Primo giorno

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Dalla vita non potevo chiedere di meglio.
Oggi finalmente è il mio primo giorno di lavoro, sono molto emozionata e non vedo l'ora di dimostrare alla compagnia che assumendomi hanno fatto l'affare della vita.
Non sono molto modesta ma quando si tratta di lavoro so che posso dare il massimo ed è quello che farò.
Parcheggio la mia auto e mi reco verso l'entrata della società. Prima di entrare faccio un bel respiro, prendo coraggio e sicura di me, alzo i miei fantastici tacchi e mi avvio.
Arrivo alla hall e chiedo alla segretaria dove posso trovare l'ufficio del signor Cooper, sembra gentile, ha gli occhi neri e i capelli rossi, non avrà più di 30 anni e con la sua voce dolce e gentile mi accompagna proprio davanti allo studio del grande capo.
Il signor Cooper non l'ho mai visto, infatti quando ho fatto il colloquio lui non era presente e già questa sua irresponsabilità sull'assunzione del personale, non mi piace. Nonostante tutto però devo ammettere che ha creato un vero e proprio impero giudiziario, è famosissimo in città ed è uno dei migliori a fare affari. Di lui non so molto, non sono nemmeno andata su internet a cercare una sua foto, so solo che ha una grande casa, non parla molto della sua vita privata e che ama giocare a calcio con gli amici.
Mi faccio coraggio e busso, una voce roca e fottutamente sexy mi risponde con un semplice avanti.
" Buon giorno signor Cooper, sono Amy Hooligan la sua nuova assistente personale"
Oddio devo ammettere che è molto bello e che do perfettamente ragione a tutte quelle donne che fanno la fila per lui. Noto nel suo sguardo qualcosa in grado di paralizzare chiunque, e in fondo mi penso amaramente di aver indossato questo vestito bianco perché mi sa che mette troppo a risalto il mio corpo, e giuro che mi sento molto osservata.
-"allora che fa li in piedi signorina hooligan, si segga."
" certo mi scusi"
-" bene, mi racconti un po' della sue esperienze nel settore, poi le farò vedere il programma è il suo nuovo ufficio che è proprio in quella porta li in fondo."
Devo ammettere che sembra un tipo molto sicuro di se, forse sarà il suo completo nero, i suoi capelli e occhi neri scurissimi come il carbone, non lo so ma qualcosa mi dice che lavorare con lui sarà veramente difficile.
"Si , allora non ho molta esperienza ma mi sono laureata in giurisprudenza con il massimo dei voti, ho frequentato dei corsi e mio padre era un avvocato, quindi ho imparato qualcosina anche da lui."
-"ma certo come ho fatto a non pensarci prima.lei è la figlia dell'avvocato Cole Hooligan, wow è cresciuta veramente molto bene."
"davvero perché mi conosce per caso?"
-" certo che la conosco, mio padre era in stretto contatto con il suo, l'ho vista molte volte a qualche cena, ma credo siano passati più di quindici anni dall'ultima volta."
"Si forse mi ricordo di lei, era un bambino davvero impaziente, sua madre si arrabbiava sempre, ma con me è sempre stata gentilissima."
-"si ricorda bene, mia madre l'adorava.
Ci scambiamo qualche sguardo, poi noto che mi sta fissando dritto sulle labbra, poi morde le sue e mi guarda negli occhi.
-" va bene signorina hooligan, le mostro il suo ufficio e poi inizieremo con il lavoro"
Il mio ufficio è veramente bellissimo.
Dopo aver terminato tutto il lavoro iniziale, lui mi raggiunge.
Ci scambiamo molti sguardi, e nel mio stomaco si formano mille farfalle.
Non smette di fissarmi le labbra, sento il suo sguardo bruciare il mio corpo.
Le mie gote iniziano a prendere fuoco e io mi accorgo di quanto solo il suo sguardo mi ecciti.
"Signorina hooligan questo rossetto rosso le sta d'incanto."
Io abbasso lo sguardo e ringrazio.
"Sa che le dico, lo metta sempre, mi fa impazzire"
Esce dal mio uffici e io ritorno a respirare.
Dopo qualche ora ritorno a casa. Questa giornata è stata strana.

Io, il mio capo e Il rossetto rosso Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora