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Eveleen

Sono passati cinque giorni da quando, agendo d'impulso ho salvato la vita al Diavolo di questa città. Non mi aspettavo davvero che mi lasciasse andare per davvero, ma ho dovuto ricredermi quando la mia vita è tornata alla normalità. Certo non ho più un lavoro e, ultimamente ho sempre delle strane sensazioni sulla pelle, come se fossi osservata ma credo sia solo l'effetto della paura che provo ancora verso gli occhi scuri, che mi è successo di sognare ancora e ancora in questi giorni.

Poco prima di mezzogiorno, raggiungo la mia amica, Astrid, in una tavola calda all'angolo della St Pearson, per pranzare insieme. Le ho accennato qualcosa sul fatto che non lavoro più per Thomas e non si è risparmiata le teorie sul fatto che lui abbia provato ad approfittare di me e io di conseguenza abbia abbandonato ogni cosa. Ho negato tutto, con la promessa di spiegarle cosa è veramente successo.

Parcheggio la macchina in uno dei posti davanti al locale tranquillo ed entro trovando subito la mora e la sua frangetta in fondo ai tavoli. Come è tipico di lei ha il naso praticamene dentro un libro che legge con la massima concentrazione. La raggiungo, prendendo posto sulla sedia imbottita con del materiale rosso davanti a lei.

«Ciao, sconosciuta.»

Lei alza il capo, scrutandomi con attenzione, prima ancora di iniziare con le domande, che sono sicura ha messo da parte fin dal momento in cui ci siamo date appuntamento.

«Come stai?» chiede con tono pieno di premura e mi tocca sospirare.

«Astrid, quante volte te lo devo ripetere, Thomas non mi ha fatto nulla.» dico con aria stanca.

Lei si acciglia.

«Allora cosa è successo? Avanti parlami, forse ti posso aiutare.» mormora piuttosto allarmata. «Non è da te mollare tutto così all'improvviso e poi quel lavoro? A chi verrebbe in mente di lasciare un posto così vantaggioso?»

Non le rispondo subito e sono molto sollevata quando una cameriera si avvicina per prendere il nostro ordine. Prendiamo entrambe lo stesso menu e appena la ragazza si allontana con i nostri ordini, gli occhi color miele della ragazza sono subito su di me.

«Prima di tutto non era poi così vantaggioso.» dico pensando a tutto il tempo che mi portava via fare l'assistente di quel vecchio. «E secondo, credo di aver già risolto tutto, non ti preoccupare.» Almeno credo di aver risolto tutto, anche se non ci vado più in quel locale da giorni, devo ancora avere il licenziamento ufficiale e cominciare a cercare un altro lavoro. Non sarà difficile, penso. Quando lavoravo per Thomas ho ricevuto un paio di offerte di lavoro, dato che erano tutti impressionati dalle mie doti organizzative.

«Allora perché non mi vuoi parlare?» chiede Astrid, non capendo chiaramente il filo principale di questa faccenda. Non so se sia un bene che le sappia quello che ho fatto.

«Rimarresti delusa.» le dico senza nascondere il mio timore.

Lei allunga una mano da sopra il tavolo e la mette sulla mia.

«Non sono qui per giudicarti.» dice piano.

Annuisco convinta che non lo farebbe mai ma ad ogni modo se non lo fa lei, lo faccio io.

«L'ultimo evento che ho organizzato per Thomas non è stato per raccogliere fondi o altro.» spiego. «Lui lo ha fatto per incontrarsi con una persona.» Mi fermo prima di dire quella parola. «Un Reed.» sussurro per non farmi sentire.

Astrid ha la bocca aperta ed è visibilmente sbiancata. «Vuoi dire...»

Annuisco.

«Sì.» Faccio una pausa e abbasso gli occhi. «Ma questo non è tutto.» dico prima andare finalmente al punto. «Quando quel incontro si stava svolgendo, io stavo pensando di andarmene appena ho capito quello che stava accadendo ma uno dei camerieri...ha tirato fuori una pistola e la puntata contro il Diavolo e io, io...credo di averlo salvato.» Finisco con rammarico ripensando a quella sera. Avevo capito che affari stavano succedendo là dentro e soprattutto quegli occhi mi avevano avvertita in qualche modo, che nulla di buono sarebbe successo, eppure io l'ho fatto. Punto nuovamente gli occhi su di lei per capire perché non dica nulla ma il suo volto pallido, accigliato e la bocca aperta la dice lunga su quello che succede nella sua testa.

I Saved The DevilDove le storie prendono vita. Scoprilo ora