Ti vorrei amare ... posso?

34 2 5
                                    

Era diventata un'abitudine finire nello stesso letto con Ron e lei non seppe nemmeno descrivere quanto tutto quello fosse dannatamente inopportuno. Era stato sufficiente incrociarsi nel corridoio, avere qualche pensiero poco innocente sulla persona di fronte a loro e Hogwarts aveva fatto il resto, facendo comparire la Stanza delle Necessità. Ma era davvero l'amore che stavano cercando, oppure era solo il capriccio di due adolescenti, che, non avendo ancora realmente sperimentato cosa fosse e come si manifestasse quel sentimento, credevano di scoprirlo nel loro eterno compagno di avventura.
Qualsiasi cosa fosse ad averli spinti a quel punto, la passione li aveva travolti nuovamente e nuovamente anche lei si era trovata tra l'attrazione e la ragione, senza riuscire però stavolta a far vincere il buon senso.
Lo sentiva accanto a sé in quel grande letto, sentiva il suo calore a pochi centimetri da lei e percepiva il peso del suo corpo avvicinarsi al suo per riprendere l'ennesima volta a baciarle con dolcezza e desiderio il collo. Hermione però non gradì affatto quel nuovo tentativo di approccio, proprio quando quel fulmineo fuoco che si era accesso tra loro qualche minuto prima si era anche affievolito dopo l'apice della passione e l'intelletto aveva ricominciato a funzionare. Lo allontanò senza troppi complimenti da lei e non lo degnò nemmeno di uno sguardo, ma nonostante ciò a Ron fu sufficiente sussurrare per farsi sentire dalla ragazza, grazie alla poca distanza che intercorreva tra loro.
«Hermione, non possiamo andare avanti così»
«È esattamente ciò che penso anche io»
La Stanza delle Necessità era diventato il loro angolo prediletto, lontano da tutto e da tutti, ma soprattutto lontani da tutti i guai che quella guerra avrebbe portato con sé. Eppure, invece di cogliere quegli attimi dedicati a loro e al loro amore, litigavano più del solito. A loro fare l'amore non portava proprio alcun beneficio, anzi tutto il contrario.
Si mostrava offesa come se lui l'avesse costretta in qualcosa, ma quell'attrazione non era affatto a senso unico e lui lo aveva potuto leggere negli occhi della ragazza. Ron si tirò su per guardarla in faccia e così facendo la sovrastò di nuovo.
«Tesoro, mi dici che hai?»
«Niente ... solo che ora non ne ho più voglia e ... non chiamarmi tesoro, da quando mi chiami tesoro?!»
Al ragazzo non sembrava di aver detto qualcosa di sbagliato, benché lui per primo si rese conto che tra loro il rapporto aveva subito una svolta drastica e repentina in poco tempo.
«Tu sei così sempre, ogni volta che stiamo insieme, non solo ora»
«Perché tu lo rifaresti all'infinito, ma a tutto c'è un limite, Ron!»
La ammirava dall'alto verso il basso, imbronciata con un lieve rossore sul viso e con le braccia incrociate sul petto, come a volersi coprire per non tentarlo più del necessario.
«Perché sei troppo bella, Hermione ... è tua la colpa, non mia»
A quelle parole si degnò di incrociare il suo sguardo e nemmeno lei si aspettava di incatenare i suoi occhi pericolosamente e nuovamente a quelli di Ron. Erano proprio quegli occhi che l'avevano fatta cadere in tentazione appena qualche minuti prima. La volontà e il controllo del giovane però sembravano essere più deboli di quelli di Hermione, perché, anche lui preda di quel complice momento, ignorando il malumore della ragazza, si avvicinò lentamente a lei per sfiorare le sue labbra. Hermione però sembrava tutto tranne che d'accordo a cedere nuovamente. Gli mise prontamente una mano sulla bocca per bloccare le sue intenzioni e poi la ritirò subito per sciogliere anche quel contatto, benché Ron rimase ugualmente a pochi centimetri dal suo viso.
«Ronald, stai per caso cercando uno schiaffo, invece di un bacio?»
«Non ti si può fare neanche un complimento ora?»
Stavolta sembrò essersi rassegnato e irritato per quell'insistenza, così tornò al suo posto frustrato.
«No, se è malizioso»
«Hermione, mi farai impazzire prima o poi»
Non aveva affatto gradito il commento del ragazzo, tanto che si era messa a sedere, impossessandosi della coperta, per gettarsi velocemente alla ricerca dei vestiti, ovunque essi si trovassero. Ron temette di aver causato lui quella fuga improvvisa e desiderò solo prolungare quel piccolo momento dedicato solo a loro.
«Hermione, dai, resta ancora un po'»
«Abbiamo lezione, preferisco non arrivare in aula con te e far sapere a tutti che andiamo a letto insieme»
«Perché mai dovrebbero pensare che andiamo a letto insieme? Noi siamo sempre insieme a prescindere, non potremmo semplicemente aver studiato?»
Lo fissò in modo suggestivo, davvero era così ingenuo e credeva che gli altri lo fossero?
«Ron, ti sei guardato allo specchio?»
«Perché cos'ho?»
«Sei tutto scompigliato e ... hai addosso il mio profumo»
Quell'ultima considerazione stupì persino lei.
«Potrebbe anche essermi finito addosso per altre circostanze, non credi?»
«Questa è quella più probabile, però»
Si abbottonò accuratamente la camicia e si fece passare decisa sotto il colletto la cravatta dei Grifondoro ancora annodata.
«Ti vergogni così tanto di stare con me?»
Alzò di scatto gli occhi sullo sguardo mortificato e deluso del giovane.
«Ron, io e te non ... »
Si avvicinò a lei, alzandosi, senza nemmeno badare che non si fosse rivestito.
«Non stiamo insieme? Quindi è solo sesso, giusto?»
«Certo che no! Io non sono propria la tipa»
«E allora cosa siamo, Hermione?»
La baciò senza nemmeno darle la possibilità di rispondergli, sfiorandole il viso e lei si sentì di nuovo inevitabilmente trasportare altrove. Tra le sue braccia provava sensazioni mai provate prima, si sentiva amata e accudita ... ma continuava a sentire che non c'era ancora spazio per lei e il loro amore come entrambi avrebbero voluto che fosse.
«Ron, mi sono appena rivestita»
«Lo so ... e dobbiamo andare a lezione»
Il ragazzo stava seguendo il suo esempio, gettandosi tristemente alla ricerca dei vestiti, quando Hermione afferrò dolcemente la sua mano per fermarlo. Fece passare le sue dita tra le sue accarezzandolo come a voler chiedere a lui scusa per quella titubanza e incostanza.
«Non mi vergogno di te. Solo che ... c'è Harry e ... »
Ron alzò gli occhi al cielo, gli sembrava davvero strano che la ragazza fosse diventata risoluta tutto d'un tratto circa il loro rapporto, forse l'unico argomento sul quale lei proprio non voleva essere decisa.
«Toglimi una curiosità, pensi a lui anche quando facciamo l'amore?»
«Che accidenti stai dicendo?»
«Che Harry sia un po' troppo nei tuoi pensieri per essere solo un amico»
«Ti dovresti solo vergognare, Ronald, per averlo anche solo pensato. Harry ha solo noi e dobbiamo stargli accanto, perché siamo suoi amici»
«Lui ha molto di più di noi, Hermione, ed ora ha anche le attenzioni della mia ragazza»
Non riusciva a credere alle sue parole, faceva persino fatica a riconoscerlo. Era esattamente ciò che temeva iniziando quella relazione, che tutto sarebbe passato in secondo piano, ma sentire dalla voce di Ron che persino quel legame che li aveva sempre legati ad Harry rischiava di andare in frantumi per il loro incosciente e irrazionale comportamento la lasciò esterrefatta.
«Ron, torna a cercarmi quando sarai ritornato in te. No, anzi, non cercarmi proprio. Tu pensi davvero che io ed Harry ... ma per chi mi hai presa?? E per chi hai preso lui??»
Lo fissò per qualche secondo con sguardo accusatorio, prima di sciogliere le loro mani ancora intrecciate e Ron invano riuscì ad opporsi.
«Aspetta, non volevo intendere che ... Hermione!»
Fece per uscire esattamente dal punto in cui erano entrati insieme e sicuramente accompagnati da un clima più disteso. Si fermò sperando che lui le dicesse qualcosa di abbastanza convincente per chiudere quell'ennesima lite in pace.
«Bhe scusa se ti desidero solo per me! E scusa se voglio che la tua mente sia concentrata su di noi almeno quando stiamo insieme»
«Finiscila di fare il geloso, Ronald, ti riesce molto male»
Se ne andò davvero, lasciandolo solo in quel loro piccolo e grande desiderio, creato dal loro cuore prima che dalla loro mente in quella Stanza multiforme. Avrebbe voluto piangere, maledirsi almeno un centinaio di volte per averla lasciata andare via dopo averle detto quelle cose assurde, ma soprattutto dopo aver vissuto con lei quel meraviglioso momento.
«Che grande idiota che sono!»

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: May 04, 2020 ⏰

Aggiungi questa storia alla tua Biblioteca per ricevere una notifica quando verrà pubblicata la prossima parte!

Crepe nel destinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora