Capitolo 1

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Zac.

"Non esiste che io vada a vivere con questa persona, non se ne parla proprio!" esclamò, anzi urlò Billie all'assistente sociale che cercava solamente di esserci d'aiuto. Ci trovavamo nella stazione di polizia di Waco, la nostra cittadina in Texas. Avevamo passato tutto il giorno ad essere interrogati sull'energumeno che aveva ucciso le nostre madri nell'incidente stradale della settimana prima. Il solo ricordo di come ricevetti la notizia mi fece rabbrividire. Chiusi gli occhi mentre cercavo di calmarmi. Billie, al mio fianco, non faceva altro che agitarsi nel giaccone che le era stato dato da un agente. Le lanciai un'occhiata tra l'innervosito dalle sue affermazioni e il supplicante, data la gravità della situazione.

"Billie, le cose stanno così. Voi avete entrambi diciassette anni. Il volere di tua madre era che, in caso di una sua precoce dipartita, continuassi a vivere decentemente con chi lei pensava fosse adatto alla tua vita. Quindi devi accettarlo, sei da sola. Le uniche persone che ti rimangono sono Zac e sua sorella maggiore Meredith. L'abbiamo già rintracciata e sta tornando a Waco con il primo aereo da Washington." spiegò la donna, con fare apprensivo. Le sue occhiaie ormai parlavano da sé, era stanca. E Billie non le era certo d'aiuto. La mia amica, in tutta risposta, scacciò la mano dell'assistente sociale e si alzò bruscamente, uscendo dall'ufficio del detective Brody. Di riflesso mi alzai anch'io, annunciando che sarei andato a farla ragionare. I nostri rapporti non erano tra i migliori. Anzi, possiamo dire chiaramente che erano inesistenti. Ma adesso avevamo una cosa che purtroppo ci accomunava.





Billie.

"Billie, devi darti una calmata." ecco, il solito Zac. Darmi una calmata?! Le nostre madri erano state uccise, perché sì quello non è stato un incidente, da un pirata della strada, poi sparito. Non potevo calmarmi, non finché non avevo trovato quel bastardo e gliela avevo fatta pagare cara. Molto cara. E non mi importava minimamente di come la pensava Zac, ero perfettamente in grado di farcela da sola. Mi accesi una sigaretta, l'ultima del primo pacchetto della giornata, ed aspirai il tabacco socchiudendo gli occhi.

"Non mi devi rompere il cazzo Zac. Se tu non sei toccato da questa situazione non è un mio problema. Ognuno la vive a modo proprio." dissi soffiando il fumo fuori dalla bocca. Mi sistemai quella giacca enorme che mi aveva dato l'agente Spencer, feci un passo all'indietro e mi accasciai sul muro, mentre alcune lacrime avevano cominciato a rigarmi il viso.

Non era possibile che stesse succedendo proprio a me. Dopo tutte quelle che avevamo passato insieme, dopo essere sopravvissute a tutto quello che di sbagliato c'era stato nelle nostre vite, lei non c'era più. Cominciai a singhiozzare, mentre la sigaretta ormai veniva fumata dal vento. Era passata solo una settimana, non potevo averla già superata come Lui. Improvvisamente sentii una mano fredda sul ginocchio, alzai lo sguardo velato di lacrime e trovi gli occhi verdi di Zac a cercare di rincuorarmi. Non volevo andare a vivere con lui e sua sorella. Lui rappresentava tutto ciò che odiavo nel mondo.

"Prima o poi dovrai accettarlo, Billie. Sei ancora minorenne, non puoi vivere da sola. Non sopravvivresti."

Sopravvivere. Una parola troppo ricorrente nella mia vita. Non adatta ad una diciassettenne con ancora tutta la vita davanti.

Scacciai anche la sua mano, mi alzai di scatto lamentandomi di come la sigaretta fosse finita subito, la buttai e tornai dentro nell'ufficio del detective Brody. Sapevo che per me non c'era via di fuga, o almeno per il momento.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 07, 2020 ⏰

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