𝐂𝐡𝐚𝐩𝐭𝐞𝐫 𝟏𝟏

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Sono appena uscita di casa per andare a scuola, da ieri non ho smesso di pensare a quello che è successo con Josh. Non sapevo bene neanche io il perché,ma sapevo che ora lo desideravo ancora di più.

Arrivata a scuola raggiunsi le mie amiche, era da un po' che non vedevo Daisy e Avani e devo dire che mi mancavano, parlammo un po' insieme e ovviamente io ed Addison raccontammo a loro di ieri. Avani aveva una faccia preoccupata e non capivo il perché, sapeva sicuramente qualcosa che io evidentemente non sapevo.

Suonò la campanella e dovetti andare in classe con Addison, senza Daisy e Avani che avevano un altro corso. Non riuscivo a capire la reazione di Avani, mi salì un senso di paura che non andò via fino alla fine delle altre ore.

Arrivata la pausa pranzo io e Addison raggiungemmo le nostre due amiche che erano sedute a un tavolo insieme agli altri ragazzi, tutti tranne Josh. Addison si sedette vicino a Ben, ovviamente, e io mi sedetti tra Avani e Daisy. Non riuscivo più a resistere, volevo sapere tutto, quindi mi girai verso Avani e iniziai a parlarle "Perché oggi hai avuto quella reazione?", "A cosa?" mi chiese abbastanza agitata, "A ciò che ti ho detto su Josh, Avani ti prego dimmi cosa sai" la supplicai, non ero arrabbiata con lei, volevo solamente che mi spiegasse. "Brooke non so come dirtelo vedi ..." iniziò a parlare ma la mia attenzione fu attirata da qualcosa, o meglio da qualcuno, e quel qualcuno era proprio lui che stava raggiungendo il nostro tavolo.

Il mio cuore si spezzò di colpo, mi sentivo improvvisamente vuota e le lacrime minacciavano di scendere. Era lì, in piedi, che si stava avvicinando al tavolo, ma non era solo. Era accompagnato da Emily e lui teneva un braccio attorno al suo collo. Avani mi guardò e mi mise una mano sulla spalla "Brooke non te lo aveva detto vero?" mi chiese dispiaciuta, "No" le risposi secca.

Ora avevo capito tutto, mi aveva usata e io ci ero cascata. Si sedettero al tavolo e non mi rivolse nemmeno uno sguardo, forse perché continuavo ad evitarlo. D'altronde non aveva mai detto di essersi lasciato, dovevo immaginarmelo.

Per lui probabilmente non sarà stato niente, mentre per me aveva significato qualcosa, ma non aveva importanza ormai. Facevo finta andasse tutte bene anche se non era così, le mie amiche ovviamente lo avevano capito, infatti, delle volte mi lanciavano delle occhiatacce.

Non riuscivo a stare lì, come se andasse tutto bene, come se non fossi stata usata, non ce la facevo. Così mi alzai improvvisamente, dissi un ciao abbastanza freddo e mi allontana dal tavolo. I miei occhi si incrociano con i suoi, ma solo per pochi secondi, visto che distaccai subito lo sguardo e mi diressi verso l'apertura della mensa.

Non stavo più capendo niente, le lacrime stavano percorrendo il mio viso e non riuscivo a fermarle. Andai in cortile e mi sedetti sugli spalti. Per fortuna non c'era nessuno, ma non potevo di certo scappare dalla mia migliore amica, infatti, dopo qualche minuto la vidi sedersi vicino a me.

"Brooke mi spiace tanto" mi disse lei, "Di cosa, non hai fatto niente te, è colpa mia, dovevo immaginarmelo" le dissi con la poca voce che mi rimaneva, "No Brooke non devi piangere per uno come lui" mi disse lei abbracciandomi, io rimasi per qualche minuto in silenzio, lasciandomi coccolare dalla mia amica, ma poi dissi "Come se fosse facile".

Non rispose ed era quello che speravo, dovevo riflettere e lei lo aveva intuito. Dovevo distrarmi da tutto, ma il suono della campanella non me lo permise. Così mi sistemai un po' per non far capire agli altri che avessi pianto, poi mi diressi in classe. Non stavo ascoltando niente, la mia testa era altrove e per mia sfortuna la professoressa se ne accorse. Proprio durante l'ora di francese doveva capitarmi eh, sono sempre la solita fortuna.

"Signorina Anderson la vedo distratta, magari con un'interrogazione ritorna tra noi" mi disse con un tono acido, io la guardai senza dire niente, "Beh che aspetta, venga qui alla cattedra" disse ancora lei. Mi alzai a malavoglia e mi posizionai di fianco a lei; purtroppo nella classe di francese c'era pure Josh con la sua "ragazza",come la chiamava lui, e io mi sentii un po' a disagio.

Per fortuna sono abbastanza brava in francese, infatti riuscii a prendere un 7 e lasciai la prof a bocca aperta. Piena di orgoglio la ringraziai e mi diressi verso il mio banco; mi girai verso di lui e mi accorsi che mi stesse fissando. La mia espressione da felice tornò triste, distolsi lo sguardo, per ormai la milionesima volta in quella giornata, e iniziai ad ascoltare la lezione.

Appena suonò la campanella mi diressi all'uscita e appena fuori mi fermai con le mie amiche per parlare un po', purtroppo ero triste e odiavo stare male per qualcuno che non si meritava neanche le mie attenzioni, ma non potevo farne a meno.

Avani, che si sentiva in colpa per non avermi avvertito prima, anche se le avevo più volte detto che non era colpa sua, decise di non lasciarmi sola per tutto il pomeriggio; abbiamo chiesto anche a Daisy e ad Addison ma avevano degli impegni.

Per fortuna a casa non c'era nessuno, così passammo un pomeriggio tra amiche. Devo dire che riuscì nel suo intento e mi tirò su il morale, non stavo pensando più a Josh ed era una cosa positiva. Verso sera se ne andò e la ringraziai con tutto il cuore.

Poi salii in camera e iniziai a preparare tutto il necessario per domani, fino a quando non mi squillò il telefono. Lo accesi e trovai un messaggio di Logan

Chat con Logan

Logan: Hei non mi hai ancora mandato l'indirizzo per domani.

Mi ero totalmente dimenticata di Logan, non me la sentivo tanto di uscire con qualcuno, ma forse mi avrebbe aiutata a dimenticarmi di Josh, così gli risposi.

Io: Hai ragione scusa, S Citrust Ave, 9.

Logan: Grazie e a domani.

Brooke: a domani.

Mi spuntò un piccolo sorriso sulla faccia, ma non sapevo bene il perché. Sapevo solamente che volevo dimenticarmi di tutto, soprattutto di lui e quello mi sembrava l'unico modo.

Scesi giù in cucina e cenai con la mia famiglia; il rapporto con mia madre era cambiato, prima parlavo con lei di tutto, passavamo i pomeriggio a parlare insieme o a vederci dei film insieme, mentre ora era già tanto se parlavamo a cena. Questa cosa non mi piaceva, volevo un bel rapporto con mia madre, non volevo temerla oppure odiarla come la maggior parte degli adolescenti, anzi volevo che fosse come una specie di migliore amica.

Così finito di cenare andai da lei e inizia a parlarle, era felice e si vedeva che le mancava tutto questo; passammo la serata così e dopo un po' di tempo andai in camera mia e come pensavo crollai appena il mio corpo sfiorò il mio caldo e morbido letto.

Spazio autrice🥰💕

Ciao a tutti ecco il nuovo capitolo e spero vi piaccia. Potrà sembrare un po' corto, ma vi prometto che nel prossimo non vi deluderò. Brooke e Logan riusciranno ad avere un appuntamento tranquillo?

𝐜𝐨𝐥𝐩𝐨 𝐝𝐢 𝐟𝐮𝐥𝐦𝐢𝐧𝐞 || Josh RichardsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora