~Parte 2

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Gdragon pov-
Sono sempre stato un bravo ragazzo, o almeno, penso di esserlo stato.
Vivo a Pusan, città della corea del sud, in una famiglia benestante.
Sin da quando fui piccolino mi interessai molto alle investigazioni, motivo per cui, iniziai gli studi per diventarlo. Fui sempre stato molto timido, e questo mi ostacolò nell'avere amici, ne avevo solo due.
Li conobbi all'asilo, e da lì mi accompagnarono alle medie e alle superiori.
Furono sempre stati gentili con me, erano ormai i miei migliori amici, ma probabilmente io non ero lo stesso per loro.
Durante asilo e elementari erano due bambini normalissimi, con tanto amore da offrire.
Al liceo però, iniziarono a frequentare brutta gente, non tanto raccomandabile, ignorandomi di conseguenza.
Ci rimasi male, questo è ovvio, così cercai di chiedergli come mai non mi consideravano più.
Un giorno andai da loro, tranquillo, e gli feci quella domanda.
Loro si avvicinarono a me, mi guardarono dall'alto verso il basso e poi mi risposero:"Che vuoi da noi... gay di merda."
Successivamente si misero a ridere, continuando a insultarmi. Ci rimasi molto male, due miei cari amici mi iniziarono a trattare male così dal nulla, ma provai ad ignorare il tutto.
Pensai che sarebbe stato tutto inutile, così decisi di avviarmi verso casa, ma non fu così facile. Uno dei due mi bloccò, spingendomi contro un muro:"Dove pensi di andare? Per colpa tua ho perso la ragazza lo sai?"
Gd:"M-Mi dispiace... cos'ho fatto?"
A:"Cos'hai fatto? Sei gay si vede lontano un miglio... ti vesti di merda. A stare assieme a te ci hanno categorizzati come te, gay. Hanno iniziato a girare voci, come quella che noi tre stiamo assieme e ci inculiamo a vicenda... bah che schifo. La mia ragazza mi lasciò dopo la notizia... e sai per colpa di chi? PER COLPA TUA GAY DEL CAZZO!"
Gd:"Non so cosa dire, se vuoi posso prov-"
Mi diede un pugno in pieno volto, facendomi cadere a terra.
A:"Gnegnegne... Fanculo!"
Così se ne andarono, lasciandomi lì, con il viso pieno di sangue.
Da quel giorno decisi di fidarmi molto meno delle persone, e così feci.
Ebbi ancora molti problemi con il bullismo, ma riuscii ad arrivare all'università. Dati i suoi orari fui costretto a tornare di sera, quando c'era già buio, in una strada piena di drogati e spacciatori.
Per il primo mese non ebbi problemi, nessuno si interessò a me, per fortuna. Continuavo comunque ad avere paura, per un possibile attacco, ed un giorno accadde.
Tre ragazzi mi si avvicinarono, mi bloccarono, mi presero la cartella e iniziarono a colpirmi con essa.
Successivamente mi insultarono, un sacco di volte.
??:"Cosa ci trovi di bello nel cazzo? Minchia prenditi una bella figa, vedi che ti diverti di più."
Rimasi fermo, guardando verso il basso, piangendo.
??:"Che fai non rispondi? Vuoi che te lo butti in culo vero? Ahahahah, che merda."
Il mio cuore iniziò ad accelerare e il mio respiro iniziò ad aumentare, incominciai ad avere molta paura.
??:"Che cazzo state facendo?"
Al suono di quelle parole mi illuminai. Alzai lo sguardo e vidi un ragazzo con i capelli neri, abbastanza alto, e vestito molto bene.
Guardò i tre ragazzi con aria di sfida.
Inizialmente ebbi paura perché, avrebbero sicuramente vinto loro tre in una lotta, ma non successe.
Il ragazzo che era venuto a soccorrermi li fece scappare, in un istante. Dopo di ché si avvicinò a me, chiedendomi come stavo.
Guardai il ragazzo per pochi secondi negli occhi, era davvero bellissimo.
Spostai subito lo sguardo verso il basso, per non far notare il mio rossore.
Mi fece qualche domanda, e successivamente mi disse ci chiamarlo Top. Mi piaceva come soprannome, era particolare.
Mi sentii in imbarazzo, non solo perché mi piaceva, ma anche perché un ragazzo come me in una via del genere non centrava nulla.
Gli dissi che per l'appunto questa era l'unica strada da me percorribile.
Dopo qualche secondo di silenzio, mi disse che poteva aiutarmi lui a superare quel pezzo, e io ne fui lieto, avrei potuto conoscerlo meglio.
Poco dopo lo ringraziai, e mi rincamminai verso casa, diventando subito triste.
Dentro di me sapevo benissimo che quel ragazzo lo disse solo per rendermi felice o altro, non so. Intuii questo dal fatto che non mi chiese nulla sul come incontrarci i giorni seguenti.
Ci rimasi male, ma tanto sapevo già che la mia vita sarebbe stata uno schifo, con o senza quella persona.
Top:"A che ora?"
Al suono di quelle parole mi bloccai. Iniziai ad agitarmi da tanta felicità.
Mi voltai verso di lui.
Gd:"21:15"
Dopo di ché mi rivoltai verso la strada di casa, diventando tutto rosso in faccia. Appena tornai a casa raccontai tutto a mia mamma, il fatto che mi piaceva un ragazzo e che mi aveva salvato da una brutta fine.
Mia madre a quelle parole fu molto felice, e mi diede un bacio in fronte.
Non ebbi mai avuto né un ragazzo né una ragazza nella mia vita, e a 29 anni vivevo ancora con mia madre.
Finalmente, per la prima volta nella mia vita, avevo una specie di "appuntamento".
Ero contentissimo.
Sono Gdragon, uno studente universitario per diventare investigatore.

Se mi vuoi, uccidi. - GTOPDove le storie prendono vita. Scoprilo ora