Non so come facciano le persone ad aspettare il giorno del loro compleanno con così tanta ansia.
Nel maggiore dei casi, solo per ricevere regali e poter fare mega feste con la presenza di amici e familiari.Io non sono così.
Festeggiare i miei compleanni da tre anni a questa parte è risultato una sofferenza.
Perché festeggiare per l'avanzamento dell'età?
È vero, mi hanno sempre etichettato come una persona pessimista, fino a convincermi di esserlo. Sarà il mio vedere sempre il bicchiere mezzo vuoto, o altro.
Il fatto è che tutti si ostentano a farlo ogni anno come se fosse un avvenimento di grande importanza, qualcosa di memorabile.Puntualmente mia madre mi organizza feste a sorpresa ogni anno, nonostante sappia il mio disprezzo verso questa usanza, invitando addirittura persone che non conoscevo, o almeno non bene.
Questo è un giorno sicuramente importante, soprattutto perché potrò finalmente guidare e quindi, di conseguenza, combattere con mia madre per chi debba usare l'auto.Nelle ultime settimane io e Lauren ci siamo avvicinati molto, l'ho aiutata ad ambientarsi alla piccola cittadina, alcuni giorni abbiamo proseguito da soli per strade e scorciatoie da casa sua fino a scuola, e viceversa.
Le ho indicato i migliori negozi dove fare compere: quelli di vestiti, quelli che, per i primi mesi di inizio anno scolastico, mettono in vendita oggetti che possono servire e altri tipi di negozi che le potranno essere utili. La commessa del negozio di vestiti, Molly Ferman, è una signora adorabile e molto graziosa, avrà circa sessant'anni anche se non si direbbe. È molto amica di mia madre e, ogni volta che mi vede, ha sempre qualche aneddoto da raccontare di quando ero piccolo.
Infatti, la signora Ferman mi teneva con se quando mia madre, inaspettatamente, doveva correre a lavoro.
È stata, ed è ancora, molto disponibile e premurosa nei suoi confronti e io non posso far altro che ricambiare il favore comportandomi altrettanto, anche se lo sono di natura.
In realtà, è difficile non essere cordiali con la signora Ferman, trasmette quella gioia e allegria che resusciterebbe una persona affetta da pessimismo puro, come me.Quando io e Lauren siamo entrati nel negozio, la signora Ferman è corsa subito ad abbracciarmi e stritolarmi le guance con due dita.
Mi sono sentito così in imbarazzo, era l'unica cosa che speravo non facesse. Lauren non ha fatto che ridere tutto il tempo ascoltando i racconti della vecchia adorabile del negozio.
Le ha raccontato pure, con occhi lucidi, di quando la chiamai "nonna", un giorno.
Da quel giorno, continuo a chiamarla cosi, non mi sono mai domandato il perché continui a farlo, ma non ho mai pensato di chiamarla in un altro modo. Farebbe uno strano effetto.
Ormai è come se fosse una di famiglia: una nonna, per me.– Buon compleanno tesoro, – dice mia madre dopo essere entrata di soppiatto nella mia camera, – volevo chiederti, – s'interrompe, prima di riprendere fiato, – oggi è diverso dagli altri compleanni, ti va se invito qualcuno a casa? – dice alla fine, tutto d'un fiato, come se si fosse tolta un macigno dalle spalle.
Avermelo domandato è già un passo avanti, non me la sento di dirle no questa volta, ci tiene più di me e mi fa piacere vederla felice.
Acconsento senza obiettare, aggiungendo di invitare almeno persone che conosco, senza sconosciuti.Sarà un giorno come gli altri, andrò a scuola e vedrò Lucas, forse starò anche con Lauren.
Parteciperò alle lezioni e se mi andrà bene non discuterò con nessun professore.Dopo essermi deciso ad alzarmi dal letto inizio a fare le stesse cose di ogni mattina, la routine di sempre.
Come un giorno qualsiasi, insomma.– Ciao mamma, ci vediamo stasera –, sono le mie ultime parole prima di uscire di casa.
Lauren mi sta aspettando sul vialetto di casa sua, che è situata proprio al centro del paese, poco prima di quella di Lucas. È sulla strada per andare a scuola, quindi non allungo nemmeno passandoci.
Il recinto che la contorna è pienamente bianco, forse appena dipinto da quanto sembra pulito e senza scrostature di colore.
Anche la casa sembra essere stata appena messa a nuovo, non ricordo di essermi soffermato a guardare casa sua prima del suo arrivo, forse era talmente sudicia e abbandonata che non l'avevo manco mai notata.Sarei curioso di visitare l'interno, ma non sono stato invitato a entrare e probabilmente avrei qualche perplessità dopo l'incontro con il padre.
Mi sono reso conto che non ispira così tanta cordialità alla fine, come se fosse una facciata di una bella casa, appunto, mentre dentro è talmente piena di spifferi, muffa e umidità da non poterci vivere.– Buon giorno, Lauren. Sei pronta per questa magnifica giornata di scuola? – esordisco in modo ironico per farla ridere.
Quale miglior modo se non di iniziare la giornata con un suo fantastico sorriso?– Ciao Daniel. Come ti senti a essere diventato maggiorenne? – dice, lasciandomi di stucco, – me l'ha detto Lucas qualche giorno fa –, aggiunge prima che io possa controbattere.
– Buon compleanno –, sono le parole che escono dalla sua bocca prima che ella si stampi sulla mia guancia.
Il rossetto rosso che poco fa era perfettamente simmetrico sulle sue labbra sbiadisce, ora un po' è sul mio viso. Vorrei non toglierlo più dalla faccia, ma sarebbe troppo ambiguo.– Grazie... Lauren –, credo la mia faccia sia andata a fuoco come la prima volta, dopo essere entrata nella mia classe.
La conosco da ormai un mese e sento che potrebbe diventare davvero qualcosa di speciale per me.
Impazzisco per la sua unicità.Lucas ci aspetta sul marciapiede fuori casa sua vestito al solito modo: pantaloni cargo e camicia hawaiana. Il suo armadio è pieno di camicie di così tanti colori da formare un arcobaleno rinchiuso, peccato non abbia la pentola piena d'oro. Almeno credo.
In effetti ha le sembianze di un folletto, la sua altezza e le sue orecchie a punta bastano per scambiarlo per uno di loro.
– Ciao Lucas –, gli dico ridendo, dopo aver interrotto l'immagine di lui con indosso una tunica verde, seduto accanto a un pentolone.
– Perché ridi? Non ti ho nemmeno fatto il regalo.
Dopo la battuta di Lucas c'incamminiamo verso scuola, entrambi sono al mio fianco.
Lauren cammina sulla sinistra in modo elegante, ma allo stesso tempo sensuale, mentre Lucas sulla destra, in modo sciatto, occupando il maggior spazio possibile.Sono le persone migliori che abbia conosciuto e non avrei voluto di meglio accanto a me.
La giornata trascorre senza colpi di scena: le solite lezioni noiose, le idiozie di Mark, le urla dei professori, le alzate di mano, in tutte le lezioni, di Lucas e per ultimi, non per demerito, i sorrisi di Lauren.
Alla fine dell'orario scolastico, i miei due amici decidono di accompagnarmi a casa e partecipare alla piccola festa organizzata da mia madre.
Lauren ha indosso un jeans, con delle toppe colorate sotto piccoli strappetti. Noto solo ora, sulla sua magliettina lunga appena sotto l'ombelico, la scritta "I am unique" incisa sul petto. Originale.– Auguri! – urlano in coro non appena spalanco la porta.
Con mia sorpresa, sorrido a vederli tutti.
Sono presenti parecchie persone, dalla signora Ferman ai vicini.
Non sono mai andato oltre un saluto con loro, dato che non parlo molto, ma mi fa piacere li abbia invitati. Sono simpatici sotto certi aspetti.Mia madre ha posizionato sul tavolo del soggiorno tantissimi stuzzichini: biscotti, patatine, pop corn e chi più ne ha più ne metta.
Ho lo stomaco sotto sopra senza nemmeno aver toccato nulla di quello che vedo.
L'emozione avrà preso il sopravvento, penso.Sento lo stomaco contorcersi, il dolore è lancinante, abbandono momentaneamente la festa correndo per tutta casa per arrivare al bagno.
È come se gli organi si stessero spostando prima a destra, poi a sinistra. Infine su e giu, come una giostra impazzita.
Arrivo al bagno e socchiudo la porta, mi tremano così tanto le mani da non poterla chiudere a chiave.
Mi guardo allo specchio, non ho mai sentito un dolore del genere.
Stringo forte il lavandino col mobile di marmo che abbiamo da decenni, tenuto così curato da non possedere nemmeno un graffio.
Le nocche cambiano colore, dal rosa al rosso in un attimo.
La solidità del marmo sembra cedere sotto le mie mani, come sabbia sulla spiaggia
Infine, si spacca, come se la mia forza si fosse triplicata.
Pezzi di marmo cadono sul pavimento, sgretolandosi.>>>
Eccomi qua con il nuovo capitolo, come sempre vi chiedo di dare un vostro parere, qualche suggerimento o correzione.
Possono farmi solo piacere.
Spero vi piaccia, a presto.♡
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La caduta
Fantasy(In corso)~[In revisione] Avete presente quando pensate che la vostra vita sia solo una menzogna? Quando vi sembra tutto una bugia, orchestrata fin dall'inizio nei minimi dettagli, tutto per uno scopo più grande di quanto immaginiate. Quello che pen...