Quella sera Federico insistette molto per accompagnarla a casa, anche se Noemi gli disse che non era necessario. Bhe, non era assolutamente necessario accompagnarla fin dietro la porta di casa sua. Oltre tutto non voleva che Benjamin lo vedesse. Ma fu troppo tardi. Benjamin aprì la porta e le fece segno di entrare. Probabilmente li vide già dalla finestra.
"Grazie per averla accompagnata." disse Ben a Federico con tono distaccato. Quest'ultimo gli fece un mezzo sorriso e poi andò via. Dopo aver chiuso la porta, Benjamin si avvicinò a Noemi.
"Ti devo chiedere scusa." disse Benjamin con la voce tremante. "Vieni, sediamoci." aggiunse indicando il divano. Noemi pensò che fosse giunto il momento tanto atteso. Pensò che le avrebbe detto tutto. Ma non fu così.
"In questi giorni sono stato un fratello di merda. Ti ho trattata malissimo quando tu non lo meriti." disse Ben prendendole le mani.
"Ben, non fa niente. Tutti abbiamo dei momenti buii. Ora dimmi cosa ti succede così ti do una mano." le disse lei sorridendo.
"Non c'è bisogno che tu sappia tutto. Io sto bene, non ho bisogno di aiuto. Solo che Federico mi ha detto una cosa e mi ha preso alla sprovvista. Non sapevo cosa fare e ho reagito male." le spiegò.
"Cosa ti ha detto di così sconvolgente da prenderti alla sprovvista?" chiese lei.
"Nulla di importante." sorrise. Noemi si accorse all'istante che stava mentendo. Si toccò il gomito destro con la mano sinistra e Ben lo fa sempre quando mente.
"Allora se non è nulla di importante, perché non vuoi dirmelo?" chiese ancora.
"Perché non sono cose che ti riguardano, non sono cose di cui tu ti devi preoccupare." le rispose lui.
"Non ti credo neanche un po'." affermò Noemi. "E sappi che qualunque cosa tu mi nasconda io lo scoprirò in un modo o nell'altro." continuò alzandosi dal divano.
"Quanto cazzo sei testarda!" alzò la voce alzandosi anche lui.
Non gli rispose e si chiuse in bagno.
"Noemi!" bussò alla porta. "Non voglio più vederti con Federico. Spero di essere stato chiaro." le ordinò.
Non diede peso a quelle parole e si fece una lunga doccia calda per provare a calmarsi. Le dava un profondo fastidio il fatto che lui non volesse più confidarsi con lei. Aveva anche paura che lui sentisse che non si potesse più fidare di lei. Aveva paura di perderlo. Sentiva che qualcosa era cambiato.
Quando uscì dal bagno notò che lui era sparito. Pensò che fosse uscito di nuovo per andare chissà dove, come faceva sempre. Regnava il silenzio tombale in casa, fino a quando sentì un rumore fortissimo, come se un vetro si fosse appena frantumato. Proveniva dalla camera di Noemi, che si spaventò moltissimo. Pensava che fosse entrato qualcuno in casa. Andò nel panico. Prese in fretta e furia dalla cucina una padella, a mo' di Rapunzel. Entrò lentamente in camera sua e non c'era nessuno. Ma effettivamente un vetro si era frantumato: quello della sua finestra. Si guardò attorno per controllare che nessuno si fosse nascosto da qualche parte, fin a quando inciampò in qualcosa: un sasso. Quello ruppe la finestra, ma i sassi non si lanciano da soli. Quindi controllò fuori la finestra per vedere se c'era qualcuno. Però non c'era anima viva. Notò che vicino al sasso c'era un bigliettino.
01:00 a.m. sotto casa tua :) -F
C'era scritto questo. Leggendo la lettera f le venne in mente solo una persona: Federico. Le apparve il suo viso così pulito e delicato e sorrise. Ma poi cominciò a ridere, si sentiva ridicola, chi usa una padella come strumento di difesa? Però era certa di una cosa, F le doveva una finestra.
Pensò alle parole del fratello: «Non voglio più vederti con Federico.». Avrebbe voluto obbedirgli. Ma era così arrabbiata con lui. Sembrava che non gli importasse più ciò che gli diceva e voleva ricambiare con la stessa moneta. Così prese questa situazione con Federico come un occasione per fare proprio ciò che lui le proibiva di fare, come se fosse un dispetto. E poi non vedeva l'ora di dirgliene quattro per averle rotto la finestra. Aveva intenzione di sfruttare ogni situazione possibile per trarne vantaggio, per scoprire ciò che Benjamin le nascondeva. Ma non avrebbe dovuto farlo.
Arrivò l'una. Benjamin era nella sua camera. Stava dormendo. Era rientrato circa un'ora prima che lei uscisse.
Camminò in punta di piedi fino alla porta per fare meno rumore possibile. Aprì e chiuse la porta lentamente e poi scese le scale velocemente.
Federico era vicino a una moto, la sua pensò. Come al solito, era vestito tutto di nero e la sua giacca di pelle non mancava all'appello. La stava aspettando. Lo raggiunse immediatamente. Ma si guardava intorno per controllare che non ci fosse nessuno.
"Tu." ridacchiò lei indicandolo. "Tu mi devi una finestra. Ti sembra di essere in una fanfiction? Non puoi rompermi la finestra ogni volta che mi vuoi dare un appuntamento!" continuò ridendo.
"Una certa signorina si sta dando troppe arie. Questo non è un appuntamento." rispose Federico. Le guance di Noemi si colorarono di viola, quasi quanto una melanzana. Non si accorse nemmeno di aver usato la parola «appuntamento», ma, ovviamente, non intendeva un appuntamente galante. Comunque riuscì a uscire dalla situazione, secondo lei, più imbarazzante della sua vita.
"Non intendevo quel tipo di appuntamento, carino. Forse sei tu quello che si da delle arie." rispose lei con la voce tremante.
"Si certo, ora prendi questo e sali." rispose lui, ponendole il casco per poi salire sulla moto.
"Pensi che io mi fidi di te a tal punto da salire su una moto a notte fonda per portarmi chissà dove?" chiese lei retoricamente.
"Penso che se tu non ti fidassi me, non saresti qui ora." disse Federico ammiccando un sorriso.
"Ero solo curiosa." rispose lei.
"Si, già. Voglio portarti nel mio posto preferito, proprio come nelle fanfiction." mi disse.
La lasciò senza parole. Non sapeva cosa rispondere, così prese il casco e salì sulla moto sorridendo sotto i baffi.
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Ignis-warriors of nature
FantasíaDue anime legate dal destino, ma lontane. Inconsapevoli di amarsi alla follia. Un Amore vero, con la "a" maiuscola, quello che vedi solo nei film, quello che non immagini nemmeno esista. Quello che fa bene all'anima, che si attacca permanentemente a...