You're Cute

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Quirkless
Boyxboy

Era una delle solite giornate calde e soleggiate di primavera. Gli alunni che frequentavano le lezioni nel prestigioso liceo Yuei, conosciuto anche come U.A., si trovavano adesso nei confortevoli ambienti che la scuola offriva, degli enormi dormitori riservati agli studenti. Essi erano divisi in aree che ospitavano le stanze delle ragazze ed aree che ospitavano le stanze dei ragazzi. La struttura si trovava poco distante dal grande ambiente scolastico, quest'ultimo era un'imponente edificio interamente in vetro, lasciava chiunque a bocca aperta la prima volta che lo vedesse: si trattava di una delle scuole più prestigiose del Giappone e chiunque sperava di poter passare gli esami per esservi ammesso. I dormitori invece, erano edifici decisamente più piccoli e ciascuno riservato ad una singola classe.

Solitamente nel tardo pomeriggio il silenzio regnava in quegli ambienti e anche quella giornata nulla sembrava diverso dal solito. C'è chi sfruttava quei momenti di pace per riposarsi, per guardare un film o per studiare ed era proprio il caso di due alunni che, come ormai di routine erano soliti vedersi, a turno nella camera dell'altro, per andare avanti con lo studio e magari recuperare qualche materia.

Bakugo e Kirishima erano due studenti della classe 1A, reputata una delle sezioni migliori della scuola, capace di tenere alta la nomina della U.A.; Bakugo Katsuki, così si chiamava, non si sarebbe potuto definire esattamente uno studente modello se non fosse stato per la sua media stellare, eccelleva in ogni materia, e risultava difficile pensarlo visto il suo carattere: era una persona fin troppo arrogante e aggressiva, crudo e persino violento, chiunque preferiva stargli alla larga per evitare problemi... Chiunque tranne che il suo, forse unico, migliore amico. Kirishima Eijiro si poteva definire l'opposto di Bakugo, non eccelleva esattamente in tutte le materie, ma era molto apprezzato specie per il suo carattere solare e amichevole, era una persona dal cuore d'oro e sin da subito aveva mostrato una certa ammirazione per l'altro ragazzo che in più occasioni si era mostrato determinato e coraggioso.

I due si trovavano quel pomeriggio nella stanza di Bakugo, Kirishima anche quel giorno aveva chiesto disperato aiuto all'amico per i compiti di matematica e come suo solito, tra una lamentela e un insulto, il ragazzo non si era tirato indietro di fronte all'amico in difficoltà.

Il silenzio regnava in quella piccola camera rotto solamente dall'impercettibile rumore delle matite del scribacchiavano distrattamente sui fogli pieni di nozioni matematiche.

La camera di Bakugo era arredata in maniera piuttosto semplice, un letto perfettamente ordinato, una scrivania al muro e un tavolino posto al centro che sfruttavano per studiare insieme, l'uno di fronte all'altro. La luce del sole penetrava dalle tende chiare e la finestra aperta lasciava entrare la piacevole brezza di quel pomeriggio.

Kirishima come ormai ogni giorno non riusciva a concentrarsi, sapeva che quella di chiedere aiuto all'amico era solo una scusa per poterlo avere vicino, andava avanti questa storia da più di un mese, voleva farsi coraggio e riuscire a dirgli ciò che pensava, ma in un certo senso il carattere dell'altro un po' lo spaventava, sarebbe potuto esplodere, sarebbe cominciata un'enorme discussione.. E se non volesse più vedermi? Continuava a ripetersi tenendo stretto il labbro inferiore tra i suoi denti aguzzi.

La sua matita continuava a muoversi sul foglio ricalcando distrattamente i numeri che lo riempivano, il suo sguardo si era inconsciamente posato sulla fonte dei suoi pensieri, sui suoi capelli biondo cenere che davano l'idea degli aculei di un porcospino, sui suoi occhi rossi che amava paragonare a due rubini, fin troppo simili ai suoi di occhi. Aveva un'espressione concentrata mentre risolveva quei problemi di matematica, ma diversamente da come pensava Kirishima, Bakugo aveva percepito il suo sguardo bruciare sulla sua pelle e stava facendo di tutto per richiamare il suo autocontrollo e non lasciar arrossire le sue guance.

Non sono una cazzo di ragazzina, devo calmarmi, smettila di fissarmi capelli di merda

Pensava il biondo iniziando a calcare con la matita sul foglio mentre con la coda dell'occhio aveva effettivamente verificato che il ragazzo dinnanzi a sé lo stesse fissando. Percepiva i suoi occhi, quei rubini, bruciare sulla sua pelle e quando senza rendersene conto ruppe la punta della matita decise di alzare lo sguardo sperando di poter reggere quello dell'amico.

Kirishima sobbalzò quando i loro occhi si incontrarono e portò una mano sulla nuca alla base dei suoi capelli rossi portati in alto con l'aiuto di fin troppa lacca; riabbassò lo sguardo e tornò a fissare quegli esercizi di matematica che ora come ora gli sembravano impossibili.

«cosa vuoi capelli di merda?» finalmente Bakugo parlò, era solito usare appellativi del genere con chiunque, ma non erano mancate occasioni in cui avesse chiamato il suo amico per nome.

Le guance dell'altro iniziarono a riscaldarsi mentre stringeva la matita tra le mani

«i-io non capisco.. Questo esercizio» indicò una disequazione a caso, tanto no ne aveva fatta ancora nemmeno una

L'altro grugní alzando gli occhi al cielo prima di alzarsi e mettersi di fianco a lui

«vediamo» sbottò facendosi più vicino al rosso e portando l'attenzione sul suo foglio.

Kirishima stava impazzendo, di certo non si aspettava di ritrovarselo così vicino, percepiva la sua faccia andare a fuoco e spalancò gli occhi quando quelli di Bakugo incontrarono ancora i suoi

«allora? Si può sapere che ti prende oggi Kirishima?» aveva detto con tono più tranquillo e diamine quanto suonava bene il suo nome pronunciato da lui.

Forse era stato quello a farlo parlare senza rendersene conto e solo a mente lucida si rese conto della possibile cazzata che aveva appena fatto

«solo...sei carino» sussurrò e arrossí abbassando lo sguardo

Bakugo adesso lo fissava con occhi spalancati e stavolta non era riuscito a placare il rossore sulle sue guance.

«c-che cazzo stai dicendo?» cercò di tornare alla realtà ma in quel momento voleva solo sprofondare proprio come il rosso
«nu-nulla... Torniamo a studiare» rise nervosamente Kirishima ma Bakugo non distolse lo sguardo dal suo viso
«per questo mi fissi da tutto il pomeriggio?» continuò il biondo e l'altro catturò tra i denti il suo labbro inferiore
«fiss-fissare? ma-ma chi io? - ridacchiò ancora Kirishima sperando di poter uscire al più presto da quella situazione - sarà stata una tua impressione, i-insomma st-stavo facendo matematica co-come ti viene in-in mente una cosa del genere»

Bakugo era stanco di sentirlo parlare e blaterare in quel modo per questo decise di compiere un'azione avventata ma perfetta.

«insomma devi essere proprio stanco dopo una giornata di scuola per essere immaginato che io ti stessi-» il rosso fu interrotto dalle labbra del ragazzo che si posarono sulle sue, non fu un tocco esattamente delicato, ma diversamente da come pensava il biondo, si trasformò in un bacio dolce e lento.

Si allontanarono quasi subito e arrossirono.

«stavi... straparlando capelli di merda» si giustificò Bakugo fissando le sue labbra
«forse dovrei continuare a farlo» sorrise stavolta Kirishima facendo alzare gli occhi al cielo all'amico
«torniamo a studiare»
«come vuoi» sospirò, ma prima di voltare lo sguardo ricevette un altro bacio dal biondo, fugace, veloce, ma che portava tantissima speranza.

Spero davvero vi sia piaciuta.
(sebbene abbia scritto più volte nome, ci tengo a precisare che i nomi di Kirishima e Bakugo sono rispettivamente Eijiro e Katsuki, in Giappone si usa premettere il cognome al nome e, nei contesti non casalinghi, ci si rivolge ad una persona che si conosce, anche quando c'è un rapporto d'amicizia, utilizzando esclusivamente il cognome)
Grazie mille per aver letto fin qui, a presto❤️

You're cute || Kiribaku Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora