Il drink ghiacciato tra le mani, l'alcool pungeva in gola, in bocca sentivo un sapore amaro che mi piaceva, gli occhi talvolta si socchiudevano e sentivo in corpo un'energia, quasi elettrica...e il cuore ansioso, emozionato.
Quella sera la discoteca non era né troppo piena, né troppo vuota e c'era il giusto equilibrio tra metri quadrati e corpi umani; le luci del locale mi piacevano, erano un poco più calme e dolci, si riflettevano tra gli specchi e cadevano sui nostri visi, sulle braccia, i vestiti.
Mi affacciai al balconcino dei piani rialzati.
Guardavo le persone. Le luci rosse e verdi si fecero più basse e sembrava mi stessero abbracciando, l'atmosfera si fece magica, sembrava di trovarsi in un luogo inesistente.
Le luci tolsero l'attenzione da qualsiasi persona o cosa, offuscarono tutto, l'ambiente divenne omogeneo, i ragazzi e le ragazze che ballavano diventarono una materia gassosa, i loro movimenti bruschi sembravano muovere i colori delle luci in una maniera così aggraziata che non sembrava reale.
