Capitolo 6

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Rimango bloccata quando vedo Dean alle mie spalle.
Quindi è stato lui a salvarmi, chissà come mai mi ha aiutato.
Aspetta un attimo, ma quindi ho sentito la sua voce, è così profonda e roca, gli si addice
Vedo che continua a guardarmi negli occhi -si emm insomma grazie- dico imbarazzata e con un cenno di capo se ne va, continuerò a dire sempre che sto tipo è strano.
Quando arrivano Dylan e gli altri decido di raccontargli tutto -aspetta cosa??- domanda Dylan per poi continuare -sicura che sia stato Dean ad aiutarti?- mi crede così stupida?? -si è stato lui non sono stupida Dylan- -è che è strano- dice con tono pensieroso guardando alle mie spalle, mi volto e noto che c'è Dean.
-perché è strano??- domando perplessa -sai lui è sempre stato un tipo solitario anche perché se parla con qualcuno finisce per fare a botte quindi evita- ora che ci ripenso spesso viene vicino a me, senza parlare ma comunque viene.
Decido di risparmiare questa cosa a Dylan probabilmente diventerebbe maniacale e non si scollerebbe più.
-perché non c'è lo hai detto?- domanda corrugando la fronte -semplice voi avete già i vostri problemi ed essendo parecchio protettivi vi sareste messi nei guai- non ebbe il tempo di rispondere che entrò una guardia -White hai visite- guardo un ultima volta verso Dylan e mi avvio verso la guardia che mi mette le manette per portarmi nelle sale per le visite, è una sala molto grande con muri bianchi sgretolati e in alcuni punti con muffa, ci sono dei tavoli rotondi con tre sedie da un lato ed una dall'altro.
Guardando da lontano la stanza vedo ad un tavolo John e mi si illuminano gli occhi -avrai il diritto di un breve abbraccio appena arrivata ed uno altrettanto breve alla fine- mi dice la guardia ed io mi limito ad annuire.
Mi levano le manette e finalmente aprono le porte ma poco prima di uscire la guardia mi afferra dal colletto e mi dice con voce intimidatoria -non correre- lo guardo male e lentamente mi avvio verso il tavolo di John, appena arrivo mi stringe a se molto forte ma davvero tanto, quanto mi era mancato e quanto mi mancherà appena se ne andrà di qui.
Ci sediamo e gli racconto un po' di come stanno andando le cose sorvolando di quel tipo e di Dean -ti dovrò parlare di cose private non posso farlo qui- dice tranquillo, è proprio per questo che John sembra una persona normale e non il capo di una gang, lo distingue da tutti la tranquillità con cui parla in ogni situazione.
-hai idee su come fare?- domando scettica, -si dalla prossima volta mi presenterò come il tuo fidanzato così ci daranno la visita coniugale e potremo parlare, è importante che tutti sappiano di noi come fidanzati quindi farai in modo che la voce giri tra i detenuti, deve arrivare a tutti questa voce.
Così facendo sarà più sicuro e credibile chiedere la visita coniugale, in oltre io in questo carcere non ci sono mai stato quindi non c'è il problema che gli sbirri e le guardie mi conoscano o si insospettiscono- conclude soddisfatto per poi dire -quando finirà questo incontro dovrai baciarmi come se fossimo fidanzati così poi la guardia mi chiederà se voglio le visite private e io acconsentirò-
Annuisco e lui sorride -quando torni puoi dire a Grace di venire una o due volte? Mi manca così tanto- domando abbassando lo sguardo Grace è la mia migliore amica da quando siamo piccole, siamo state inseparabile per così tanto ed ora mi ritrovo qui, lontana da lei-certo tesoro- mi sorride come per rassicurarmi.
Ci dobbiamo salutare e come previsto lui mi bacia e poi viene una guardia a riprendermi per riportarmi in giardino.
Vado verso Dylan e gli altri, gli spiego il piano e loro annuiscono.
Sento già che si sta spargendo la voce dato che noto parecchi detenuti guardare nella mia direzione bisbigliando, cazzo questo posto è peggio di un liceo.
A me non da fastidio fare finta di essere la fidanzata di John, è un bel ragazzo ed una bellissima persona infatti è come un fratello, certo non mi piace però non mi pesa questa cosa.
Poi a detta sua non mi infastidiranno se sanno che lui è al mio fianco, ancora non gli ho detto la faccenda di quel tipo mi sembra che si chiami Smith e di Dean, glielo dirò alle visite coniugali.
Quando giro per il giardino nessuno mi parla se non per salutarmi amichevolmente, non pensavo che una semplice cosa come questa facesse tutto questo cambiamento, ceh in questo campo John è uno dei principali e che qui tutti lo conoscono lo temono e lo rispettano quindi suppongo che sono in una botte di ferro, in più ho Dylan e gli altri al mio fianco e anche loro sono diciamo conosciuti in ste cose.
Arriva la cena e la passiamo tutti insieme a ridere ed a scherzare per poi andare a dormire.
Nel giro di qualche ora tutti dormono ed io rimango lì a fissare il muro ed a pensare come andrà sta cosa di John ma i miei pensieri vengono catturati da delle grida, era da un po' che non le sentivo.
Guardo verso il corridoio e vedo una guardia guardare in giardino, mi avvio ed arrivo alle macchinette, per un attimo mi guardo le spalle e noto che la guardia stava ancora guardando il giardino quindi decido di avviarmi verso la porta e finalmente riesco a superarla.
Non ero mai stata da queste parti di notte e devo dire che mette abbastanza paura in oltre noto che non ci sono nemmeno le guardie in sta parte del corridoio, probabilmente non avevano previsto che si distraessero quelle del primo.
Continuo a camminare e le urla si fanno più vicine, arrivo al punto in cui riesco a vedere qualcosa e noto Dean.
È legato e le guardie lo stanno riempendo di botte, cosa ha fatto per meritarsi questo??
Noto che ha parecchi graffi sul viso ha molti lividi ed ha la maglietta tutta stracciata, è una scena orribile e non so bene il perché ma mi fa male.
-andiamo a dormire per sta notte abbiamo finito Walker ci rivediamo domani- dice una di loro, cazzo e mo dove mi nascondo??
Mentre penso li vedo uscire e stranamente non si accorgono di me, sono poco svegli eh.
Entro nella camera in cui c'è Dean -Dean?- sussurro avanzando verso la sua direzione -vattene Miriam qui è pericoloso per te- dice con voce roca senza alzare il capo -perché ti hanno ridotto così?- chiedo preoccupata finalmente alza il viso guardandolo negli occhi e vedo il vuoto, non vedo tristezza ne malinconie e nemmeno dolore, assolutamente nulla -Miriam vattene- mi sussurra -no...non posso lasciarti qui in queste condizioni- dico con voce tremante, sta per replicare quando sentiamo delle voci lontane che piano piano si avvicinano -vattene- mi dice -ma- -niente ma-mi interrompe, sento delle voci farsi ancora piu vicine qui di decido di andare.
Gli tiro un ultimo sguardo ed esco correndo dirigendomi alle macchinette, la guardia è ancora lì alla finestra allora in tutta tranquillità torno alla mia cella.
Vedere Dean così mi fa stare così male, non so il perché e so che non me ne dovrebbe importare ma non posso farne a meno, chissà se continueranno a fargli del male in altronde la notte è ancora lunga...

Spazio autrice🪐
Eiiiiiii
Scusate l'inattività
Vi sta piacendo questa storia??
Se avete consigli scriveteli
A breve un'altra presentazione con i personaggi
Vi aspetto per il prossimo capitolo❤️

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