Capitolo Unico

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Era pomeriggio ad Hogwarts, gli allenamenti di Quidditch della squadra dei Grifondoro erano stati rimandati a causa della terribile influenza che aveva contagiato il loro capitano: Oliver Baston. Faceva molto freddo quel giorno quindi ad Harry, il cercatore della squadra, la cosa non era dispiaciuta particolarmente, anzi, era molto contento di non avere impegni perché avrebbe potuto osservare, senza rischiare di prendersi un bolide in testa per la distrazione, il suo amato Draco Malfoy allenarsi. Quel ragazzo era stato il suo obbiettivo per molti anni, ma non gli si era mai presentata la possibilità di poter parlare con lui amichevolmente perché ogni discorso finiva con degli insulti da parte di entrambi, e poi lui doveva mantenere un un certo atteggiamento con il figlio di un mangiamorte, data la sua fama per aver tenuto testa al temibile Signor Oscuro, ma si era ripromesso che le cose sarebbero cambiate: aveva in mente di inscenare una rissa con lui solo per poterci finire assieme in punizione e, servendosi dell'aiuto del suo fidato amico Hagrid, aveva già anche programmato cosa avrebbero dovuto fare per scontare il castigo. Il grosso omone che lavorava come guardia caccia per il castello era l'unico a sapere dell'attrazione di Harry verso il giovane Malfoy e aveva acconsentito a dare una mano al povero ragazzo: avrebbe convinto il preside Silente a mandare i due studenti nella foresta proibita per cercare dei funghi velenosi, adatti per molte pozioni.
Inutile dire che il piano si era rivelato un successo e, una settimana dopo lo scontro fra i due, questi si ritrovarono soli ad affrontare la loro punizione.
Il biondo se ne usciva ogni tre per due con frasi del tipo: "Ma queste sono cose da barbari" oppure "Aspetta che lo venga a sapere mio padre..." Ma il corvino non era molto attento alle sue parole, perché con la mente era già al fatidico momento in cui si sarebbe trovato con le sue labbra appiccicate a quelle del compagno.
"Potter?Ci sei?"
"Emh,sì ci sono.Che ne dici se andiamo a cercare da quella parte?"
"Bah,per me è uguale, tanto lascerò fare il lavoro a te, non crederai mica che mi sporchi le mani vero?"
Harry sapeva perfettamente che quella tipologia di funghi non cresce vicino alle rive di un lago o di un pozzo d'acqua quando loro si stavano dirigendo presso il Lago Nero, ma infatti il suo intento non era quello di mettersi a cercare tra l'erba.
Ad un certo punto si sentì il rumore di rami spezzati e Malfoy, già tremante dalla paura da quando si erano addentrati nella foresta, saltò in braccio ad Harry e lasciò cadere per terra la lanterna.
Harry pensò che Hagrid si trovasse lì con loro e che stesse provocando quei rumori apposta per far sì che Draco entrasse più in confidenza con il compagno facendosi proteggere, ma sfortunatamente non era così: lo sconosciuto uscì dall'ombra, si avvicinò a loro e si poterono iniziare ad intravedere i lineamenti del volto, o meglio del muso: quella creatura era un lupo mannaro. Harry si era ritrovato faccia a faccia con uno di loro esattamente due anni prima e si ricordò che provare ad interagirci non era il modo migliore per cercare di non essere ridotti a brandelli. L'unica cosa che gli venne in mente fu quella di correre il più veloce possibile verso il castello, quindi prese Draco da un braccio ed iniziò a correre.
I due corsero per circa dieci minuti quando decisero di fermarsi, erano stanchissimi e terrorizzati allo stesso tempo.
"Credo che lo abbiamo seminato." disse Harry
"E io credo di avere qualcosa conficcato nella gamba." replicò il biondo.
Purtroppo era vero, aveva un ramo infilzato nella gamba sinistra, il che era terribilmente problematico dato il luogo in cui si trovavano.
"PER MERLINO" era l'unica cosa che Harry era riuscito a dire; iniziò a pensare a quel programma che aveva visto a casa dei Dursley che indicava come comportarsi in una situazione come quella:
"Ok, adesso ti devo estrarre il ramo dalla gamba, sciacquarti la ferita e poi attorcigliarle attorno un pezzo di stoffa per fermare l'emorragia."
Il giovane Malfoy non aveva capito una parola di quello che aveva detto il compagno, ma per la prima volta si fidò di lui e lo lasciò fare.
Con attenzione Harry sfilò la fronda, rabbrividendo ad ogni urlo di dolore dell'altro ragazzo, e finita l'alquanto ardua impresa fece come aveva precedentemente spiegato al biondo.
Dopo circa mezz'ora si iniziarono a intravedere i primi segni di una possibile amicizia, o meglio qualcosa di più di quest'ultima; il ferito si rannicchiò sulle gambe del corvino mentre sentiva la mano di lui accarezzargli i morbidi e setosi capelli biondi.
"Mio padre vuole farmi diventare un mangiamorte sai?" sbottò Draco.
"Co-co-cosa?!"
"Sì, ed io non posso rifiutare perché altrimenti il Signore Oscuro come minimo farebbe piazza pulita della mia famiglia: mia madre ha cercato di trovare una soluzione ma sembra che non ce ne siano. Voldemort sembra così contento di avermi al suo fianco..."
Harry rabbrividì e smise di accarezzargli i capelli.
"Capisco se adesso non vorrai più rivolgermi la parola, beh è stato bello parlare con te" fece per alzarsi e andarsene, ma venne bloccato.
"No Draco,io non voglio fuggire da te, non mi importa se diventerai un mangiamorte."
Draco non capiva, sarebbe stato dalla parte del più oscuro mago di tutti i tempi e il ragazzo con cui fino a poco tempo prima neanche parlava non voleva tornare ad "odiarlo"?
"Ehm, ecco io...non saprei bene come dirtelo ma" Il corvino non riuscì a spiegarsi, quindi afferrò l'altro ragazzo dal colletto e lo baciò. Fu un lungo bacio, dolce, molto dolce; non credeva che un Serpeverde potesse essere dolce.
I due si guardarono e poi si abbracciarono, il biondo si lasciò scappare un pianto liberatorio che venne consolato dalle dolci parole del compagno.
Era già notte fonda, la luna splendeva alta nel cielo e i due, prima nemici e ora innamorati, si addormentarono uno sopra l'altro.
Vennero trovati solo la mattina seguente dal preside seguito da Ron,Hermione,Blaise e Pansy molto preoccupati per la loro salute. Al ritorno verso il castello raccontarono tutto quello che era successo la notte precedente e vennero portati in infermeria, dove venne dato loro un pasto caldo e comodi letti su cui riposare. Ma nessuno dei due voleva dormire, infatti passarono la notte a sbaciucchiarsi appiccicati al muro della stanza, con tanto di spettatori indesiderati: Hermione e Pansy ebbero avuto la brillante idea di sgattaiolare dalle loro camere, munite di mantello dell'invisibilità di Harry, per sbirciare i due ragazzi che dal ritrovo nella foresta non gliel'avevano raccontata giusta.
"Oddio che carini" commentò la grifondoro
"Per Salazar, potrei vomitare" replicò la serpeverde.

ok questa è la prima fan fiction che scrivo e spero vi piaccia :)

Incontri ravvicinati~DRARRYDove le storie prendono vita. Scoprilo ora