OneShot di _Lucy_57
Giudici: RobertaRomoli ambergoldmoonLe valutazioni termineranno il 5/5
Una rosa rossa, due candele e una bottiglia di vino rosso della Sassicaia del 1997.
Tre delle tante caratteristiche delle mie aspettative.
Era il 15 Agosto, l'aria in città era calda e io indossavo un abito corto a tubino, fatto di una seta molto leggera, di un nero lucido e dal bordo merlettato. Mi arrivava a metà coscia, mettendo in vista le mie ginocchia ed i miei polpacci.
Ai piedi un paio di décolleté del medesimo colore con un tacco di 7 centimetri e i capelli raccolti in uno chignon a ciambella.
Camminavo per le strade di Parigi in un'automobile più che lussuosa, per esattezza in una limousine bianca dai vetri oscurati.
Viaggiavo nel veicolo in compagnia di una dolce musica classica, suonata da un violino, e il caloroso profumo del Baccarat Rouge 540.
Avrei dovuto tenere una conferenza stampa in onore del mio nuovo libro, un romanzo ispirato alla mia vita amorosa.
Un triangolo amoroso, per precisare.
Perché, si, ero in bilico tra due ragazzi, Denis e Raphaël: uno estroverso, esuberante e sempre col sorriso in volto; l'altro un po' più riservato, un uomo giacca e cravatta e con le idee chiare e decise.
Denis mi piaceva per la sua positività coinvolgente; Raphaël per il suo carattere diretto e deciso, sempre sicuro di sé e soprattutto per il senso di sicurezza che mi trasmetteva quando eravamo insieme.
Il mio rapporto con Denis era molto confidenziale: ci prendevamo spesso in giro a vicenda e poi ci ridevamo su come se fosse una barzelletta, mi trasportava nelle sue folli avventure piene di guai e mi faceva divertire, diversamente da Raphaël.
Lui era...come dire...serio, professionale.
E non si smuoveva dalla sua figura mai, e mai l'avrebbe fatto! Si era costruito una barriera, l'aveva progettata con attenzione e molta cura, robusta e resistente da non far trasparire neanche la più minima emozione.
Se non avessi conosciuto il suo passato, probabilmente mi sarebbe sembrato un cyborg.
Ebbene, quella sera, tra i tanti giornalisti e familiari, alla mia conferenza stampa erano presenti anche i due ragazzi per cui avevo il cuore diviso in due parti.
Dopo la conferenza stampa mi diressi in un ristorante, accompagnata dallo staff della casa editrice che pubblicava i miei libri.
Tra loro c'era anche Raphaël, l'unico tra i tanti che aveva il compito di creare le copertine dei libri.
In effetti aveva buon gusto, creava copertine perfette che rappresentavano a pieno i miei libri ed il loro contenuto.
Denis, invece, quella sera fu soltanto il mio accompagnatore, poiché non faceva parte dello staff.
Durante tutta la cena, i due ragazzi mi rivolsero piccoli sguardi ed io mi sentivo sempre più in soggezione.
Denis mi stava seduto accanto, mentre Raphaël di fronte.
Gli occhi marroni del primo sfidavano quelli grigi del secondo, facendomi sentire causa di un conflitto e vittima di quella che sarebbe stata una serata piena di "sorprese".
Cercai di ignorare il più possibile i ragazzi, concentrandomi sui complimenti ed il successo che ottenni grazie al mio nuovo libro.
Sorprendentemente riuscii a distogliere la loro attenzione, così ebbi una cena calma e tanquilla.
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