Hope- Parte tre.

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"The only limits in life are the ones you make".
-Someone.

"Sono passati quattro mesi da quando io e Diana abbiamo cominciato a legare. Mi sono affezionata davvero tanto a lei,mi sento così al sicuro quando siamo insieme,mi sento invincibile e sono me stessa. Non capisco come la gente possa odiarla,lei è così dolce,o almeno con me,quando non.. Beh,lasciamo stare. Contrariamente a come pare essere,pensavo fosse amata da tutti e per questo la invidiavo,perché la gente ultimamente mi odia. Non capisco,non ho mai fatto niente a nessuno,ma mi odiano: dicono cattiverie sul mio conto,parlano di falsità e tanto altro,ma non mi sembra di essere fatta così,non penso proprio. Perché provare odio nei miei confronti?",pensavo. Non riuscivo a capire che il vero motivo per cui la gente mi odiava era Diana. Quella ragazza era la causa di tutti i miei mali: io le volevo bene,ma in realtà stavo male quando ero con lei,perché mi obbligava a fare cose che non mi piacevano. Per colpa sua iniziai a fumare a soli tredici anni. Non era proprio un fumare,era piuttosto "fare due tiri",mi obbligava,mi minacciava: se non facevo ciò che diceva diventava manesca.
Io le volevo bene,ero stupida,o forse di troppo cuore,perché nonostante tutto le volevo bene.

Arrivò Diana. "Quando si dice: parli del diavolo e spuntano le corna",pensai.

- Tata! - pronunciò - Dianaaa - dissi. *abbraccio* - Come stai? - chiese -Bene- risposi. Quante volte le mentii su questo,non ho osato contarle tutte,i suoi atteggiamenti mi facevano letteralmente morire dentro. - E tu? - continuai - Bene bene,ho preso della roba - disse,estraendo una bustina dalla tasca. Spalancai gli occhi nel rendermi conto di cosa fosse,ero incredula. -Diana,ma è.. -
-Erba,sì- mi interruppe.
- Perché lo fai? Le sigarette non ti bastano? -
- *risata* le sigarette sono passate di moda - osò dire. Davvero non riuscivo a crederle,come poteva dire così? Stava perdendo la testa. Dovevo parlarle e farla ragionare. Meno male che eravamo lontane dalla città,perché iniziai ad urlare.
- Diana,ok che sei più grande di me,ma di certo non puoi metterti a fare queste cose! Non puoi! Cosa ti salta in mente,eh? Vuoi diventare una drogata? - urlai,provocandola.
- Taci,bambina che non sei altro! - urlò anche lei,lasciando sul mio viso un'impronta grossa e rossa delle sue cinque dita. Facevano male i suoi schiaffi,perché erano dati con forza e in più la sua mano era piuttosto grossa e tozza,ma si può dire che fossi abituata ormai ad avere una cinquina stampata in faccia,ogni cosa che facevo sembrava essere sbagliata per lei,mentre io non facevo altro che volere il suo bene.
Lacrime nere,a causa del trucco,iniziarono a macchiare il mio viso,il quale bruciava davvero tanto.
- Mi hai fatto male.. Devi smetterla! - le dissi,ma la mia esclamazione non sembrava fare altro che alimentare il suo piacere,la sua convinzione di essere superiore - Sei solo un'insulsa ragazzina - disse ridendo,probabilmente dimenticandosi che aveva solo un anno in più di me,ma non ci pensai due volte a ricordarglielo - Hai solo un anno in più di me,non sei mica chissà quanto più grande - - Ma senz'altro sono superiore a te - la sua logica mi spiazzava per quanto era insensata. Mi dava i nervi. Istintivamente presi il pacchetto che lei teneva in mano e lo buttai per terra,calpestandolo. Guardò la scena a bocca aperta e con gli occhi spalancati,evidentemente si rese conto subito di quanto la sua espressione fosse stupida,perché la cambiò immediatamente,iniziando a ringhiare e scaraventandosi addosso a me. Mi fece cadere violentemente a terra e il mio fianco finì a sbattere sul marciapiede,il dolore che provai fu immenso,ma non fu niente rispetto a quanto provai dopo: si rialzò subito e mi pestò,con parecchia forza,un braccio,per poi tirarmi un calcio nella pancia,dopo il quale urlai di dolore,un dolore lancinante,orrendo,raggelante. -Fai schifo,dovresti rendertene conto e metterti a dieta- pronunciò. Ecco di nuovo la sua logica schiacciante: cosa stava dicendo? Poteva essere vero,ma perché dirlo ora? Per rendermi più debole? Serviva solo a darmi rabbia,rabbia dalla quale potevo ricavare forza per lottare - Dovresti crescere. Sei debole,inutile - concluse,prima di trascinarmi per i capelli e tirarmi un altro schiaffo. Non la pregai di smettere,pregarla era proprio l'ultima cosa che volevo fare. Non so come,ma trovai la forza di reagire,le presi la gamba da terra e la spinsi,facendola cadere e sbattere a terra. Ci mise un po' a rialzarsi,cosa che si rivelò essere a mio vantaggio,perché mi rialzai e corsi via. Non si poteva definire una corsa,ma diciamo che presi un certo distacco da lei,cosa che mi permise di arrivare a casa senza intromissioni da parte sua. La prima cosa che feci fu guardarmi allo specchio,anche se forse era meglio non farlo. Medicai quello che potei medicare e in seguito,con una mano, mi sciacquai la faccia,l'altro braccio faceva troppo male,non potevo utilizzarlo. La domanda sorge spontanea: "cos'hai detto ai tuoi?" . Secondo voi? La classica scusa che avrebbe utilizzato chiunque: "sono semplicemente caduta,non vi preoccupate". Ovviamente ci cascarono,o almeno sembrava,perché circa un anno dopo,l'1 gennaio 2015,tornando in argomento,mio padre mi avrebbe chiesto se il livido che avevo sul fianco che avevo tempo prima me lo aveva fatto Diana,gli avrei detto la verità,lo feci,ma questo si vedrà più avanti.
Tornando a noi: ci cascarono al momento,era questo l'importante. Mi portarono a fare delle lastre: niente di rotto,solo una piccola ammaccatura,roba di una settimana.
Tornai a casa.
Raccontai tutto a mia cugina Laila,la quale ha la mia stessa età,e mi disse che dovevo assolutamente lasciarla perdere,ma che prima dovevo affrontarla.
Ero così ingenua. Io a Diana volevo bene,ma bene davvero,perché nonostante fosse solo un'illusione,lei mi aveva fatto credere di avermi voluto bene e io.. Io le ero grata per questo. Ci misi tempo a metterla da parte,ma grazie a delle persone: Gemma,Nicholas,Luke,Mary e Clarissa,lo feci.
A LORO DEVO DAVVERO TUTTO.
Perché grazie a loro misi da parte Diana. Grazie a loro sono apparentemente libera e ogni giorno che passa libero sempre di più la mia anima.
Un giorno sarò davvero libera,la mia anima e il mio cuore saranno in pace e il mio sorriso sarà vero. Tutto questo sarà grazie a loro,in particolare a Gemma.
Non riuscirò mai a ringraziarli abbastanza. Credo che loro siano la prova che ciò che aspetti,prima o poi,arriva.

E se io non avessi un'anima?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora