Nicolas e Cesare stanno insieme da circa una settimana, dopo che Cesare, rimasto solo in studio con Nic, lo sentì dire al cellulare "Non possono piacermi anche i ragazzi, ma soprattutto non Cesare!".
Sentendo questa frase non riuscì a trattenersi da quasi urlare un "che cosa?", e Nic impanicato scappò dallo studio.
Cesare, da tempo ormai innamorato di lui, aveva comunque un po' paura di questa cosa nuova, e sperava di parlare con Nic il giorno dopo in studio, ma lui ovviamente non si presentò.
Quella giornata in studio senza di lui fu un'agonia, perché anche senza Nicolas dovettero registrare comunque, e lui non sapeva cosa pensare.
Così finite le riprese, con una scusa uscì dallo studio velocemente e corse a casa di Nic.
Suonò e sentì la voce di Nic chiedere "chi è?" e si tranquillizzò.
"Nic sono io!".
Silenzio.
"Nicolas, aprimi ti prego."
"Vattene." rispose Nic, con la voce rotta, cosa che fece stare ancora più male Cesare.
"No Nic io di qui non mi muovo, aprimi! Aspetto qui fin quando non arriva tua sorella ad aprirmi!".
Ci fu un attimo di silenzio, poi il suono del cancello che si apre. Cesare salì su con una sensazione strana, ansia mista a felicità nel sapere che anche Nic potesse provare qualcosa per lui, fin quando lo vide con gli occhi lucidi e si buttò subito tra le sue braccia.
"No, non toccarmi, faccio schifo."
"Ma che stai dicendo Nic, non pensarlo neanche per sbaglio, calmati ti prego."
Nic si lasciò andare e si abbracciarono, al centro del salotto, fin quando si calmò, e Cesare gli disse "parliamo un attimo? Andiamo in camera tua? O se vuoi possiamo anche stare qui sul divano, o andare in giardino, come preferisci."
Aveva paura che qualunque cosa dicesse potesse dargli fastidio.
"Andiamo in camera, fra poco arriva mia sorella."
Salirono in camera e Cesare si mise sul letto, ma Nic sembrava ancora molto nervoso e rimase in piedi, senza avvicinarsi troppo.
"Cosa hai sentito ieri? No non dirmelo, ti prego non odiarmi." disse facendo avanti e indietro per la stanza.
"Nic ma ti calmi? Ti prego, non ti odio, come potrei mai odiarti?"
Nic lo guardò con gli occhi lucidi e Cesare gli prese la mano e lo fece sedere accanto a lui.
"Ti ho sentito parlare al cellulare".
Nic abbassò gli occhi, non riusciva a guardarlo.
"Guardami ti prego, e ascoltami bene. Non potrei mai odiarti, per cosa poi? Perché ti piacciono i ragazzi? Guarda che anch-"
"Non mi piacciono i ragazzi" lo bloccò subito.
"Non lo so in realtà, non lo so va bene? Non ci capisco più niente".
Cesare lo guardò e subito gli venne un'illuminazione: "Vediamo se questo ti chiarisce le idee." e si avvicinò sfiorandogli le labbra.
"Cesare cos-"
"Shh." rispose, e appoggiò le labbra sulle sue iniziando a muoverle.
Nic rimase spiazzato, ma poi ricambiò il bacio che si fece sempre più intenso, finché non si ritrovarono sdraiati sul letto, ma Cesare si fermò e lo guardò sorridendo.
"Adesso hai le idee più chiare?"
Nic sorrise e rispose "In realtà sono ancora più confuso. Perché lo hai fatto?"
"Non sai da quanto aspettavo di farlo Nic, solo che non credevo di piacerti. Ieri quando ti ho sentito e ho urlato non l'ho fatto per lo shock, era felicità, ma poi sei scappato e io non sapevo cosa fare. Oggi non sei venuto in studio e ti giuro che è stato bruttissimo registrare senza di te. Lì ho capito che non potevo farti scappare, quindi eccomi qui."
Nicolas rimase senza parole, non si aspettava tutto questo, quel giorno lo aveva passato a letto pensando di aver rovinato un'amicizia e di conseguenza anche il suo lavoro con gli altri ragazzi al progetto di Space Valley; stava pensando a come abbandonare senza fargli capire il vero motivo, e sapere che i problemi erano tutti nella sua testa lo tranquillizzò, ma era comunque ancora impaurito da questa cosa.
"Dai Nic dimmi qualcosa, o ti salto di nuovo addosso eh" e iniziò a fargli il solletico.
Nicolas rise, poi prese fiato e rispose "Beh allora saltami addosso, perché io non parlo." guardandolo con uno sguardo di sfida.
Cesare non se lo fece ripetere due volte e lo baciò di nuovo, mettendogli le mani sotto la maglietta e sentendo i suoi boxer farsi sempre più stretti.
Si staccò e si mise seduto sul letto riprendendo fiato.
Nic rimase sdraiato a riprendere fiato, ma poi si alzò.
"Ti sei già pentito?" chiese, con tono scherzoso ma con la paura che la risposta potesse essere affermativa.
"No anzi, è il problema opposto, se non mi stacco adesso poi non ci riesco più" rispose, guardandolo prima negli occhi, poi scendendo con lo sguardo fino ai pantaloni, notando che non era l'unico ad avere quel problemino. Nicolas si vergognò, e si abbassò la maglietta fino a coprire anche il cavallo dei pantaloni, cosa che fece intenerire e ridere Cesare.
Si guardarono negli occhi, leggendoci felicità, ma anche confusione.
"Nic, non dobbiamo correre così tanto, stai tranquillo. Facciamo finta che non sia successo ancora nulla, iniziamo da capo." Si mise seduto a gambe incrociate e lo stesso fece Nicolas. Gli prese le mani.
"Nicolas Paruolo, vuoi uscire con me? Ti organizzerò un primo appuntamento bellissimo, potremmo andare a mangiare fuori, oppure sui colli, o-"
Nicolas gli lasciò le mani e gli prese il viso avvicinandosi con un sorriso, poi lo baciò dolcemente.
"Mi sembra perfetto".
...
Ciao a tutti! Doveva essere una one shot, ma poi ho iniziato a scrivere e mi sono resa conto che probabilmente era troppo lunga, quindi l'ho divisa in più parti.
Questa è la prima volta che pubblico qualcosa qui e sono un po' nervosa, ma spero vi piaccia!
Edit: mi sono dimenticata di specificare che questa cosa è nata dal video su Bologna, in particolare da una frase di Cesare. Se volete trovare quella frase io ho una fanpage che si chiama @spacevalleyarchive e ieri ho pubblicato quel pezzo di video.
Per la copertina invece ringrazio @cesolas_is_my_smile che ieri mi ha sopportata e supportata mentre scrivevo.
Grazie ancora a tutti!
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Le due torri // Cesolas
FanfictionStavano registrando un salotto su Bologna, la loro città, e a un certo punto uscì l'argomento "torri". Nelson e Nicolas ammisero di non esserci mai saliti, e Tonno, da Bolognese doc, era molto contrariato. Mentre Tonno e Nicolas battibeccavano, Cesa...