~Parte 8

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Gdragon pov-
Tornai a casa dal tribunale, passando per la solita buia e pericolosa strada. Era buia e cupa anche se era pieno giorno.
La percorsi con attenzione, guardando in ogni angolo.
Le case a bordo della via erano tutte mal ridotte e con le sbarre alle finestre.
Non c'era segno di vita quel giorno, non c'era nessuno, nemmeno i soliti fumatori nelle piccole vie lì accanto.
Poco dopo arrivai al luogo del delitto, lo riconobbi dal grande segno di sangue secco sull'asfalto.
Mi accovacciai vicino ad esso, per vederlo meglio. L'uomo aveva perso davvero tanto sangue, era sicuramente un colpo sul petto.
Fissai il sangue per terra, cercando ricostruire la vicenda con il pensiero.
Non mi ricordai dov'ero svenuto quella sera, forse per il colpo dato alla testa. Non era importante però, sapere se ero caduto a destra o a sinistra, non mi avrebbe portato a nulla.
Non c'erano altre tracce riconducibili alla vicenda di quella sera. L'unica possibilità è la seguente: Quell'uomo si è suicidato.
Non poteva aver sparato Top, il corpo non sarebbe rimasto così vicino al bordo della strada.
La forza compressa sarebbe stata capace di buttarlo molto più in lontananza. Alzai gli occhi sospirando.
L'unica spiegazione era questa, ma non era abbastanza saperlo.
I poliziotti dovevano essere a conoscenza della sua innocenza e del perché è così.
Alzai lo sguardo, per guardarmi attorno. Ci dovevano essere sicuramente altre prove.
Mentre scrutavo in giro sentii una voce proveniente dalla casa davanti a me. Era di una signora anziana.
???:"Ragazzo... Stai cercando di risolvere quel omicidio?"
Rimasi immobile senza dire nulla, mi limitai a guardare nella direzione della voce.
Gd:"Sono qui per..."
???:"HEY BRUTTO COGLIONE COSA FAI?!"
Mi voltai verso la voce minacciosa alla mia destra e vidi due ombre avvicinarsi a me, molto minacciose. Presi il mio zaino e corsi via, più veloce che potei.
Potevano essere lì, che mi rincorrevano agguerriti, senza una motivazione ben precisa. Perché ce l'avevano con me?
Dopo diversi metri mi fermai e guardai dietro, dove non c'era nessuno, fortunatamente li avevo seminati.
Non seppi cosa volevano quei due da me, se volevano solo menarmi o cosa.
Ero ormai a un passo da casa, così mi affrettai ad entrare.
Chiusi la porta dietro di me, con un giro di chiave.
Mamma:"Jiyong, tutto bene?"
Mia madre mi venne incontro, preoccupata.
Io le sorrisi e la tranquillizzai.
Gd:"Sisi, ho solo fatto le scale, l'ascensore non andava."
Appoggiai il mio zaino ed andai in camera mia.
Mi sedetti sul letto, e pensai.
Dell'omicidio era tutto più che chiaro ed evidente, dovevo solo riuscire a farlo capire ai poliziotti.
Chissà cosa avevano quei due contro di me... ma soprattutto, la voce della signora anziana... cosa significava?
Mi chiese se stavo "lavorando" al delitto, ma perché?
Mi rimasero certi dubbi in testa e per il resto della giornata provai a risolverli, fino a che andai a dormire.
Il giorno dopo dovetti riattraversare quella pericolosa strada, come tutte le mattine. Con il mio solito zaino sulle spalle mi avviai, verso l'università.
Sperai con tutto me stesso di non ribeccare i ragazzi del giorno prima. Guardando avanti per la via, vidi tre uomini accovacciati per terra nel luogo del delitto. Erano tutti vestiti di blu, saranno sicuramente stati dei poliziotti, avevano riaperto il caso. Mi avvicinai a loro, e quando fui abbastanza vicino, ascoltai.
P1:"Gli hanno sicuramente sparato, il corpo era rivolto all'indietro con gli occhi aperti."
P2:"Esatto..."
Vi avvicinai ulteriormente.
Gd:"Se il corpo è rivolto all'indietro non può essere stato un omicidio."
Mi guardarono tutti straniti.
P3:"E tu chi saresti?"
Gd:"Gdragon, studente universitario.
Inoltre è molto difficile che la vittima riesca a tenere gli occhi aperti dopo un colpo di pistola sparato da un altra persona. La collisione non è abbastanza forte. Per di più il corpo è stato ritrovato troppo vicino alla strada, se fosse stato omicidio, sarebbe caduto molto più lontano da qui."
Rimasero immobili ad ascoltarmi.
Uno dei tre guardò verso il basso, commentando il mio discorso.
P1:"Non lo so ragazzo... le impronte non sono sulla pistola. Ne sono presenti delle altre."
Gd:"Si, lo so. Infatti è geneticamente dimostrato che il sangue cancella tutte le impronte digitali."
Mi guardarono tutti rimanendo in silenzio, non sapendo cosa dire.
Gd:"È una cosa fondamentale nella ricerca."
Uno dei tre poliziotti prese in mano la situazione, non sapendo più che pesci pigliare.
P2:"Grazie ragazzo, ci saranno di aiuto le tue informazioni."
Feci un inchino e mi allontanai, dirigendomi verso l'università.
Non avevo torto, il mio ragionamento tornava, era tutto corretto.
Fui felice, molto felice, perché con il mio intervento, potevo liberare Top, per poterlo riabbracciare.
Sospirai contento, guardando verso il cielo. Ce la farò, ti libererò.

Se mi vuoi, uccidi. - GTOPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora