Erano le sei di mattina e Gon si era appena svegliato, come al solito non aveva fatto sogni tranquilli per via di quello che era successo da ormai qualche anno, purtroppo non era riuscito a dimenticare quella scena che ormai era impressa nella sua mente.
Sospiró, e dopo essersi alzato dal letto con la solita aria triste si diresse in cucina, dove trovó la colazione già pronta, preparata da zia Mito.
Notó un piccolo foglio di carta vicino al piatto, molto probabilmente lasciato da lei prima di uscire."𝑆𝑜𝑛𝑜 𝑎𝑛𝑑𝑎𝑡𝑎 𝑎 𝑓𝑎𝑟𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑙𝑐𝘩𝑒 𝑐𝑜𝑚𝑚𝑖𝑠𝑠𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑡𝑜𝑟𝑛𝑒𝑟𝑜̀ 𝑖𝑙 𝑝𝑟𝑖𝑚𝑎 𝑝𝑜𝑠𝑠𝑖𝑏𝑖𝑙𝑒, 𝑚𝑖 𝑟𝑎𝑐𝑐𝑜𝑚𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑚𝑎𝑛𝑔𝑖𝑎 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑜!
𝑟𝑖𝑐𝑜𝑟𝑑𝑎𝑡𝑖 𝑐𝘩𝑒 𝑡𝑖 𝑣𝑜𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑏𝑒𝑛𝑒, 𝐺𝑜𝑛"
-𝑧𝑖𝑎 𝑀𝑖𝑡𝑜Accennó un sorriso, posando il foglio di carta sul tavolo e iniziando subito dopo a mangiare.
Finito di fare colazione tornó in camera per cambiarsi, mettendosi dei pantaloni lunghi e una felpa abbastanza pesante, avvolgendosi poi al collo una sciarpa. Si avvicinó alla finestra, osservando la natura che lo circondava.
Gli tornarono in mente alcuni momenti che aveva passato in quell'enorme distesa di erba insieme al suo migliore amico, Killua. Si ricordò della prima volta, in cui l'amico, decise di seguirlo fino a casa sua e di tutte le ore passate insieme ad esplorare quel bosco.
Pensó che erano davvero belli quei momenti, in cui poteva ancora sentire la sua risata, giocare con lui e soprattutto bisticciare per cose stupide, avrebbe tanto voluto poter tornare indietro, ma purtroppo non era possibile, se la doveva mettere via e basta, anche perché ormai erano passati due anni dall'accaduto, e da quel giorno, Gon non era riuscito a dimenticarlo, e molto probabilmente non l'avrebbe mai fatto.Percepì una lacrima calda irrigarli il viso, che poco dopo cadde sulla sua mano, fancendolo così ritornare alla realtà. Tiró su con il naso e si asciugò velocemente il viso prima di uscire di casa.
Una volta fuori fece un respiro profondo; aveva proprio bisogno di una boccata d'aria, e soprattutto aveva bisogno di distrarsi in qualche modo per non pensare sempre a quella tragedia, è che era una cosa così impossibile per lui che ancora non riusciva a credere che il suo migliore amico per salvargli la vita aveva lasciato questo mondo, ormai per lui triste e noioso dopo la sua scomparsa.Camminava a testa bassa, immerso nei suoi pensieri, andando ogni tanto addosso a qualche persona, chiedendole poi scusa con un tono di voce molto flebile, in cui si percepiva una nota di tristezza.
Si tiró su la sciarpa, coprendosi così metà viso;
faceva davvero molto freddo, stava iniziando a pensare che forse si sarebbe dovuto mettere addosso qualcosa di molto più pesante, ma tanto ormai era fuori e molto probabilmente non sarebbe tornato a casa prima di sera.E così, anche quel giorno lo passó fuori, al freddo, fregandosene se si sarebbe potuto prendere un raffreddore o addirittura la febbre, facendo così rientro a casa di sera, con il naso e le orecchie praticamente tutte rosse.
Zia Mito non appena lo sentì rientrare corse da lui preoccupata; ormai non sapeva più cosa fare per fare felice Gon, ogni proposta che gli proponeva lui la rifiutava, in più, non sorrideva mai, come se avesse dimenticato come si facesse."Oh Gon, grazie al cielo sei arrivato, mi stavi facendo preoccupare, sai bene che devi rientrare a casa prima, sennó ti verrà qualche malanno!"
Gon alzó la testa, guardando sua zia con occhi vuoti e pieni di tristezza, stringendo leggermente le mani in piccoli pugni. Quella sua espressione emanava a zia Mito parecchia angoscia e anche un pó di paura, ma non perché fosse inquietante, ma perché sapeva che purtroppo non sarebbe più cambiato e avrebbe potuto vedere solo quella sua espressione disperata invece di un bel sorriso come faceva due anni fa.
"Dai Gon, vieni, ti preparo un bagno così ti riscaldi per bene, e poi vai a riposare che ne hai bisogno"
Gon si limitò ad annuire e di andare in bagno non appena zia Mito finì di preparare la vasca, spogliandosi ed entrando subito dopo.
In quel momento cercó di rilassarsi, ma non ci riuscì, l'unica cosa che riuscí a fare fu piangere, piangere fino a doversi per forza fermare per respirare a causa di tutti quegli ansimi e singhiozzi che stava facendo.Il giorno dopo non cambió nulla, infatti dopo aver fatto colazione uscì di nuovo. Camminó per qualche minuto, sempre con lo sguardo basso, fino a quando non sentì qualcosa di freddo posarsi sul suo naso, era un fiocco di neve.
"Sta... nevicando?"
Alzó subito lo sguardo al cielo, portando una mano fuori dalla tasca per poter lasciare alcuni fiocchi di neve cadere sul palmo della sua mano.
Rimase in quella posizione per un paio di minuti, e non appena distolse lo sguardo dalla propria mano notó una figura molto familiare a pochi metri di distanza da lui. Assottiglió leggermente gli occhi per poter capire meglio chi era, e non appena quest'ultimo si giró, incontrò immediatamente i suoi occhi, e non erano gli occhi di qualche sconosciuto, ma gli occhi di qualcuno che conosceva molto bene, anzi, fin troppo bene, possiamo dire che sapeva tutto su di lui, non per niente era il suo migliore amico.
Schiuse le labbra, stupito da quello che stava vedendo, non poteva assolutamente crederci, killua, ovvero il suo migliore amico lì? proprio davanti a lui? no, era praticamente impossibile, peró, sembrava davvero lui.
Si avvicinó di poco, mentre l'altro ragazzo aveva alzato una mano in segno di saluto, sorridendo subito dopo. Gon, nel vedere quel bel sorriso che ormai non vedeva da ben due anni, non pote che ricambiarlo e sorridere anche lui. I suoi occhi non erano più come prima, tutto ad un tratto erano diventati brillanti, e la sua espressione emanava gioia e serenità, per non parlare del suo sorriso, che finalmente era tornato a fare."Killua!"
"Sei davvero tu?"
"Finalmente sei tornato"
"Mi sei mancato tantissimo!"
Queste erano le uniche parole che Gon era riuscito a dire prima di fiondarsi tra le braccia del suo amico e di stringerlo forte a lui, come se non volesse lasciarlo andare, iniziando dopo pochi secondi a piangere, proprio come un bimbo piccolo.
In quel momento, tra le braccia del suo compagno di avventure, si sentiva la persona più felice del mondo, se non dell'intero universo."Mi sei mancato anche tu, Gon"