VI

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Nota dell'autore: Mi voglio scusare per il ritardo, ma il fatto è che dovevo studiare e quindi non ho avuto il tempo materiale di scriverlo e il problema potrebbe durare fino alla settimana prossima (Liceo Classico del caz*o!), ma durante le vacanze di Natale sarò completamente attivo <3 Spero che questo capitolo vi piaccia :)


Jason.


Jason stava cominciando a ricordare. Qualche giorno dopo la Caccia alla Bandiera era arrivato al campo un gruppo di ragazze. Non ragazze qualsiasi, ma le Cacciatrici di Artemide. A capo di queste però non c'era la Dea, ma una ragazza uguale a quella di una foto che Jason aveva trovato nella cabina di Giove. Poco dopo aveva scoperto che quella ragazza era sua sorella, non solo una sorellastra da parte di padre divino, ma una sorella vera e propria.

“Credevo che fossi...oh dei, Jason!”

Gli aveva detto lei prima di abbracciarlo. La ragazza era Thalia Grace, figlia di Zeus e Beryl Grace. Dopo lo shock dell'incontro avevano cominciato a parlare. Aveva scoperto molte cose (Ad esempio come si era fatto la cicatrice sul labbro superiore) e aveva cominciato a ricordare, a capire che quel Campo non era esattamente il suo posto. Sfortunatamente le Cacciatrici erano partite poco dopo, Thalia aveva salutato Jason promettendogli di tornare.

I ricordi della sua vecchia vita, non erano l'unico problema di Jason. In effetti, il suo vero problema era...Nico. Dopo che aveva baciato il più piccolo, (Come diamine gli era venuto in mente?!?) il figlio di Ade era diventato più distaccato, ma Jason non voleva mollare. Anche se aveva visto come Nico guardava...Percy. Bah! Jason proprio non sopportava il figlio di Poseidone.

*

Il giorno dopo la partenza delle Cacciatrici. Jason, prima di andare a fare colazione, passò per la cabina di Ade. Entrò notò che Nico non era solo. Percy era in piedi accanto al letto nel quale giaceva un Nico dall'aria più malaticcia del solito.

“...No, Percy, ho detto che non voglio che resti qui con me, sto bene”

Stava dicendo Nico, poi vide Jason

“Ehi, Jason”

Gli disse, sorridendo

“Ehm...cosa, c'è?”

“Oh, niente, volevo chiederti se ti andava di fare colazione insieme”

Jason cercò di ignorare lo sguardo di fuoco di Percy.

“Scusami, Jason”

Rispose Nico alla fine

“Oggi non ho neanche la forza di alzarmi, sinceramente”

“Stai male?”

“Solo un po' di febbre, resterò a letto e vorrei stare da solo”

Jason non volette insistere, così fece per uscire. Percy invece restò lì, così Nico gli disse

“Percy, quando dico da solo, intendo da solo

L'altro sbuffò e si avvicinò alla porta e per un attimo lui e Jason rimasero incastrati nell'ingresso. Alla fine Percy si scansò e Jason uscì, allontanandosi da quel dannato quadretto romantico

Percy.

Percy voleva rimanere con Nico. Però il ragazzo stava male e preferiva rimanere da solo, così lui non aveva insistito. La sera prima si erano addirittura messi a mangiare marshmallow e a parlare (Soprattutto del più e del meno, dato che Percy non osava accennare a suoi sentimenti per il figlio di Ade) proprio come due amici....anche se Percy non voleva essere suo amico. Avrebbe voluto baciarlo, abbracciarlo senza imbarazzo, tornare a guardarlo in faccia e perdersi nei suoi occhi scuri. Cercò di scacciare quei pensieri e si diresse alla lezione di scherma che doveva tenere ai Semidei più giovani.

My ending and my Beginning (Pernico/Jasico)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora