Epilogo

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nei media: Can't Pretend - Tom Odell
[Yeah love I hope you know
How much my heart depends]

5 luglio 1996

Mio Jimin,
è passato un anno da quando hai varcato la porta della libreria. Ora non riesco neppure ad entrarci senza vedere il tuo fantasma in ogni angolo. Leggevi i libri che sceglievo con cura per te, ti appoggiavi agli scaffali e li divoravi famelico, perdendoti fra le pagine. Tra quelle parole c'era tutto il mio mondo. Ti mettevo quei libri tra le mani, ignorando che con loro ti stavo gettando addosso anche un pezzo del mio cuore. E tu ci hai affondato le dita, hai scavato dentro di me e con il tuo sorriso innocente e i tuoi modi da bambino hai abbattuto tutte le mie difese. Prima ancora che me ne rendessi conto mi ero già innamorato di te. E ti invidiavo, ti invidiavo così tanto, perché tu non avevi paura di niente. Non temevi tuo padre, la mia condizione, la tua partenza imminente. Non avevi paura di amare un uomo. Io, invece, sono stato un codardo. Bramavo la tua bocca, sognavo la tua carne sulla mia e desideravo averti soltanto per me, ma ho lasciato che fossi sempre tu ad azzerare le distanze tra noi. Ero ebbro del mio stesso egoismo. Ho finto di non capire cosa provassi, perché non avevo il coraggio di ammetterlo neppure a me stesso. Ero cieco e sordo, anche quando le tue parole e i tuoi sguardi gridavano amore a squarciagola. Ho consumato tutti i libri che abbiamo letto insieme sul pavimento della mia camera in quelle notti afose in cui il tuo odore mi incendiava i polmoni. Non ho più letto i versi di Baudelaire, perché ogni parola mi ricorda il dolce profumo della tua pelle. Ho buttato via le lenzuola su cui abbiamo fatto l'amore, ma poi sono corso a riprenderle come un disperato. Ho provato in tutti i modi a cancellare quello che c'è stato tra noi e soltanto quando te ne sei andato ho capito che ogni mio sforzo sarebbe stato vano. Ti ho lasciato andar via con il cuore spezzato, quel giorno in cui piangesti per me fuori da quella vetrina. Le mie labbra vibravano dal desiderio di asciugare le tue lacrime, il mio corpo fremeva dalla voglia di gridarti che ti amavo, che avrei lasciato qualsiasi cosa pur di stare con te, che né il mio fidanzamento, né tuo padre, né la differenza d'età ci avrebbero separato. Ma sono un codardo, Jiminie, non sono altro che un vigliacco. Adesso non importa con quanto ardore io ti ami, non importa se non riesco neppure a toccare mia moglie senza sentire sotto le dita la tua pelle di seta, non importa se il mio cuore porta il tuo nome, solamente il tuo. Non ha più importanza. Ti ho tagliato fuori dalla mia vita e ora ne pago l'amaro prezzo. Grido nella mia mente che ti amo, per sopperire al rimorso di non avertelo mai detto.
Il nostro primo bacio aveva il sapore salato delle lacrime, anche adesso lo sento sulla punta della lingua e mi sta intossicando.
Un amore nato nel dolore non poteva che finire nel dolore ed io ti ho amato, Jiminie, nella mia maniera egoista e sconsiderata. Ora di noi restano soltanto le mie belle parole, fiumi di poesie che iniziano tutte con il tuo nome. Non mi resta che scrivere la mia patetica firma sull'ennesima lettera che non leggerai mai.

Vivi nei miei ricordi, ma senza di te io sono soltanto l'ombra di me stesso.

Tuo,
Yoongi

-
a/n

Questo epilogo non doveva esistere, ma questa storia vi è piaciuta molto e ho pensato che anche Yoongi dovesse raccontare la sua versione. Il finale dell'atto terzo mi piaceva, quindi ero davvero insicura in merito a questa lettera. Infatti, è rimasta a lungo nelle mie bozze. Mi scuso se arriva con così tanto ritardo. In ogni caso, grazie per tutte le belle parole che avete riservato a Ninna nanna per adulteri. Mi hanno emozionata molto.

Tante di voi mi hanno chiesto di scrivere altre Yoonmin. Al momento mi sto dedicando completamente a una storia su Taehyung, ma in futuro scriverò ancora di loro due. Promesso.

Vi abbraccio forte e grazie, grazie di cuore.
Maddie

𝐍𝐈𝐍𝐍𝐀 𝐍𝐀𝐍𝐍𝐀 𝐏𝐄𝐑 𝐀𝐃𝐔𝐋𝐓𝐄𝐑𝐈 ⁺ ʸᵒᵒⁿᵐⁱⁿDove le storie prendono vita. Scoprilo ora