Buoni propositi

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La lettura aveva da sempre un effetto benefico su di lei, probabilmente si sarebbe persa tra quelle righe fino a fondere il proprio cervello. Non aveva altro modo per rilassarsi se non quello di far vagare lo sguardo fra quei fogli ingialliti dallo scorrere del tempo. Era una piacevole occupazione che fin da bambina aveva accompagnato le sue giornate e quando scoprì di essere una strega fu solo un nuovo pretesto per esplorare nuovi mondi e acquisire nuove conoscenze, divorando centinaia di altre pagine, vecchie e nuove che fossero. Più i volumi erano antichi, più ne veniva totalmente affascinata e coinvolta, dandole la netta percezione di viaggiare nel tempo anche solo con la fantasia, un'emozione che la Giratempo non era mai riuscita a regalarle.
Nonostante i pensieri e i ricordi che la stavano ormai tormentando da quando aveva preso posto agli infiniti tavoli della Sala Grande, riuscì a mantenere una notevole dose di concentrazione su quelle pagine, se non fosse stato per ...

... la sua dolce mano che la sfiorava ...


... non pensava potesse nascondere tanta dolcezza, anzi fu una piacevole sorpresa e un brivido non tardò a percorrerle nuovamente la schiena, benché a distanza di un paio di giorni.
Era successo così velocemente, uno sguardo inusualmente audace, un contesto inaspettatamente appartato e senza alcun preavviso ...

I loro visi si ritrovarono a pochi centimetri di distanza. Quel ciuffo così ribelle che la caratterizzava e gli impediva la totale visuale sulle sue labbra fu prontamente da lui spostato. Chiuse gli occhi, forse un po' troppo presto, ma non era così esperto, anzi, non sapeva un accidente su come si dovesse dare un primo bacio, ma lei era lì davanti a lui, dopo una lunga estate passata a pensarla, bramarla, sognarla, finalmente aveva avuto il piacere di ammirarla. La reazione di Hermione non la poteva conoscere, ma andò a colpo sicuro e posò prudentemente le sue labbra su quelle della ragazza. Ebbe la certezza che quella non fosse la prima esperienza per l'amica, perché fu lei d'istinto a guidarlo, dando inizio a quella lenta danza tra le loro lingue. Poteva anche immaginare chi avesse violato quelle labbra per primo. Quarto anno, un arrogante bulgaro di nome Victor Krum gli aveva soffiato la sua adorata Hermione da sotto il naso. Stavolta però non se la sarebbe più fatta scappare, lo giurò a se stesso, lo spergiurò su quel bacio che imperterrito proseguiva e grazie al quale acquisì anche lui una certa scioltezza. Forse un po' troppa dimestichezza, perché da quel contatto percepì la ragazza irrigidirsi ... stava sbagliando qualcosa?

Ricordare le provocava le vertigini, tanto che più volte dovette scollare lo sguardo dal libro, concedendosi un istante per recuperare lucidità. Era stato decisamente diverso dal suo primo bacio con Victor, ma non a causa dell'inesperienza di Ron, quanto piuttosto che stesse consumando quell'atto proprio con lui.
Provava una certa vergogna. L'anno era decisamente iniziato con il botto e lei ricordava di essersi lasciata trasportare da quel bacio, forse un po' troppo. Era suo amico, perché aveva mosso un simile passo? Era confusa, non ricordava con precisione chi per primo tra loro due avesse azzardato tanto, ma, chiunque fosse, era stato decisamente inappropriato, visto che erano in piena Guerra e non c'era decisamente il tempo per flirtare come due stupidi ragazzini ... cosa che erano, due giovani alle prime armi e, per quanto la riguardava, confusi circa i loro sentimenti.
In un primo momento le era parso di aver ricevuto conforto dai suoi studi, invece si accorse presto che ciò che era successo tra loro, e che lei aveva stupidamente assecondato, l'aveva coinvolta troppo emotivamente tanto da non darle pace.
Lei e Ron non avevano accennato ad anima, viva o morta che fosse, circa il fatto, erano imbarazzati non appena i loro occhi si sfioravano accidentalmente o meno. Ovviamente il discorso era presto caduto anche tra loro e aveva lasciato il posto all'orgoglio, che riportò il loro rapporto alla normalità e a quelle piccole o grandi provocazioni che si rivolgevano di tanto in tanto, con l'unica differenza che ora non riuscivano nemmeno a litigare guardandosi in faccia senza arrossire violentemente.

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