My life is you understand it?

Capitolo 3 a scuola

"Sveglia Barby muoviti" urla mia madre.
"Arrivo" urlo io mezza addormentata cercando di alzarmi dal letto.
Mi alzo con tanta fatica, e mi di reggo in cucina dove trovo mio fratello che si ingozza di cereali e mia Madre che urla per tutta la cucina dicendo che è tardi.
Mi siedo vicino a mio fratello e inizio a mangiare. Finito, mi di reggo verso la mia camera quando Niall mi ferma e mi dice:
"Devi stare attenta Barby,mi ha raccontato Harry di ieri"
"Okay scusa"
Mentre Niall esce dalla camera mi inizio a vestire mettendomi i jeans,una maglietta bianca con delle scritte sopra nere,le converse,il mio capello selfie e la mia borsetta blu elettrico. (Foto del capitolo).
Esco dalla camera e corro giù per le scale apro la porta e entrò nella macchina di Niall che mi stava aspettando. Ormai andiamo sempre insieme a scuola da quando si è fatto la macchinetta. Quando lui avrà 18 anni cioè fra due anni la macchinetta andrà a me perché lui si prenderà la macchina!!! Nel frattempo mi tocca andare con lui.
~Davanti a scuola~
"Ciao, Barby ci vediamo dopo" mi dice Niall mentre si allontana.
" a dopo" gli urlo io cercando di farmi sentire.
Entro a scuola e mi di reggo verso l armadietto. Cerco di aprirlo ma non si apre inizio a lamentarmi e a dare botte al armadietto senza fare caso alle persone che passavano e mi guardavano male. Ad un certo punto punto sento qualcosa che mi afferra il braccio mi giro di scatto e incrocio i miei occhi con gli occhi verde smeraldo che tanto amo. È Harry.
" ei, tesoro lascia fare a me eh" mi dice lui infilando delicatamente la chiave nel armadietto e aprendolo.
"Gr..grazie" dico imbarazzata per non sapere nemmeno aprire un armadietto.
"Prego" mi sorride lui.
E lo vedo allontanarsi in mezzo alla folla di studenti.
Perché è così fottutamente bello?
Prendo i miei libri dal armadietto e mi di reggo verso la classe quando mi scontro con tre ragazze,sono le tre ragazze più stronze e popolari del 3 liceo. Le Odio.
"Ei, Cretina stai attenta a dove metti i piedi,non vedi che ci stai tagliando la strada,ma guarda questa." Dice la biondina in mezzo, lei è la figlia di uno straricco che è amico di mio padre ma io non sarò mai amica di questa vipera.
" si scusa" dico io cercando di non provocare litigate, mi devo contenere se no gli sarei saltata addosso e gli avrei strappato tutti i capelli. Gentile sono lo so.
Entro in classe e mi siedo vicino a una ragazza, da quello che ho capito si chiama ketrin.
"Piacere Barbara" gli dico.
"Piacere ketrin" mi dice lei.
È una ragazza nuova,penso è molto timida e sembra disorientata.
Finita la lezione mi di reggo verso la mensa dove intravedo il mio migliore amico seduto sul tavolo ad aspettarmi.
"Eccomi" dico io sedendomi al tavolo insieme a lui.
" eccoti, dopo devo assolutamente venire a casa tua." Dice lui.
"Si si certo" rispondo.
Il mio migliore amico si chiama Percy, è il migliore amico migliore del mondo, mi capisce sempre, e mi aiuta sempre a fare shopping giusto che lui lo adora. Lui è gay e io lo amo propio per questo. È la persona più simpatica del mondo, e ti da sempre consigli.
"Comunque oggi mi sono scontrata con le vipere, mi è salito l istinto omicida" gli dico io.
Lui si mette a ridere dicendo:
"Oddio, ancora quelle ahahah non le sopporto un giorno il tuo istinto omicida dovrebbe agire"
Iniziamo a ridere tutte e due come due cretini.
Quando mi arriva da dietro Niall e mi dice di andare.
"Arrivo aspetta due minuti" dico io scocciata.
"Ei Percy ci vediamo a casa mia alle 4:00" lo avverto
"Si si va bene poi ti dico se posso ciao tesoro" dice lui.
Mi alzo da tavola e vado verso l uscita, apro lo sportello della macchina e noto che Niall non è solo c'è anche Harry e Zayn. Mi vuole male mio fratello vero?
Mi siedo in mezzo fra i due, facendo l indifferente. Prendo il cellulare e inizio a scrivere a Percy cose a caso per passare il tempo. Quando Harry posa la sua mano sulla mia coscia, mi irrigidisco subito. La sua mano era così grande e fredda, e la mia coscia sembra piccola e indifesa. Nonostante fosse bellissimo non vedevo l ora che levasse la mano non resistevo più.