Hurricane.

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Ho sempre detto di non essere parte integrante di questo mondo,sempre.
Non potevo esserlo,ero troppo diversa,lunatica anche. Un giorno ero al settimo cielo,il giorno dopo era come se il richiamo di quei binari fosse più forte di me.
Non ho mai nemmeno affermato di essere accettabile,come persona o come qualsiasi cosa. Basta osservarmi: passo la mia vita a pensare a come potrebbe essere avere una persona accanto,che si prenda cura delle mie necessità,per quante possano essere,che affronti con me i dolori e che sorrida al mio fianco di fronte alle gioie della vita. Come si chiama tutto ciò? Ha un nome strano... Lontano dalla mia realtà...
È amore il suo nome. Il suo richiamo lo sento,non soffrirei se non fosse così,ma per me l'amore non ha un volto. Esso lo possiede solo se ne si ha fatto esperienza,solo se lo si ha conosciuto e io,a mio malgrado,ancora non conosco questa forza universale che unisce tutti in un unico canto corale e si sa,quando si canta in coro,i cuori battono all'unisono.
Ho sempre detto di essere un uragano di emozioni,Hurricane è il nome che mi sono imposta. Mi affeziono troppo in fretta e mai nessuno si affeziona a me.
So di non essere importante,non serve ricordarmelo,anche se purtroppo la crudeltà esiste,è sempre esistita e sempre esisterà.
Mi porgerò sempre una domanda esistenziale: sono destinata a restare ciò che sono ora?

[Sono l'autrice di "Writing is the only way" e "A drop in the ocean" che vi invito a leggere.]

E se io non avessi un'anima?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora