Four

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Il mattino seguente, quando la sveglia rimbombò nei timpani di Jimin, quest'ultimo non perse tempo, e la staccò.
Poggiò i nudi piedi sul pavimento mentre, ancora seduto sul morbido materasso, si stiracchiava. Decise di precedere il coinquilino, ancora dormiente, e silenziosamente raggiunse il bagno.
Si scrollò definitivamente via il sonno da dosso con una doccia rigenerante, inusualmente pronto per affrontare un nuovo giorno; carico.
Quando si ritrovò davanti al suo riflesso, si scoprì con un sorriso fisso sul volto, che provò a coprire con la mano; nulla da fare, era come se sentisse di avere una marcia in più.
Che il motivo fosse un'amicizia appena sbocciata, però, a nessuno era dato saperlo.

Bello che pronto, bussò alla porta di Seokjin per poi entrarvi furtivo. Gli si sedette accanto mentre con la mano gli scosse appena la spalla, ricevendo come risposta dei lamenti; purtroppo il maggiore non voleva saperne assolutamente nulla.
Lo liquidò infatti, blaterando qualcosa riguardo un corso che non voleva seguire ed un sogno che voleva riprendere, così Jimin si ritrovò costretto ad andar via da solo.

Passeggiava tranquillo per i corridoi dell'università, diretto alla caffetteria decisamente fuori orario, osservando quei pochi studenti che circolavano.
Forse, concluse Jimin, era troppo presto per trovare i suoi amici, così si arrese all'eventualità di far colazione in solitudine; magari avrebbe ripetuto.
A proposito di questo, mentre occupava uno dei tanti tavoli liberi, si guardò attorno alla ricerca di una testa scura, senza però risultati: nel suo immaginario, sarebbe stato carino poter offrire quel famoso caffè.
Nulla da fare, quella mattina gli toccava starsene senza nessuna compagnia.
-Posso portarti un cappuccio ed un cornetto vuoto?- Jimin alzò lo sguardo sulla figura della barista, che lo osservava sorridente, col blocknotes ed una penna fra le mani.
Annuì, felice che la ragazze ricordasse cosa era solito consumare, sebbene avvertisse un leggero senso di disagio.
-Sarei venuto io da te fra qualche momento, sono appena arrivato.- disse, prestando particolare attenzione al fatto che di solito fossero gli studenti ad andare al bancone.
-Visto che ci sei solo tu e quei due ragazzi che non sanno se venire o meno qui, ho potuto fare un'eccezione.- il biondo la guardò confuso, e lei con la penna puntò alle sue spalle.
Quando si voltò, si vide passar davanti Jungkook che tranquillamente prese posto giusto di fronte a lui. E, subito dopo Taehyung che gli si accomodò di fianco.
Quest'ultimo ruomorosamente salutò sia il biondo che la barista, mentre il moro fece un cenno col capo; così socievole già alle prime ore della giornata, ironizzò mentalmente Jimin.
-Per me un cornetto alla nutella ed un succo alla pera, mentre per questo bel depresso un caffè amaro. Tu hai già ordinato?- Jimin annuì in risposta mentre la barista si dileguava parecchio divertita.

-Come mai sei già qui? Hai lezione stamattina?- dopo un paio di secondi nel silenzio assoluto, finalmente Taehyumg prese la parola, ed il biondo dentro di sè gliene fu grato.
-In realtà mi sono semplicemente alzato presto, ma sì, dopo devo seguire. E voi?- domandò di rimando, con lo sguardo rivolto verso il moro, nonostante non conversasse con lui.
-Noi? Devi sentirla questa! Praticamente Jungkook mi ha buttato giù dal letto dopo avert- AHIA.
Sei totalmente impazzito?- Taehyung sbraitò in preda al dolore, carezzandosi con le mani lo stinco dolente.
Solo in quel momento il moro aprì la bocca, ma Jimin potè giurare che lo sguardo furente con cui stesse guardando il coinquilino avrebbe potuto incenerire chiunque.
-Credevo di aver visto un animale, scusami. Piuttosto, Jimin?- sentendo il suo nome, il diretto interessato si mise dritto sulla sedia e finalmente potè guardare negli occhi Jungkook. Aspettò che continuasse, sebbene fosse un minimo distratto dai lamenti del ragazzo di fianco a sè, doveva essersi fatto davvero un male cane.
-Come è andata con lo studio, hai avuto problemi?- il biondo scosse la testa felice, mentre faceva spazio alla barista che poggiava sul loro tavolo le ordinazioni. La ringraziò prima di proseguire il discorso.
-Nessun problema, mi sento un genio!- esclamò dunque fiero di sè, prima di addentare il proprio cornetto vuoto; ormai Taehuyng aveva totalmente perso la parola, troppo preso dal consumare la propria colazione, e Jimin si intenerì osservando come un rivolo di nutella gli sporcasse l'angolo della bocca.
Gli porse un fazzoletto, che riconoscente l'altro afferrò.
-Quindi? Oggi a che ora ci vediamo?- domandò dunque, stranamente entusiasta di apprendere quante più cose possibili.
Jungkook ci pensò su un attimo mentre sorseggiava il caffè.
-Dopo pranzo andrà bene, facciamo alle quattordici .- così chiuse il discorso, lasciando che il silenzio si impadronisse di nuovo della situazione.
Comunque, Jimin si disse, un'emozione qualsiasi avrebbe  potuto esprimerla. Anche se più di tanto non lo sorprendeva, questo suo modo di fare. Alzò quindi le spalle, concentrandosi sul cappuccino bollente.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 11, 2020 ⏰

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