오전 일곱 시
Mi svegliai con un mal di testa lancinante, probabilmente a causa del troppo alcol ingerito la sera precedente. Feci per guardare l'ora ma sopra il telefono mi ritrovai una busta bianca, chiusa con un semplice pezzetto di scotch. Lo staccai e aprii la busta.
"Principessa buongiorno,
ti ho preso dei farmaci in caso
avessi ancora mal di testa.
La prossima volta per favore,
non andare con gli sconosciuti,
ho paura che, se ti dovesse
succedere qualcosa,
non potrei esserci io al tuo fianco.
E farebbe male, molto male."
-Il tuo caro AnonimoScossi la testa. Non era possibile.
Era veramente lui ieri sera?
Cercai di ricordare almeno qualche suo particolare ma non ci riuscii. L'unica cosa che avevo in mente era la sua figura alta e snella e il bucket hat che indossava. Sospirai. Ero così vicina dal scoprire la sua identità.. Mi alzai e presi le pastiglie per poi andare in bagno a sistemarmi. Avevo due occhiaie da far paura e i capelli in totale confusione. Che imbarazzo, mi aveva veramente vista in queste condizioni? All'improvviso la porta si aprì e sentii una voce squillante rivolgersi a me.
«Ubriacona sono venuto a prendertii»
Era Haechan, colui che mi aveva lasciata da sola per andare ad aiutare l'amico Chenle che aveva avuto alcuni "problemi".
«Tu» Lo indicai con l'indice della mano destra.
«Sei-»
«Morto? Davvero? Avanti y/n non ti ho lasciato in cattive mani!» Ridacchiò il ragazzo moro, ora praticamente color lavanda,, chissà cosa aveva combinato durante la mia lunga "assenza"...Però io mi ricordavo che lo sconosciuto non lo conosceva, infatti-
-flashback-
«Una persona prima mi ha scritto..Mi ha detto di chiamarsi Lee Haechan.. Lo conosci?»
-————-
«Come facevi a sapere chi era con me?» Chiesi abbastanza confusa, iniziando a prendere le mie cose dal piccolo comodino mettendole poi nella borsa, anche se borsa non si poteva definire viste le sue dimensioni.
«Non ricordo? Quando finii con Lele e tornai all'angolo dei cocktails non ti vidi più, chiesi a Doyoung che era ancora seduto al tavolo e basta.» Fece poi le spallucce, non prolungando troppo il discorso. Non è da negare che credetti solo a un quarto della storia, poiché me l'aveva giusto accennata senza andare nei particolari, ma alla fine decisi di lasciar perdere anche perché non volevo usare troppo il cervello preoccupandomi di queste cose.
«Avanti ti porto a casa piccolina, ti prometto che non succederà mai più!» Disse con tono scherzoso. Mi seccava tantissimo quando si comportava così, ma non ci potevo fare nulla, lui è fatto così e non cambierà mai. Per sua fortuna gli volevo bene..
Gli sorrisi e lo seguii fuori dalla porta della camera per poi uscire dall' intero edificio e osservare la zona in cui ero capitata la notte. Non era molto lontana dal luogo dov'era ambientata la festa, ma non era comunque molto raccomandata dai genitori a causa dei molti ragazzi che usavano drogarsi e spacciare droga.
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𝐩𝐞𝐫𝐟𝐮𝐦𝐞 | ᎷᏗᏒᏦ ᏝᏋᏋ
Poetrydove un anonimo lascia sotto il tuo banco dei bigliettini profumati. ------------ iniziata: 11 febbraio 20 finita: ------------