Finì di mangiare quel poco che aveva nel piatto.
Si alza da tavola.
Mette il piatto nel lavandino.
Va al piano di sopra strisciando i piedi per terra.
Va alla sua stanza.
Si ferma davanti alla propria porta.
Sposta lo sguardo.
La stanza di Kirishima. Non aveva cenato.
Fa per mettere la mano sulla maniglia della porta del rosso. Ma si ferma all'ultimo.
'Meglio di no, lo potrei disturbare. Forse non si è sentito bene. E se gli fosse successo qualcosa? No no. Non gli è successo niente, sa badare a se stesso.'
E così girò i tacchi ed entrò nella sua stanza.
Il mattino dopo si ritrovò a guardarsi nello specchio cercando di coprire quei maledetti tagli. Fortunatamente li sa solo lui, Mina e Recovery Girl.
Era passato un po' dall'incidente, più o meno qualche settimana. Aveva detto a Mina di aver smesso, che quel giorno era fuori di sé e non riusciva a controllare le sue azioni, che la ragione era coperta dai sentimenti.
Tutto quello che aveva detto era una cazzata.
Non aveva smesso di tagliarsi. Non ci riusciva.
Anche la cosa che era sopraffatto dai sentimenti. Non era vera. Era "perfettamente cosciente" in quello che faceva, purtroppo.
Voleva semplicemente morire, nient'altro.
Finì di fasciare l'avambraccio, si mise la giacca dell'uniforme e si incamminò fuori dai dormitori senza nemmeno fare colazione.
Arrivò in classe che dopo poco si riempì.
Appena entrò anche il rosso Bakugou avvampò e girò la testa di lato guardando fuori dalla finestra.
I suoi compagni si misero a parlare, facendo riempire l'aula di schiamazzi e dialoghi tutti mischiati tra di loro.
Dopo un po', d'un tratto, il vociferare si fermò. Segno che il professore era appena entrato. La lezione iniziò ma Bakugou non prestò particolarmente attenzione alle spiegazione del prof. Era impegnato nello sforzarsi nel non girare la testa per poter osservare quel ragazzo che gli aveva dato tanti problemi.
Le prime due ore passarono come se nulla fosse, tra lo sforzarsi nel non girarsi, non ascoltare il prof e fare gli affari propri. Era ora della pausa tra le lezioni, di solito gli lasciavano trenta minuti per poter sgranchirsi le gambe, mangiare qualche snack e andare in bagno. Quel tempo Bakugou lo passava sul tetto della scuola, senza cibo né niente.
Solo un ragazzo che cercava di convincersi che la sua vita non era poi così male. Ma purtroppo non ci casca mai in quei tranelli che cercava di farsi lui stesso. Quindi inizia a piangere, silenziosamente, facendo attenzione che nessuno lo sentisse.
Mise una mano in tasca per cercare il cellulare, ed anche un fazzoletto pur essendo cosciente di non avercelo, che però non trovò. Si ricordò di averlo lasciato in classe, più precisamente nella borsa che gli aveva dato la scuola. Sospirò. Stava per tirare fuori la mano dalla tasca quando sentì un qualcosa picchiettargli contro il dito. Aveva una forma, sfortunatamente, famigliare. Tirò fuori l'oggetto.
Secondo voi cos'era?
Beh, quello che tirò fuori dalla tasca era la sua grande amica lametta, che lo aiuta sempre.
Rimase interdetto alla vista dell'oggetto, però poi si ricordò che la sera prima, mentre era intenzionato nel fare la solita cosa che lo faceva stare "bene" pur sapendo che era sbagliato, qualcuno bussò alla porta. Il ragazzo sussultò
"chi è?" Disse con tono seccato. "Hey Baku, sono io Mina..." Bakugou appena sentì la sua voce si rilassò e gli diede il permesso di entrare. "Senti, la cena è pronta. Volevano mandare Iida a chiamarti ma sapevo che non ti avrebbe mai convinto di venire a cenare quindi sono venuta io..." il biondo chiuse gli occhi e sospirò "grazie, non avrei nemmeno risposto a quel quattro occhi" Mina sorrise a trentadue denti chiudendo gli occhi "eh già. Comunque ti va di scendere? Mangi qualcosa almeno, ho notato che non hai mangiato oggi a scuola. Dovresti essere più attento sul cibo. Con lo sport che fai anche se solo ti arrivasse una botta in testa o nello stomaco sveniresti..." Bakugou la guardò negli occhi "Mina lo so, è solo che non mi va di scendere e vedere così tante comparse..." Mina abbassò lo sguardo, pensando come fare a convincerlo. Poi gli passò per la testa
"Senti, sono passata anche da Kiri... ha detto che probabilmente scende che lui. Potreste parlare se vi va, mettere un po' a posto le cose." Bakugou appena sentì pronunciare il nome del rosso alzò lentamente lo sguardo sulla rosea ragazza che aveva di fronte.
"Io..." disse Katsuki esitante "non... non ho proprio fame. Mi dispiace..." Mina fece per dire qualcosa ma si fermò vedendo il ragazzo biondo guardare per terra cercando di trattenere le lacrime.
Si chiese perché gli fossero venute le lacrime agli occhi. Bakugou si sentì prendere il viso.
Era Mina che gli prese le guance tra le sue delicate mani, accarezzandogli uno zigomo con i pollici. "Baku... perché piangi?..." chiese piano. Bakugou non rispose, se avesse risposto sarebbe scoppiato in lacrime. Si morse il labbro inferiore per trattenere le lacrime, lo morse così forte che lo fece sanguinare. Mina se ne accorse e quindi lo strinse a se. Katsuki ricambiò la stretta senza esitazione e strinse il piccolo corpicino della ragazza tra le sue braccia. "Allora...?" Chiese la rosa "Non ce la faccio... Mina... ho bisogno.... del suo calore, del suo corpo, del suo amore.... di lui. Ma non riesco nemmeno a guardarlo." Mina nel frattempo gli stava accarezzando i capelli corti che portava sulla nuca. "Prenditi il tuo tempo. Quando te la sentirai di approfondire l'argomento dimmi, ok?" chiese la ragazza, Katsuki in risposta annuì debolmente. Si portarono sul letto sul quale Bakugou poco dopo si addormentò.
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| Rain | The rain of our Love ♡ Ground Riot ♡
Fanfiction⚠️attenzione in questa storia sono presenti: -storia basata su un amore omosessuale (boy x boy / gay) -atti sessuali espliciti -autolesionismo/suicidio