che Matt mi ha insegnato qualche giochetto che non conoscevo e che devo a te e a Max dei favori, facciamo 300 dollari."
"Solo?"
"Certo, sono serio. Vai a fare quello che devo fare e rendimi fiero."
Holly gli sorride e paga.
"Grazie mille, Keylani, speriamo di rivederci il prima possibile e in condizioni diverse."
"Più libere."
Accetta i soldi e infila le munizioni in uno zaino, mentre Seth mette le pistole nel suo.
Keylani si siede alla sua sedia e guarda Holly con un'espressione triste.
"Holly, stai attenta. Senza di te i Renegades qui ad Atlanta farebbero un casino."
La ragazza annuisce.
"Resisti."
Detto questo lo saluta con il suo solito cenno militare dalle due dita ed esce e noi la seguiamo.
Torniamo all'auto e ci sediamo come prima.
"John's Creek, arriviamo."
Parto a tavoletta, come al solito.
"Keylani è davvero un tipo tosto, Holly, non me ne avevi mai parlato. Abbiamo un sacco di cose in comune, tipo l'amore per gli esplosivi."
"Mi dispiace averti tenuto lontano da lui per così tanto tempo, ma quando torneremo potrai rifarti del tempo perso, okay?"
"Affare fatto. Sta progettando dei nuovi tipi di detonatori letteralmente fantastici."
È euforico.
"Vi dispiace se inizio a creare una bomba ora?"
"Si, mi dispiacerebbe abbastanza saltare in aria proprio ora."
"Kells, sei un guastafeste. E stai attirando l'attenzione andando così veloce."
Abbasso il finestrino e urlo alla macchina che sto sorpassando un bel
"Fanculo!" con tanto di dito medio.
"Kells, stiamo cercando di passare inosservati."
Mi redarguisce Holly.
"Scusami, ti giuro che appena arriviamo a John's Creek torno normale. Gli altri saranno già la?"
"Possibile. Loro hanno semplicemente dovuto lanciare un cellulare, ed erano già nella strada giusta."
"Allora accelero un pò."
Sfioro i 120.
Per fortuna la strada è larga e non c'è quasi nessuno in giro, quindi è un gioco da ragazzi e non ci uccido tutti.
Parcheggio al punto di ritrovo che avevamo deciso e da un'altra macchina scende Max.
"Ciao Max. Vi diamo da mangiare e poi partiamo tutti per Helen."
"Va bene, però è meglio se noi aspettiamo dieci minuti, per non partire tutti assieme."
"Okay."
Seth scende dalla macchina e divide con gli altri tutto il cibo che non ha bisogno di una cottura, per poi risalire.
"Pronti."
"Allora andiamo, la foresta ci sta aspettando."
Saluto Max con un cenno e anche Maya che si sta sbracciando dal sedile posteriore, poi parto.
"Vai ad una velocità normale, ti prego."
"Da quando sei così noiosa, tesoro?"
Holly mi fa la linguaccia allo specchietto.
"Io propongo di fare un gioco per alleviare la tensione."
Matt annuisce.
"Ci sto."
"Che cosa hai in mente?"
Chiede Jack, per la prima volta senza schiarirsi la voce. Magari questo significa che si trova più a suo agio.
"Obbligo o verità?"
"È un classico, non c'è qualcosa di diverso?" Chiede Seth alzando gli occhi al cielo.
"Ma tu guarda, una coppia di guastafeste."
Matt ride.
"Dai Seth, obbligo o verità non è male, scommetto che anche Jack lo conosce."
"Si, ma non mi va di fare proprio quello."
Lo guardo dallo specchietto.
"Cosa c'è? Hai paura dei nostri obblighi?"
Sento Seth ridacchiare.
"Magari ha dei grossi segreti che non vuole svelare."
"Ragazzi, basta, non siete simpatici."
Holly difende Jack a spada tratta, solo per entrare nelle sue grazie.
"Cosa ne dite di mettere un pò di musica e cantare?"
Propone Jack.
"Bell'idea, Kelly accendi la radio."
Mi ordina Holly.
"Come vuoi."
Schiaccio il pulsante d'accensione della radio, che si accende su una voce femminile a noi sconosciuta.
Matt schiaccia per cambiare frequenza e trova una canzone dei Nirvana, quindi inizia a muovere la testa a ritmo.
"Questa canzone spacca."
"Concordo. Cobain era un mito, cazzo."
Ci battiamo il cinque.
Sento Seth che fa tamburellare le dita a tempo della canzone, mentre Holly e Jack restano in silenzio.
Mi volto verso di lui.
"Conosci i Nirvana, vero?"
"Si, ma non è proprio il mio genere."
"Quale è il tuo genere allora?"
"Pop. Soul."
"In classe hai detto che il tuo cantante preferito è Bowie, che non è pop e soul."
Sottolinea Holly.
"È il primo nome che mi è venuto in mente."
Jack svicola.
Sistemo lo specchietto in modo da osservarlo meglio: ha le guance e la fronte arrossate, si sta mordendo le labbra e guarda fuori dal finestrino.
"Quanto durerà il viaggio?"
Mi chiede Seth con aria annoiata.
"Ancora cinquanta minuti."
"Cooosa? No dai."
"Se volete posso andare più veloce."
"Assolutamente no!" Mi urla Holly tirandomi uno schiaffo al braccio.
Matt, finita la canzone, cambia frequenza.
"Non c'è niente di bello. Avremmo dovuto prendere il cd dall'autobus."
"Cazzo si. Avremmo fatto un viaggio epico. Tanto so come andranno le cose: Seth si addormenta per primo, poi Holly lo segue nel mondo dei sogni, Matt, tu ti perdi nel tuo mondo a pensare alle bombe, e Jack non lo so, immagino starai a fissare il finestrino tutto il tempo pensando alla vita."
"Non mi perdo nel mio mondo!"
"Lo fai sempre." Mi supporta Holly ridendo.
Matt scuote la testa.
"Vi siete alleati contro di me?"
"Non che io sappia, ma sai che io e Holly ci capiamo al volo."
Holly, Matt e Seth scoppiano tutti a ridere, mentre Jack li guarda, estraneo al nostro gruppo.
Il resto del viaggio trascorre proprio come avevo predetto, con l'unica differenza che prima mangiamo dei semplici panini vuoti.
"Eccoci, siamo arrivati."
"Davvero? Il tempo è volato." Dice Matt.
"Quando si pensa alle bombe non può succedere altrettanto."
"Te lo dico un'ultima volta, non pensavo alle bom- oh, si pensavo proprio alle bombe invece."
La nostra risata sveglia i due addormentati.
"Siamo arrivati?" Chiede Holly con una tenera voce assonnata.
"Si. Ora dobbiamo solo aspettare gli altri."
Mi volto a guardarli: Holly si stiracchia, mentre Seth e Jack la guardano.
Ah, l'amour.
"Come facciamo a trovare il posto dove dormire?" Chiede Jack.
"Dobbiamo cercare un posto asciutto, piano e abbastanza nascosto." Spiega Holly con un gentile sorriso sulle labbra.
Seth grugnisce e si sfrega le mani sul volto, è chiaro che non sopporta piu Jack.
"Resisti amico, troviamo un posto in cui puoi rilassarti." Gli faccio l'occhiolino e lui scuote la testa alzando gli occhi al cielo.
Matt indica dietro di noi.
"Eccoli!"
Scendiamo dalla macchina con gli zaini in spalla.
Max è il primo a scendere dall'auto e cammina lentamente verso di noi.
"Ci fermiamo nel parco o andiamo in un ostello?"
"Noi preferiremmo il parco." La voce di Holly è leggermente tesa, probabilmente è risentita nei suoi confronti.
"Perfetto, anche noi. Allora andiamo, ho già in mente un posto."
Max si volta e, con Matt accanto, entra nella foresta.
Poso una mano sulla spalla di Seth.
"Non so tu, ma di camminare nei boschi per oggi sono stanco."
Il ragazzo mi sorride.
"Vero. Ma dobbiamo andare."
Vedo con la coda dell'occhio Holly andare da Maya e Mandy, mentre Jack rimane solo.
"Jack, cammini con noi?"
Seth mi guarda con disappunto, aggrottando le sopracciglia e stringendo i denti.
"Oh. Okay, va bene."
Il ragazzino si affianca a noi, che camminiamo in silenzio.
Si schiarisce la voce.
"È scomodo dormire per terra?"
Seth alza le spalle, non ha intenzione di rispondere.
"Abbastanza, se sei abituato ad un letto. Il mio primo mese da Renegade è stato abbastanza difficile perchè dovevo adattarmi a tutte queste limitazioni. Se vuoi però conosco un modo fantastico per lasciarti andare se vuoi."
"Ovvero?"
"Una canna. Io, te e Seth, dopo cena."
"Non ho mai fumato..."
Il ragazzo guarda davanti a sè.
"Non mi importa! Se vuoi provare e rilassarti un pò io ce l'ho, se non vuoi, non ti critico."
"Magari decido dopo."
"Va bene. Ti aspetterò."
Camminiamo in silenzio fino ad un piccolo giaciglio piano nascosto da cespugli e alberi.
"Ci stiamo tutti?" Chiede Bonnie.
"Dobbiamo stare stretti, ma si, ci stiamo."
Holly guarda l'orologio di Matt.
"Sono quasi le sei e mezza, quindi propongo di cenare velocemente e poi andiamo a dormire, oggi è stata una giornata lunga, e lo sarà anche domani."
"Va bene! Io accendo un piccolo fuoco." Detto questo Matt si china a terra, prende delle cose dal suo zaino e inizia a trafficare.
"Disponetevi attorno al fuoco, mangiamo il pollo, va bene?"
C'è un mormorio di consenso generale, quindi io mi siedo accanto a Jack, che a sua volta si siede accanto a Holly. Seth su dispone a destra di Holly, in modo da non lasciarla sola con Jack, mentre alla mia sinistra si siede Alex.
Matt accende un falò di moderate dimensioni, in modo da poter cuocere i polli e non attirare l'attenzione dei guardiacaccia.
Max prende un bastone e ci infila i quattro polli che abbiamo preso oggi al supermarket, e li fa gurare sopra il fuoco.
Ci sediamo tutti a gambe incrociate, mentre Holly inizia a fare il suo discorso serale.
"Dato che sono il capo di questo gruppo, ogni sera è mio compito fare un discorso in cui traggo le fila della giornata, voi lo sapete, ma Jack no. La giornata di oggi é stata particolarmente difficile, lo ammetto. Era iniziata al meglio, con il compleanno di Seth e l'incontro con Jack, ma piano piano è degenerata, portando alla morte di uno dei nostri compagni, Jill, e all'allontanamento dal nostro magazzino. La mancanza di Jillian si sente, ma dobbiamo far sì che essa ci sproni ad essere migliori, dato che i prossimi giorni non cambieranno in meglio, ma saranno altrettanti pieni di sfide e difficili, e noi dobbiamo essere capaci di trarre il meglio da questa situazione."
Max inizia a porgere ad ognuno una misera parte di pollo e a me tocca il petto, la parte che mi piace di meno.
"Questa sera canteremo in onore di Jill e del sacrificio compiuto, che ci permetterà di cambiare le nostre vite."
Prende tra le mani il suo pezzo di pollo ed inizia a cantare la nostra canzone, e tutti noi la seguiamo, tranne Jack.
Il discorso non è stato dei migliori, ma si vede che ha avuto il suo impatto su Jack.
Finita la canzone lo guardo.
"Tu preferisci la coscia o il petto?"
"Il petto."
"Oh, si. Facciamo cambio?"
"Certo."
Ci scambiamo il pollo e iniziamo a divorarlo affamati.
Quando lo finiamo ci laviamo le mani con l'acqua di una bottiglietta e ci sdriamo a terra.
"Ci hai pensato?"
"Si, ma non la voglio, grazie."
"Okay, allora la fumerò da solo."
Prendo la canna e la accendo con un accendino, fumo lentamente e la finisco, e solo allora riesco ad addormentarmi con un sorriso sulle labbra.
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Renegades
ActionIn un futuro disastroso Holly cerca la libertà per sé e per i Renegades. [In pausa]