↬ someone will love you

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Il tempo era passato e l'aria calda dell'estate aleggiava su tutta Seoul in quella mattina di un sabato di giugno.

Renjun stava leggendo un libro sul divano con le gambe strette al suo corpo e Jaemin stava provando, invano, a ritrarlo.

"Ugh, mi spieghi per cortesia come fai ad essere così bravo e veloce a disegnare?" esclamò Jaemin esasperato buttando il quadernetto beige tutto consumato dall'altro lato del divano e la testa all'indietro.

Renjun distolse l'attenzione dal libro e scoppiò a ridere "In questa casa c'è posto per un solo artista, e direi che me lo puoi lasciare gentilmente." disse sorridendo per poi chiudere il libro e posarlo sul tavolino alla sua destra.

"Vieni qui, dai. Ti do una ragione per non essere triste." continuò aprendo le braccia a Jaemin per dirgli che poteva andare ad abbracciarlo. Il più piccolo, così, si alzò dal divano e si buttò fra le braccia del suo amato affondando il viso nell'incavo del collo del maggiore, sapeva di miele.

"Non mi hai ancora dipinto sotto i ciliegi in fiore." Gli ricordò il minore dopo essersi staccato dal suo collo con il viso mentre le braccia rimanevano avvolte gentilmente attorno a questo.

"Infatti io avevo detto che ci avrei dipinto la persona che amo, mica te." rispose Renjun per prenderlo in giro.

"Hai ragione, io non sono la persona che ami, sono proprio la tua anima gemella, come minimo devi riprodurre la Venere di Botticelli versione maschile e moderna per me." disse Jaemin facendo il verso e il cinese alzò gli occhi al cielo prima di tirargli un leggero schiaffo sul braccio e dire "Sei una cosa assurda, non ti sopporto più."

"Intanto senza di me la tua vita sarebbe noiosa e soprattutto saresti o morto di fame o ti saresti trasformato in un pacco di noodles istantanei." rispose il castano pizzicandogli una guancia.

"Per carità, no, quella fine la lasciamo fare a Mark e Donghyuck, io me lo risparmio." disse Renjun alzandosi dal divano per poi sparire alla vista del suo fidanzato che non si fece molte domande, vivere con Renjun era così. Un momento era lì davanti a te a parlare di un argomento qualsiasi, quello dopo era concentrato di fronte ad una tela che cercava di buttare giù l'idea geniale che gli era appena saltata in mente.

Jaemin prese in mano il libro abbandonato al suo fianco e ne lesse il titolo.

"Da quand'è che leggi Coelho?" urlò per farsi sentire, non sapendo dove il maggiore fosse.

"Da poco, ma ho intenzione di leggere altri suoi libri. Questo mi sta facendo venire parecchie idee, sai?" rispose Renjun mentre a fatica si trascinava una tela, decisamente più grande di lui, dietro.

"Oh no, quindi per colpa de "L'alchimista" non avrò più un ragazzo per almeno tre mesi?" chiese scherzando Jaemin sapendo che quando era impegnato con il lavoro il tempo per stare insieme era davvero poco.

"Mai, il tempo per stare con te me lo ritaglio sempre. Poi sei pur sempre la mia musa, come faccio senza di te?" sussurrò il moro al suo orecchio e poi si alzò sulle punte per dargli un delicato bacio sulle labbra.

"Gnomo." Rise fra il bacio Jaemin e Renjun si staccò sbuffando. "Invece di prendere in giro perché non mi dai una mano con questo?" Indicò il quadro che aveva in mano.

"Bene, ora siediti. Ho un regalo per te." gli ordinò il cinese mentre si sistemava dal lato opposto della sala.

"E a cosa devo questa cosa?" chiese Jaemin sorridendo. Cercò di nascondere la sua eccitazione ma era impossibile. Amava il modo in cui il suo ragazzo dipingeva e si esaltava ogni volta che sapeva che dietro quel pezzo d'arte c'era anche lui, lo faceva sentire bene e parte di qualcosa di spettacolare.

walls could talk ⤷ renmin / nominDove le storie prendono vita. Scoprilo ora