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Quella mattina Hermione la passo in diverse agenzie immobiliari, era riuscita in un colpo solo a vendere sia la casa dei genitori che la villetta al mare di sua nonna ormai in disuso da anni. Non era mai stata così determinata in vita sua a cambiare. Aveva deciso di non dire niente a nessuno nemmeno a Ron lo avrebbe fatto più tardi . Aveva deciso che quello che aveva guadagnato più tutti i risparmi che aveva accumulato negli anni in segreto le sarebbero serviti per andarsene e ricominciare. Aveva risparmiato parecchio e ora era giunto il momento di usare quei soldi.
Nel pomeriggio tornò in ufficio, decisa più che mai a lasciare quel lavoro che fin da piccola aveva sognato ma che ormai detestava. Ogni giorno prima di entrare in ufficio doveva armarsi di tutta la forza che era in lei per non sbroccare alla vista di tutte quelle persone che da lei si aspettavano chissà quali imprese , quando invece lei era stanca di dover rendere conto a tutti loro. Chiusa nel suo ufficio scrisse la lettera di dimissioni e la inviò al ministro stesso. Una breve missiva dove spiegava che quello non era il posto giusto per lei, che non era la vita che voleva e che quel lavoro non lo voleva più. Mentre preparava lo scatolone con le sue cose sentí bussare piano alla porta.
H: " Avanti. "
Ministro : " Buongiorno signorina Granger. Ho ricevuto la sua lettera di dimissioni. Vedo che sta già andando via"
H: " Buongiorno Ministro. Si a tal proposito volevo ringraziarla per l'opportunità che mi ha dato, so bene che un posto così è molto ambito, ma la prego di comprendere le mie ragioni ."
Ministro: " Comprendo benissimo signorina, ed è per questo che sono qui. Accetto le sue dimissioni ma in ogni caso se è quando vorrà tornare qui per lei ci sarà sempre un posto. "
H: " La ringrazio molto Ministro. Questa pausa mi farà bene, devo capire chi sono e soprattutto cosa voglio fare della mia vita. E sono lusingata di sapere che in ogni caso ,se deciderò di tornare, sarò la benvenuta. "
Ministro : " Allora signorina Granger Buon viaggio! "
Sentendo quell'augurio Hermione non poté non sorridere, chi l'avrebbe mai detto che le cose sarebbero andare così. Chi l'avrebbe mai detto che quello che un tempo era il suo peggior nemico si potesse rivelare fonte di ispirazione per ricominciare da capo. L'ultima cosa da fare ora era comunicare le sue decisioni ai suoi amici e a Ron. Non aveva ancora deciso come ma l'avrebbe fatto quella sera stessa. Decise di mandare un messaggio a tutti, grazie al cielo si erano modernizzati acquistando un cellulare. " Questa sera tutti a cena a casa mia e di Ron ho un annuncio da farvi! Non ci sono scuse vi voglio tutti! "  un messaggio breve e coinciso, l'aveva mandato nel gruppo degli amici così che tutti potevano vederlo. Ora non poteva più tornare sui suoi passi ,era in ballo e doveva ballare.

Quella sera arrivó molto in fretta, per far prima Hermione ordinó le pizze così da non dover lavare piatti,cosa che odiava terribilmente! Arrivarono tutti in orario, Ron ovviamente, poi Harry con Ginny ormai sua moglie, Neville con la sua consorte Luna. Hermione era nervosa non sapeva come l'avrebbero presa, ma poco importava ormai tutto era deciso e niente e nessuno ,nemmeno Ron , le poteva far cambiare idea. Guardarli intorno al tavolo a ridere e scherzare le metteva gioia ma anche fastidio. Non sapeva bene come spiegarsi questa sensazione ,forse era solo stanca di tutta questa monotonia che caratterizza da troppo tempo la sua vita, sempre le stesse cose sempre le stesse persone ormai era stanca anche di quello, voleva bene a tutti loro ma doveva iniziare a pensare a se stessa prima che agli altri. Finito di mangiare tutti le rivolsero uno sguardo e fu Ron il primo a parlare.
R: " Allora che ci devi dire? Anche se il primo a saperlo dovrei essere io visto che sono il tuo fidanzato? Ma vabbè sorvoliamo. "
A quell' ennesima frecciatina Hermione si tratenne dal tirargli un bicchiere in testa, non avevano ancora fatto pace dall' assurda litigata del giorno prima per l'incontro con Draco. Dove lui sosteneva che non doveva andarci perché lui l'avrebbe solo fatta stare male e un sacco di altre cazzate che Hermione prontamente non aveva minimamente ascoltato.  Non che le importasse gran che di fare pace con lui ormai a stento lo sopportava.
H: " Bene se hai finito con i tuoi commenti inutili vi dico quello per cui vi ho chiamati. Punto primo ho incontrato Draco e mi ha fatto le sue scuse per il suo comportamento negli anni, e io come voi le ho accettate volentieri... " Ron stava per dire qualcosa ma gli occhi di Hermione lo fulminarono, e subito ricominció ".....Punto secondo ho venduto la casa dei miei e la villetta di mia nonna perché ormai entrambe erano in disuso e non valeva la pena tenerle lì a marcire. E punto terzo, che è anche il più importante, mi sono licenziata e ho deciso di partire."
Hermione non riuscí nemmeno a finire la frase che una valanga di domande e di rimproveri ,soprattutto da Ron, la travolsero.
R: " Come hai potuto? E a me non ci pensi? Non posso partire e lasciare tutto! "
H: " Poi io e te parleremo anche di questo. E comunque l'ho fatto perché sono stufa! Sono stufa di tutto anche di te se lo vuoi sapere! Voglio bene a tutti voi qui presenti ma io ragazzi devo andarmene di qui! Sto impazzendo lentamente e ogni giorno è una condanna, a stento arrivo a sera! Mi sento imprigionata in una vita che non volevo e che mi è stata quasi imposta! L'ho fatto per me stesa perché voglio cambiare, voglio scoprire chi sono e cosa voglio dalla mia vita! Sono stanca di dover rendere conto a tutti di quello che faccio, ma sopratutto sono stanca che tutti si aspettino chissà cosa da me! Devo seguire il mio cuore, come mi ha suggerito un mio caro amico, non rimpiangere qualcosa che non ho avuto il coraggio di fare! So che è uno shock per voi e che di certo era l'ultima cosa che vi sareste aspettati da me. Ma è proprio per questo che devo cambiare la mia vita! " Hermione quasi urlava e le lacrime non tardarono ad arrivare, come un fiume in piena aveva detto quelle parole che si teneva dentro da troppo tempo e che finalmente ora aveva avuto il coraggio di dire. La faccia di Ron era un misto di rabbia e delusione. Harry come gli altri erano senza parole, l'unica che si alzò fu Luna.
L: " Hermione per quello che vale io sono fiera di questa tua scelta. " tutti la guardarono male ma come al solito Luna non badó a nessuno e continuò rivolta a tutti i presenti " Non so voi ma io avevo notato che Hermione non era felice, non era soddisfatta della sua vita. Voi che siete i suoi migliori amici , ma sopratutto tu che sei il suo ragazzo ,avreste dovuto capirlo da subito. Quindi Hermione ribadisco per me è una scelta più che giusta, vai e vivi la tua vita come vuoi, devi essere felice non far finta di esserlo per far contenti gli altri. Ora ragazzi andiamocene credo che Ron ed Hermione debbano parlare. "  Luna era sua amica, certo, ma non credeva che la ragazza avesse capito così tanto di lei solamente guardandola, cosa che invece quelli che lei reputava come i suoi migliori amici e il suo ragazzo non avevano minimamente compreso. Alla fine anche gli altri le diedero la loro benedizione scusandosi per la loro reazione. Finalmente si era tolta un peso dalle spalle e ora poteva voltare pagina. Ma prima doveva affrontare un ultimo ostacolo, cioè il suo ottusissimo ragazzo.
Una volta salutati i ragazzi fu Ron a prendere la parola per primo.
R: " Sei .....sei ...Una stronza! "
Un Buon inizio pensó Hermione che non fece in tempo a ribattere che fu colpita da una cinquina dritta sulla guancia, senza esitare estrasse la bacchetta e la puntó sul rosso che realizzò allora di aver fatto una di quelle stronzate che neanche lui poteva immaginare di fare. Una cosa che non doveva essere mai fatta!
R: " Hermione scusa non volevo, ero furioso e ho perso il controllo. Perdonami! " i suoi occhi si riempiono di lacrime di pentimento per il gesto assurdo che aveva fatto. Stranamente Hermione rimase calma ma ancora con la bacchetta puntata sul rosso. E inizió a parlare con una calma innaturale tanto era arrabbiata e delusa dal suo comportamento , che adesso più di prima non sopportava.
H: " Ronald...Non trovo nemmeno le parole per dirti quanto io ti detesto in questo momento. Sai una volta ti amavo veramente, poi questo sentimento con il tempo si è trasformato in affetto .Non  era più amore solo affetto come quello che si prova per un grande amico e per un po mi è andato bene . Poi con la convivenza questo affetto è diventato tolleranza nei tuoi confronti, e questo non credo sia un sentimento da dover provare per la persona con cui stai. Dopo questa sera e dopo questo tuo gesto non provo più neanche quello, anzi mi fai quasi rabbia. Dopo tutto questo tempo e tutti i nostri litigi veramente io non ti sopporto piú. Questa storia doveva finire molto tempo fa, ma forse per paura di rimanere da sola non lo volevo ammettere a me stessa. Ma adesso ho capito che io e te non abbiamo più nulla da dirci. Io e te abbiamo chiuso. Domani me ne andrò e tu sei pregato di lasciarmi vivere la mia vita come voglio perché non ho proprio nulla da renderti conto. E in tutta verità non ho mai voluto condividere questa nuova avventura con te perché sinceramente è anche a causa tua che lo faccio. Mi hai svuotata di tutto Ronald, non ho più sentimenti, non ho più nulla mi hai resa una persona vuota. Addio e buona vita."
Detto questo prese la sua borsa senza fondo, che prima di cena aveva preparato riempiendola con ogni sua cosa presente in quella casa ,voleva sparire del tutto,  e se ne andò lasciando il rosso in preda ad un attacco isterico. Chiusa la porta tirò un respiro di solievo, era come riemergere dall'acqua, era tornata a respirare di nuovo. Si incamminó verso l'aeroporto felice di iniziare la sua nuova vita da sola. La riccia non poteva immaginare cosa sarebbe successo in futuro  ma era contenta di poterlo finalmente scoprire.

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