12ª storia.

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Erano le 4:03 del mattino e mi svegliai urlando. Fu a causa del mio sogno.

Sognai che tutte le persone che abbia mai conosciuto e amato vennero uccise da quel mostro. Aveva un corpo basso e grasso e lunghe braccia sottili, che terminavano con artigli che sembravano lame. I suoi occhi erano fessure che luccicavano di rosso nell'oscurità, i suoi denti erano lunghi come corna e affilati come coltelli. Prima di ucciderli, mi fissava e rideva ogni volta che affondava i suoi artigli nei corpi dei miei cari.
Come ci aveva trovato?
Mi ha ingannato e lo feci entrare in casa mia, imitò la voce di mio padre, mentre strappava il cuore di mia madre mi disse che non sarebbe riuscito ad entrare senza il mio permesso. Il sogno si concluse con il mostro che si avvicinava verso di me, sghignazzando con quella risata malefica e trascinando i suoi artigli sul pavimento. Urlai e mi sedetti.
Mi ritrovai in camera mia, nel mio letto, di nuovo al sicuro.

Sono le 4:03, sento bussare alla porta, mi blocco all'istante.

"Tommy, ho sentito urlare, stai bene?" E' mia madre. Che sollievo, la mamma è qui.
"Tutto bene, mamma, è stato solo un brutto sogno." rispondo.
"Ok tesoro, ti ho portato un bicchiere d'acqua, ti va?" dice la mamma.
"Certo, entra!" esclamo.
Solo adesso mi rendo conto che siamo a Settembre e sono passate tre settimane da quando sono tornato a vivere da solo nel dormitorio del mio college.

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