Pov's Marinette
Adrien arrivava sempre nella tarda sera perché doveva fare delle commissioni con suo padre a me non dispiaceva ma mi sentivo sola alcune volte mi siedo e inizio a pettinare i miei lunghi capelli corvini e pettinare le piume delle mie ali. Mi sento in colpa perché Adrien sempre lavora solo la sera ha il tempo di stare con me. Ma non sono più una bambina. Adesso ho mille preoccupazioni non so che fare. Adrien a lavoro, qualche dolore al ventre alcune volte, il stare da sola. Ma alcune volte mi manca così tanto
Dopo
Pov's narratrice
A: allora come stai?
M: bene
A: non mi sembra
M: mi manchi sei sempre lì con tuo padre
A: lo so ma in questo modo possiamo fare andare avanti la famiglia. Anche per me è dura.
M: ho paura per te, per il piccolo o piccola
A: andrà tutto bene principessa (le dà un bacio sulla fronte)Pov's Adrien
I mesi passavano tranquilli ansi troppo tranquilli. Credo che succederà qualcosa ma ogni cosa che accada io proteggerò il mio amore e quel filo d'oro non si spezzerà mai.
Nella notte
Sento rumori strani apro gli occhi e non trovo Mari la cerco da tutte le parti ma non c'era. Me l'hanno rubata corro da mio padre e glielo dico mio padre preso dalle furie esce e difronte a lui c'è il padre di Mari Dio quanto lo odio. Mi ha portato via la mia principessa a un certo punto sento delle urla familiari
A: Marinette!
Adesso che ricordo mi aveva detto che era vicino al nono mese. Io iniziai a correre dove mi conduceva il mio istinto la vidi con delle catene. Le sua ali bianche piene di sangue caduto sulle pietre facendo fiorire dei fiori rossi. Vidi un bambino coperto dalle sue ali era nostro figlio lo presi in braccio ma molto più precisamente mia figlia già era una femmina la coprì con il mantello nero che avevo misi la mano sinistra davanti alla mia ragazza a mia figlia e a me e si creò un sistema di difesa letale. Mi avvicinai a Mari.
A: Mari non mi lasciare
A un certo punto vedo mia figlia con ali bianche e corna nere e una coda. Si accoccolò alla madre e fece cadere una lacrima sul petto della madre e dopo un po' si risvegliò le gocce di sangue scomparirono. La bambina si mise di nuovo tra le mie braccia io avevo una spada.
A: non azzardate a toccarle.
Marinette prese il suo arco nascosto in un nido di colombe e iniziammo la guerra. Poi gli angeli e i demoni si indebolirono e se ne andarono nei propri regni ma la bambina non riusciva ad entrare ne a quello dell'Inferno e quello del paradiso. Non potevamo lasciarla lì senza nessuno. Così mio padre ebbe l'idea di fare costruire un palazzo nella prateria. Ora stiamo insieme tutti e tre ma non credo che sia finita quiAngolo mio
Scusate l'orario ecco siamo quasi alla fine spero vi piace ciauu