Capitolo 3 - Njord

93 6 9
                                    

Narratore esterno


*chiamata in arrivo da Njord*

*chiamata rifiutata*

Shawn: Njord, sono occupato...

Njord: Ti prego, vieni subito qui

Shawn: È successo qualcosa?

Njord: Kevin mi jdijwsdxhnuishxdxi

Shawn: Njord?



Senza perdere altro tempo Shawn si vestì in fretta, dando retta al suo sesto senso che gli intimava di fare presto, di correre da Njord: qualcosa di brutto stava accadendo e pensava proprio c'entrasse con Kevin, quell'uomo che gli aveva portato via il suo ex marito.

<<Amore, dove stai andando?>> <<È un'emergenza>> si voltò verso il rosa indossando la sua giacca e i suoi occhi parvero così preoccupati <<Si tratta di Njord, vero?>> <<Lui....>> gli andò incontro sorridendo a stento <<Vai, lo capisco se vuoi ritornare con lui...>> <<Ma no, cosa hai capito!>> Shawn gli prese il viso baciandolo con trasporto <<Io voglio rimanere con te d'ora in avanti, ma lui ora ha bisogno di me>>

<<Ti aspetto qua, va bene?>> <<Certo>> con un sorriso lasciò un ultimo bacio sulle labbra di Aiden e poi uscì dalla stanza, varcando la porta con una stretta al cuore. Cosa stava succedendo a Njord? Perchè gli aveva scritto solo ora? E Kevin?


(breve skip time)

L'argentato varcò la porta della casa in cui prima viveva con Njord, semiaperta e dal cui interno proveniva uno strano odore <<Njord....?>> a passo cauto raggiunse la loro camera <<Njord? NJORD!>> a terra giaceva il blu, il petto che si alzava e abbassava velocemente, il tappetto sotto di lui sporco del suo stesso sangue.

Shawn si accasciò accanto a lui, esaminando subito la ferita che aveva al torace, da cui continuava a sgorgare sangue <<Chi ti ha fatto questo?>> tra i singhiozzi disperati l'ex marito gli aveva preso il volto tra le mani <<K-Kevin...>> con le labbra che tremolavano sussurrò quel nome e il mondo cadde addosso a Frost: come aveva potuto andarsene? Non lottare per riavere Njord? Lo aveva lasciato con un uomo che credeva lo amasse più di lui, ma che si era rivelato un mostro.

<<Dov'è?>> <<È andato via....>> Njord chiuse gli occhi lentamente, svenendo nell'abbraccio di Shawn che si prese cura di lui per ore. Non seppe perché non avesse voluto portarlo sino all'ospedale più vicino, o meglio, lo sapeva ma non voleva ammetterlo a sé stesso.

Per Njord provava ancora amore, affetto sincero che lo obbligò ad aiutarlo, a curarlo di tutto il male che quel Kevin gli aveva inflitto; si chiese se fosse stata la prima volta, se lo avesse mai picchiato....



<<Shawn>> con il respiro mozzato dalle fitte che provava al petto Njord si tirò a sedere tra le coperte candide precedentemente cambiate: al pensiero che l'altro avesse potuto toccarle mentre erano ancora impregnate del suo sudore e sperma lo fece vergognare alquanto.

<<Hey>> con un sorriso Shawn si avvicinò al letto <<Mi dispiace così tanto...>> gli accarezzava il viso e Njord teneva lo sguardo basso, incapace di guardarlo negli occhi <<Non sapevo chi chiamare>> <<Non deve scusarti di niente, hai fatto bene>> quella voce dolce e premurosa lo stava portando sull'orlo del pianto.

<<Ti va di raccontarmi com'è accaduto?>> <<Ecco...>> il blu prese a torturarsi il labbro nervosamente: avrebbe dovuto mentire? No, non aveva alcun senso farlo, Shawn era lì per aiutarlo e anche se le cose tra loro si erano chiuse non proprio felicemente, sulla carta rimaneva suo marito.

Nella mente gli balenò quel fatto e si chiese come mai nessuno dei due avesse mai menzionato il divorzio.

<<L-Lo stavamo facendo e->> si interruppe scoppiando in lacrime <<E io ho detto il nome sbagliato e->> si portò entrambe le mani a coprirsi il volto bagnato, intrappolando anche quella dell'altro <<Oh, Njord...>>

Quindi si era pentito?

Lo amava ancora?

Shawn era sicuro che il nome che aveva pronunciato fosse il suo.

<<Mi dispiace, mi dispiace così tanto, non so perchè->> <<Va tutto bene>> strinse il più basso in uno stretto abbraccio, carezzandogli i capelli scuri e lasciandolo sfogarsi contro la sua spalla.

Cosa era giusto fare?

Lo aveva sempre chiamato "cucciolo", e lo era davvero: avvolto dal suo corpo piangeva disperato, lo chiamava tra i singhiozzi straziati e gli permetteva di coccolarlo.

Come faceva ad ignorare il ragazzo che aveva amato per anni?

Ripensò ad Aiden e quel dannato dubbio prese posto nel suo cuore come l'ultima volta.

Doveva fare qualcosa, non poteva ferire altre persone.

[Shiruya] Is it too late to say sorry, now?  (Sequel di &quot;The best choice&quot;)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora