capitolo 10

424 19 2
                                    

La sveglia suona da un pò, se voglio arrivare in tempo mi devo sbrigare ad alzarmi.
Mi tolgo il pigiama e mi fiondo in doccia, insapono i capelli e poi passo al corpo col mio bagnoschiuma preferito al cocco, ne esco pazza.

Dopo essermi vestita e asciugata i capelli vado in cucina dove vedo solo mia mamma "buongiorno dov'è Tyler?" Chiedo,spero che non mi abbia lasciata a casa "è già andato via hai fatto tardi stamattina Brook" come non detto mi tocca andare a scuola a piedi, sbuffo e mi precipito fuori casa mia. Mi sono accorta che stamattina a sorvegliare casa mia ci sta lui, non l'ho salutato ho tirato dritto per la mia strada infondo l'ultima volta ci siamo lasciati male quindi rimango coerente con la mia testa e resto incazzata con lui.
Sto camminando a passo veloce ormai da qualche minuto manca ancora molto per arrivare a scuola e mi sa che salto la prima ora,non arriverò mai in tempo, una macchina si affianca a me camminando a passo d'uomo spero che non sia qualche depravato che pensa che io sia una prostituta "ti serve un passaggio?" Avrei preferito un pervertito al suo posto e invece è Christopher, non gli rispondo nemmeno e continuo per la mia strada  " non arriverai mai in tempo se continui con questo passo" dio qualcuno lo faccia stare zitto o impazzirò, mi blocco e mi giro verso di lui che ferma la macchina "un passaggio lo vorrei sì-sfoggia un sorriso soddisfatto-ma non da te" il sorriso gli muore in faccia,stavolta a sfoggiare un sorriso soddisfatto sono io.
Riprendo il passo e qualcuno si affianca a me, riconoscerei questo profumo anche a 1 kilometro di distanza, il suo.
"Visto che non sali in macchina vorrà dire che ti accompagno a piedi" mette le mani in tasca e scalcia qualche sassolino "non ne ho bisogno grazie" gli faccio un sorriso falso e continuo sui miei passi, mi fa innervosire il fatto che lui faccia finta che non sia successo nulla come se l'avesse rimosso o come se non sia mai successo. Io lo ricordo bene fin troppo, e se guardo le sua labbra posso ancora sentirle sulle mie
"a che pensi?" Mi distrae dai miei pensieri  " mh? No a niente" mento non gli direi mai che stavo fantasticando sulle sue labbra e sul nostro bacio  "bugiarda non ti credo nemmeno un po'" mi ha beccata  "ok e anche se fosse non lo vengo di certo a dire a te."
"Ahi qualcuno qui stamattina si è alzata con la luna storta oppure hai il ciclo?" Sbuffo alle sue parole, ma davvero pensa che mi sia alzata con la luna storta? "Troglodita che non sei altro non ho ne il ciclo ne la luna storta, il problema sei tu!" Si ferma e mi guarda stranito quasi triste, no impossibile lui ha un buco nero al posto del cuore

" "Ahi qualcuno qui stamattina si è alzata con la luna storta oppure hai il ciclo?" Sbuffo alle sue parole, ma davvero pensa che mi sia alzata con la luna storta? "Troglodita che non sei altro non ho ne il ciclo ne la luna storta, il problema sei ...

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

"E cosa ti avrei fatto?" E me lo chiede anche non ci posso credere "vedo che hai già dimenticato,bene buon per te. Ma io ce l'ho ancora impresso qua" mi picchietto la tempia con l'indice, per tutto questo lasso di tempo ci siamo guardati negli occhi i suoi stupendi blu notte quasi neri potrei dire, e i miei semplicemente color miele, distoglie lo sguardo dal mio e torna a camminare, ora evita anche l'argomento che uomo!
"Non so di cosa tu stia parlando" queste parole mi arrivano come una secchiata d'acqua gelata
"mi fai schifo" stavolta la mia mano sinistra si parcheggerà sulla sua guancia, infatti le mie cinque dita sono stampate ben in rosso sulla sua guancia.
Chiamo un taxi che arriva subito e mi faccio portare a scuola, perché non ci ho pensato prima a chiamarlo? Mi sarei risparmiata tutto ciò e anche lo schiaffo che sicuramente ha fatto più male a me.

"Brook finalmente pensavo che non venissi" alla fine sono entrata in seconda ora Kate mi aspettava infuriata perché non l'ho avvertita "ho avuto un contrattempo" alzo gli occhi al cielo e esco il libro di storia che ci servirà a minuti, "e questo contrattempo ha un nome?"
"dovresti smetterla di fare la veggente e comunque si ce l'ha...Chris" la sua faccia sconvolta mi suggerisce che non se l'aspettava "e che aspetti racconta!!" Sbuffo e inizio a raccontarle quello che è successo, resta a bocca aperta "è stato davvero uno stronzo e tu non puoi stare male per uno come lui"
"lo so..ma c'è qualcosa fra di noi..non so cosa sia è come se fossimo attratti l'uno dall'altro però nello stesso frattempo ci scontriamo come due tornadi" lei ascolta attentamente e annuisce,è sempre dalla mia parte anche se io fossi nel torto "sta attenta ok?" Mi abbraccia e poi seguiamo la lezione.

Sono a casa a qualche ora, ho pranzato con la mia famiglia e poi mi hanno lasciata sola a casa,meglio per me così posso cantare a squarciagola senza essere disturbata da nessuno.
Sto preparando una torta al cioccolato la cucina mi ha sempre appassionata e spero un giorno di poter aprire un ristorante tutto mio o una pasticceria sarebbe un sogno che si realizza, metto le uova,il latte,cacao e la farina e faccio partire le fruste, all'inizio mi arriva un po' di farina e cacao addosso sporcandomi ma poco importa,dopo andrò a pulirmi.
Il campanello suona così vado ad aprirlo senza preoccuparmi delle mie condizioni.
Apro la porta e mi pento di non essermi preoccupata delle mie condizioni, davanti a me ho Chris appoggiato allo stipite della porta, "posso andare in bagno?" Sono tentata dal rispondergli di no ma il mio buon senso gli indica la strada "la porta lì in fondo al corridoio" sparisce dietro la porta e io torno alla mia torta che intorno a 180 gradi per 25 minuti.
"Che cucini?" Mi ero quasi dimenticata della sua presenza, quasi eh "una torta al cioccolato" evito di guardarlo negli occhi non ce la faccio dopo quello che mi ha detto "ehm..sei" per la prima volta lo vedo impacciato ma non riesco a capire cosa voglia dormi infatti lo guardo interrogativa, si avvicina pericolosamente a me e passa un pollice sulla mia guancia, il mio sguardo passa dalle sue labbra ai suoi occhi lo stesso lui "avevi della farina sulla guancia, dovresti essere meno pasticciona" detto ciò va via e mi lascia paralizzata nella mia postazione.
Sono ancora scossa per il suo gesto è così bipolare non riesco a sopportare i suoi sbalzi d'umore, ho sfornato la torta che è venuta veramente buona non  che avessi dubbi sulle mie capacità in cucina ma è sempre una soddisfazione sapere che qualcosa mi è venuta bene.
Alla mia famiglia è piaciuta la torta e sono stata riempita di complimenti che non mi aspettavo,ma ne sono felice, adesso la stanchezza si sta imppossesando di me così salgo in camera mia e mi metto il pigiama dopo di che mi lancio a peso morto sul mio letto e senza accorgermene mi addormento.

*spazio autrice*
Ecco un nuovo capitolo spero vi piaccia, sono felice che il libro stia facendo tante letture e vi ringrazio di cuore.
Non dimenticate la 🌟🌟🌟
Un bacioxoxo.

Complicato e Impossibile Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora