-cinque-

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-hyung- alzai lo sguardo infastidito.
-che c'è?- forzai un sorriso.
-ho fame- trattenni una risata isterica.
-bene, cucinati qualcosa, la cucina è piena di cibo-
-ma è casa tua-
-porco D.O Jisung, sei qua da quattro fottuti giorni ed è la millesima volta che ti dico di fare come se fossi a casa tua- soppressi l'istinto di lanciarli addosso il libro che avevo iniziato da una settimana, e avrei già finito se solo qualcuno non mi avesse interrotto ogni due minuti.
Mi ero sforzato così per tanto per convincerlo a stare a casa mia in modo definitivo, evitando che passasse le notti su quella fredda panchina, ma ora mi chiedevo se avessi fatto bene, per la mia sanità mentale.

-scusa- il suo tono dispiaciuto e le sue guance arrossate mi fecero innervosire ancora di più. Era così schifosamente carino e adorabile.
-aish, non preoccuparti... perché non andiamo a mangiare fuori?- chiusi il libro arrendendomi e lo rimisi al suo posto nella libreria.
-fuori? Cioè in balcone? Al parco?- mi battei una mano sulla fronte e scossi la testa divertito.
-pensavo più ad un ristorante... ma in realtà mi piace l'idea del parco, possiamo fare un picnic- lui annuì entusiasta.
-si! Un picnic!-  ridacchiai davanti alla sua infantilità.
-va bene, vai a cambiarti, puoi usare anche i miei vestiti se vuoi, io intanto preparo le cose- lui annuì e andò in camera.

-dovevi proprio portarle?- guardò male le due gattine e io lo guardai così a mia volta.
-certo! Non posso lasciarle sempre in casa, anche loro hanno dei bisogni! E poi non ti stanno disturbando, stanno a giocare per conto loro- lui annuì titubante.
-MINHO- urlai trovandomi schiacciato dal corpo di qualcuno.
-Yongbok faccia di cazzo Lee- mi liberai da lui che mi guardò male.
-sai, non ero sicuro che fossi te, cioè Lee Minho che va al parco, ma alquanto pare qualcuno è riuscito a convincerti- fece ballare le sopracciglia guardando Jisung, che arrossì guardando altrove.
-pft, gli ho chiesto io di uscire. E siamo solo amici, non sono gay come te- lui ridacchiò e mi diede una pacca sulla spalla.
-solo tu non te ne sei ancora accorto- gli diedi un pugno sulla spalla.
-se non ti tappi subito quella bocca dico al tuo ragazzo che lo tradisci-
-non ne hai il coraggio- mi guardò male.
-si? Sfidami- lui si alzò e io lo seguì.

-ehm... io mi sento a disagio- trattenni una risata quando Jisung ci interruppe completamente rosso in faccia.
-lui è Yongbok, il mio migliore amico- l'australiano mi diede una gomitata.
-chiamami Felix!- Jisung annuì spaventato.
-lui è Jisung- lo presentai.
-e ora si è fatto tempo per te di andare- lo spinsi leggermente.
-ma come? Non mi fai rimanere? Perché mi hai invitato allora?- mi guardò offeso.
-ma non ti ho invitato!- lui ridacchiò e si alzò.
-vero, ero venuto a fare una passeggiata con... oh mio dio- sbarrò gli occhi e si guardò attorno velocemente.
-cosa?- lo guardai annoiato.
-ero venuto qua con King e Berry- mi guardai attorno cercando i due cagnolini.
-porca troia, dove sono Soonie e Dori- urlai cercando le due con lo sguardo.
-ma che me frega dei tuoi gatti! Pensa a King e Berry!!!- urlò lui scuotendomi le spalle.
-ma chi se ne fotte del tuo cane e quello del tuo ragazzo, pensa alle mie povere gattine!- questa volta fui io a scuoterlo.
-ehm... perché non li cerchiamo invece di stare qua seduti?- entrambi seguimmo il consiglio del minore e ci dividemmo per cercare i nostri animali in giro per il grande parco.

-ah... mi dispice che abbiamo passato la nostra prima uscita a rincorrere animali- appoggiai il cestino sul tavolo e mi sedetti esausto su una delle sedie.
-va bene, mi sono divertito!- ridacchiò restando in piedi davanti a me.
-allora va bene- sorrisi e poi sbadigliai.
-penso che farò il bagno e poi andrò a letto, se vuoi guarda la televisione o leggi un libro- lui annuì e andò in salotto, mentre io andai in camera mia.

Giuro che arriverà una parte in cui la storia è interessante 👁👄👁

𝙃𝙤𝙢𝙚𝙡𝙚𝙨𝙨 // 𝙈𝙞𝙣𝙨𝙪𝙣𝙜Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora