Atto Terzo

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nei media: Tassellate - alt-J
[they'll nosh the love away, but it's fair to say
you will still haunt me]

La notte è degli amanti e la luna sovrana custodisce i loro segreti.
L'isola dormiva profondamente, mentre io e Yoongi sedevamo sul pavimento della sua camera a sfamarci di baci e di poesia. L'aria incandescente era intrisa del suo odore: gelsomino, sudore e salsedine mi inebriavano come la più potente delle droghe. Con la schiena appoggiata sul suo petto nudo, lo ascoltavo sussurrarmi all'orecchio i versi sublimi di Le Fleurs du mal. Il suo respiro mi solleticava il collo, incendiandomi le guance. Lo faceva di proposito, perché - così diceva - amava accarezzare le mie gote porporine come due ciliegie mature.

«Yoongi» mormorai sfiorandogli le labbra con le dita. «Questo amore ci condannerà alle fiamme dell'inferno, come Paolo e Francesca».
Tacque. Il suono della sua bocca che mi lasciava umidi baci sulle mani e sui polsi fu la sola risposta che ricevetti. Solo diversi minuti dopo, come se avesse riflettuto a lungo, mi disse a capo chino: «Che importa l'eternità della dannazione a chi ha trovato, per un attimo, l'infinito della gioia?». Le sue labbra angeliche pronunciarono le parole del poeta maledetto con innocenza e lascivia e pensai che solo in lui potessero coesistere in maniera tanto perfetta il sacro e il profano. Lo amavo eppure lo odiavo. Ero stufo delle sue poesie, bramavo la sua carne sulla mia. Il mio desiderio rasentava la follia e maledicevo la donna che, prima di me, aveva venerato il suo corpo. Volevo fare l'amore con lui e non trovavo le parole né i modi per dirglielo.

Tutte le notti all'una sgattaiolavo di nascosto fuori dalla finestra della mia camera, per farvi ritorno solo all'alba. Una sera però, con il pretesto che le nostre vacanze sarebbero finite a breve, convinsi mio padre a lasciarmi passare la serata in una discoteca locale, così da far visita a Yoongi prima del solito. Deciso a fargli una sorpresa, entrai nel suo appartamento senza bussare, utilizzando le chiavi che mi aveva lasciato qualche settimana prima.

La sua camera era avvolta nel silenzio, si udivano soltanto lo scrosciare del getto della doccia e il frinire delle cicale. Me lo immaginai nella sua nudità, diafano e bellissimo come il dio Marte.
Farò a meno dell'amore, pensai, ma non potrò mai fare a meno di esercitare qualche diritto su di te. Non mi apparterrai mai, Yoongi, ma non apparterrai neppure a lei.
Così mi spogliai dei miei vestiti e delle mie paure. Tremavo nell'ardore, battevo i denti. Entrai in bagno facendo sbattere intenzionalmente la porta. Volevo che mi sentisse, che con quel colpo secco, da uomo, capisse che lì con lui c'ero io e non la sua promessa sposa. Mi insinuai nello spazio angusto della doccia e lo trovai di spalle, rivolto verso la parete. L'acqua grondava dai suoi capelli scuri sui muscoli pieni e arrotondati delle spalle, ruscellando tra le scapole, fino ad arrivare alla base della sua schiena lattea. Tutto il suo corpo vibrava violentemente, persino più del mio. Era infinitamente più bello così che vestito, avrei voluto fotografarlo, imprimere quell'immagine ultraterrena nella mia mente per l'eternità.

Si voltò e il suo sguardo furente mi trafisse. Ai suoi occhi ero finalmente un uomo, un corpo, un amante e mi guardò con la stessa avidità con cui l'avevo sempre guardato io. Mi strinse a sé e un piacere terrificante si irradiò nelle mie arterie, come adrenalina endovena. Lui era il predatore e io la preda, ma non avevo alcuna intenzione di fuggire da lui, desideravo solo che mi divorasse. «Non dire niente, ti prego» lo implorai con il palmo della mano premuto sulla sua bocca. Con il suoi occhi puntati su di me ogni traccia della mia audacia si dissolse, rivelando la mia natura infantile e vulnerabile. Scostò la mia mano con un gesto esasperato e mi sussurrò a fior di labbra: «Come puoi essere sia l'angelo che il diavolo? Mi farai diventare matto». Si aggrappò disperatamente alla mia nuca, stringendomi i capelli, e fui pronto a giurare che mai in tutta la mia vita avevo provato un dolore tanto dolce. Mi baciò con una ferocia tale da spaccarmi le labbra, facendole sanguinare.

𝐍𝐈𝐍𝐍𝐀 𝐍𝐀𝐍𝐍𝐀 𝐏𝐄𝐑 𝐀𝐃𝐔𝐋𝐓𝐄𝐑𝐈 ⁺ ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora