Rivelazioni (1/3)

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Con le braccia poggiate sul davanzale, osservo fuori dalla finestra la bella giornata di oggi, con i raggi del sole che mi riscaldano la pelle. E' quasi il crepuscolo, il sole si appresta a calare proprio sul versante del bosco di pini sulla destra della casa; ho sempre amato fotografare questa scena. Le giornate soffocanti dal caldo sono passate prima del previsto, alle volte capita tiri anche un soffio di vento fresco, nonostante manchi ancora molto per l'autunno.

Mi volto. Alle mie spalle si trova il soggiorno, è una stanza col soffitto basso e con qualche spiffero fastidioso, con un divano di pelle bianca e una tv poggiata su un mobiletto di legno, altrettanto bianco, provvisto di foto e una piantina.
La stanza è vuota, silenziosa.
Mia madre ha dovuto andare a lavoro a causa di una collega che si è data malata. Sarei voluto andare con lei e non rimanere da solo, anche perché non ho chissà che da fare a casa, è domenica e desideravo molto passare un po' di tempo con mia madre. Soprattutto dopo l'accaduto.

Sono ancora scosso dagli ultimi avvenimenti, manco da scuola da cinque giorni e non sento Lucas da altrettanto tempo.

Credo che Lucas ha anche reso il mio numero a Lauren, entrambi mi hanno lasciato dei messaggi in segreteria.

Lucas: "Amico! Quando ritorni a scuola? Guarda che se non ti fai sentire passo da te!"

Lauren: "Ciao Daniel, volevo sapere che fine avessi fatto, manchi da un po' e a me serve ancora qualcuno che mi aiuti a trovare le aule".

Volevo richiamarli, ma qualcosa mi ha bloccato. Come se forse era meglio così. Stare da solo poteva servirmi ad assimilare il tutto.

Dopo aver letto quello che c'era scritto sulla pagina del libro le domande sono aumentate, quella che mi assilla di più è: chi sono io?
Sono solo un ragazzo di diciassette anni, il quale fra poche settimane ne compierà diciotto, di cosa potrei essere il guardiano? Beh, fino ad ora mi sono solo reputato l'angelo custode di mia madre, l'uomo di casa, ma niente di più, penso fra me e me.

Il pomeriggio, nel giorno della la disputa con Mark, sono tornato a casa a piedi senza prendere l'autobus. Le idee erano confuse, ero disorientato e angosciato. Non riuscivo a concentrarmi neppure nel trovare la strada di casa, infatti camminando mi sono ritrovato dinnanzi una casa azzurra che non ho riconosciuto: grande, con luci accese in quasi tutte le stanze e con delle ragnatele sparse tra il tetto e i pilastri di legno color grigio. Dopo essere tornato a casa, sono entrato senza salutare nemmeno mia madre catapultandomi nella mia stanza alla ricerca del letto.

Pensavo: "magari è un brutto sogno, simile a quelli con mio padre".
Mi sono addormentato nel tardi pomeriggio sotto le lenzuola soffici di lino. La mattina seguente non cambiò nulla.
Dopo aver preso il libro, che avevo poggiato nella libreria del soggiorno, ho sistemato i piccoli cuscinetti che avevo sul divano soffice, dopo di che ho iniziato a sfogliare il libro che avevo fra le mani.
La cosa buffa è che ogni volta che scorrevo le pagine loro prendevano colore formando prima lettere, poi intere frasi.

Ho letto e riletto il libro da cima a fondo aiutandomi con ricerche con il computer fisso, abbastanza vecchio, che ho in camera mia.
Non sono un amante della tecnologia, ma per ora è ancora funzionante quindi, nonostante sia vecchio, mi va più che bene.

Ho scoperto cose interessanti, altre sono rimaste enigmi, e altre che avrebbero fatto rabbrividire perfino la persona più impavida della terra. 

Frasi come: il guardiano dell'universo è colui che ha il sangue misto dei mondi più importanti di Dio.

Avrà il potere del divino, la saggezza del terrestre non appena sarà pronto.

Alla morte del guardiano dell'universo ne nascerà un altro dopo un millennio.

La cadutaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora