"Ti piace Jason?!" Emily dice sconvolta e io le dico di abbassare la voce "sta zitta" dico "è stato uno stronzo" continua sussurrando mentre eravamo chiuse nel bagno delle ragazze "lo so. Però l'ho visto davvero pentito, non mi ci metterò insieme, però voglio dirgli che lo perdono. Per quello che ho conosciuto, è una brava persona" ammetto e lei annuisce.
"Ricordati di stare attenta però" mi dice e io sorrido "certo Em"
E così quel pomeriggio, verso le 5, decido di andare da lui.
Indossavo dei leggings neri e una felpa rossa della Champion, avevo i capelli legati in una coda e pochissimo trucco.
Il quartiere dove vive Jason non è il massimo.
Ho preso la Jeep, perché la decappottabile me la avrebbero di sicuro rubata.
Parcheggio davanti casa sua e scendo.
Ignoro i vari urli dalle persone sedute per terra ed stavo per entrare in uno dei palazzi per cercare il suo cognome tra i campanelli, ma sento delle urla e rumori strani dal vicolo lì accanto.
Mi avvicino e vedo dei ragazzi incappucciati correre via per poi vedere Jason steso per terra.
"Oddio, Jason!" corro verso di lui e mi abbasso in ginocchio accanto a lui.
Aveva il naso e la bocca che sanguinavano "Samantha?" dice con un filo di voce "cosa ti è successo?" chiedo preoccupata "devi andare via" dice mettendosi seduto "e lasciarti così? Scordatelo" dico e lo aiuto ad alzarsi "Jason?!" una signora corre verso di lui "Jason chi è stato? Ancora quei ragazzi?" chiede e capisco dalla somiglianza che era la madre.
"Si, mi hanno seguito e sanno dove abito" dice lui e io resto a guardarli sconvolta "potrebbero tornare da un momento all'altro, devi andare via per un po'" dice lei "vado da Liam o da Kyle" sospira lui toccandosi il labbro ferito "come se non sapessero dove vivono, è gente pericolosa Jason" dice la signora quasi in lacrime.
"Devi farti vedere" dico vedendo le ferite "vattene Samantha, sto bene" dice anche se non era così "potrebbe stare un po' da te?" la signora mi chiede e io spalanco gli occhi "mamma, per favore..." sospira Jason "non immaginerebbero mai che stai da lei, ti trovi un lavoro, quando hai i soldi che gli devi puoi tornare" dice lei e io sospiro "posso darteli io i soldi..." dico ma Jason mi fulmina con lo sguardo "non se ne parla" dice e io annuisco "ok" sospiro e la madre mi supplica con lo sguardo "però vieni a stare da me" dico e lei mi sorride "cosa?" mi guarda e io annuisco "vai a fare la valigia e ti aspetto in macchina, non c'è problema" dico seriamente.
"Sali anche te, non puoi rimanere qui di sotto da sola" dice e li seguo a casa loro.
"Grazie mille" mentre Jason preparava la valigia sua madre e io eravamo in cucina/sala.
Era grande come la mia cabina armadio.
"Non c'è problema" le sorrido e mi abbraccia "chi sei tu?" mi giro e vedo un bambino piccolo e una ragazzina molto simili a Jason "Samantha" sorrido "hai dei capelli davvero belli" dice la ragazzina guardandomi e le sorrido "anche i tuoi sono molto belli" dico guardando quei riccioli neri.
"Questo braccialetto è bellissimo" dice notando il braccialetto d'oro che avevo "ci sono" Jason esce dalla sua stanza con una borsa grande "dove vai?" chiede il bambino "Jason va a stare un po' da Samantha" interviene la madre "state insieme?" chiede sorridendo la ragazza "ho sempre desiderato una ragazza bella per mio fratello, ma porta sempre a casa ragazze...bruttine" dice facendomi ridere "no, siamo solo amici" dice Jason scocciato "Samantha ha bisogno di..." la madre pensa a qualcosa "un giardiniere" dico e i bambini annuiscono.
"Tornerai presto vero?" chiedono andando ad abbracciarlo "certo" li saluta e mi guarda "è stato un piacere, ci vediamo, e potete venire a trovarci quando volete" sorrido e lascio che Jason saluti sua madre.
Usciamo di casa e saliamo in macchina "posso guidarla io?" chiede e io alzo un sopracciglio "per favore" dice e io rido "va bene, ma se le fai un graffio mio fratello ti uccide" dico e ci scambiamo di posto.
Arriviamo a casa mia ed entriamo a casa e cerchiamo Dorotha e Robert per spiegarli la situazione, ovviamente senza entrare nei dettagli.
Una volta finito porto Jason nella sua stanza "questa è la tua stanza, quella porta è l'armadio e quella il bagno. Ceniamo alle 19 e Dorotha ci prepara il pranzo e la colazione, la mattina partiamo alle 8:45 per andare a scuola, se no puoi prendere il bus che passa alle 8 più giù nella strada" gli spiego "penso che verró con voi" dice e io annuisco "ah e Samantha" dice e lo guardo "grazie mille" gli sorrido e vado in camera mia.La sera prima di cena stavo tranquillamente ascoltando la musica in camera mia mentre guardavo sul computer sul letto i college.
All'improvviso bussano "avanti" dico ed entra Jason "posso?" chiede e io annuisco, chiudo il computer e lo faccio sedere sul letto.
"Perché sei venuta lì oggi?" chiedee io sorrido scuotendo la testa "perché volevo dirti che ti perdono" lo guardo e lui sorride "e perché hai cambiato idea?" chiede "perché sei il primo che ha il coraggio di dirmi qualcosa che non sia -sei bellissima-, -hai degli occhi stupendi- e -hai una casa pazzesca-" dico imitando la voce maschile e lui ride "beh sei una gran stronza e lo sai" dice ridendo e io con lui "all'inizio si"
"Poi diventi dolce" continua seriamente "si beh, dipende" dico volendo chiudere la conversazione "con me eri dolce" si avvicina.
"Oh, hai sentito? Mi hanno chiamato" invento e corro via.
Non puoi stare con lui Samantha.
Non puoi.