Ciao a tutti, sono Hannah. No, tranquilli, nessuna Hannah Baker (quella di 13 per intenderci), ma Hannah Jackson. So che dall'introduzione potrei sembrare ripetitiva e noiosa, ma fa sempre piacere presentarsi. Vi chiederete sicuramente: accidenti e questa da dove è saltata fuori? Giuro che se iniziassi a raccontarvi chi sono, non ci crederete. Non perchè io sia una dea greca, semplicemente perchè ho un passato pazzo alle spalle che santo cielo, nemmeno Dio ci capisce più qualcosa.
Allora ripartiamo. Mi chiamo Hannah Jackson, mi sono appena trasferita in California da due settimane. Sono un'adolescente come voi, ho 16 anni. Prima abitavo in un paesino sperduto della Norvegia, ma per colpa di mio padre me ne sono dovuta andare. Non porto rabbia nei confronti dell'uomo che mi ha messa al mondo, il lavoro imprenditoriale ti porta a fare scelte nella vita difficili, ma potete capire come ci si sente ad abbandonare la propria città. Propria città? Ci sono stata 3 mesi, record per me.
Ho abitato a Londra, Berlino, e addirittura in Italia (Verona, stupenda) per 2 mesi. Mia madre è messicana, una donna muy caliente (perdonate il mio spagnolo, so solamente la coniugazione del verbo essere) che all'età di 15 anni rimase incinta di Pablo e decise di abbandonare la sua famiglia e di trasferirsi in un paesino nel confine con gli Stati Uniti. Fu proprio là che incontrò il suo principe azzurro Alex, lui 22 anni lei 17. Insomma, da un ragazzo così cosa puoi ottenere (oltre a quello)? Nulla, infatti dopo due mesi si sono lasciati perchè secondo lui "un figlio tra di loro era di troppo e non era in grado di fare il padre". Mia madre ci era talmente rimasta male che decise di tornare dai (miei) nonni, i quali però vennero a mancare a sua insaputa. Quindi lei si ritrovò senza genitori e un figlio di 2 anni tra le mani. A sto punto le ragazze per mantenersi vanno a ballare nei club per avere un pò soldi e comprare cibo e vestiti al bimbo. Non lo chiamerei proprio "lavoro da puttana", semplicemente "salva vita".
Era il 3 luglio, nel bel mezzo della serata le si presenta quest'uomo alto, muscoloso: il classico figo da una notte e via.
"Ciao, piacere Antony"
"Senti bello io sto lavorando e sinceramente di farmi una scopata e via non mi va. Cosa vuoi?"
"Brutta giornata eh? Ti sento un pò agitata"
Mia madre gli sbattò la porta in faccia, facendolo cacciare dal locale come "persona intimidatoria". Non chiedetemi come, perchè non saprei nemmeno io come rispondervi, dopo 14 mesi sono nata io e il nome di mio padre? Antony, che coincidenze!
Sono stata concepita in Messico e sono nata in Svezia. Fantastico viaggiare il mondo a mia insaputa. Mio fratello Pablo aveva già 8 anni, ma ricordo poco di lui nella mia infanzia. Aveva iniziato a girare nei vari ghetti della città e iniziarono a soprannominarlo Escobar, il perchè lo capii solo qualche mese fa. Mia mamma aveva trovato un lavoro come donna delle pulizie, ma l'avevano licenziata dopo due giorni, mentre mio padre era sempre assente tra i suoi vari viaggi di lavoro. Dopo qualche anno ha iniziato a sentire la nostra mancanza e da quel momento aveva deciso di portarci con lui. Dire che ho visitato 10 città in tutto il mondo in 4 anni è poco.
Insomma, tra tutto questo ora mi trovo in California. Esattamente davanti alla High School più privilegiata di questo posto. Ormai mi sono abituata a questi sguardi da "chi cazzo è questa?": ci sono le fighe bionde sedute sul muretto che mi osservano insieme ai loro ragazzi strafighi che se la ridono. Poi ci sono le persone che io definisco "normali", quelle che camminano per l'entrata senza farsi trip mentali assurdi. E, infine, ma non perchè meno importanti, i fattoni: quelli che si fumano un cannone prima di entrare a scuola a insaputa dei genitori. Che figli di papà, chissà se sarebbero felici di sapere che con i loro soldi ci comprano la maria.
Ormai è sempre la stessa storia:
"Cara ci troviamo all'entrata alle 8.05 e ti faccio vedere la scuola e ti accompagno a lezione" e sempre la stessa palla, bla bla. Ti fanno sentire così accolta il primo giorno, per poi non fregarsene più nulla di te 10 minuti dopo.
Aspetto che tutti entrino e raggiungo il punto prestabilito. Ecco arrivato il momento in cui dovrebbe apparire un figo per farmi da guida come in tutte le storie d'amore, ma l'unica persona che mi ritrovo è il bidello, oltretutto a 1 giorno dalla pensione. Mi presenta la scuola e le classiche cose che si fanno il primo giorno. Il mio armadietto si trova esattamente davanti alla classe in cui avrò lezione tra pochi minuti e penso: "dai almeno non farò ritardo".
Col cazzo. Mentre sistemo i libri mi si incastra la chiave nella serratura e non riesco a toglierla. La campanella di fine lezione suona e tutti gli studenti escono dalla stanza per recarsi nella prossima lezione. Cerco di toglierla in tutti i modi, ma l'unica cosa che riesco a fare è romperla. Ad un certo punto sento dei passi, mi volto e vedo la preside. Ci mancava pure lei.
"Mi scusi signorina, è a conoscenza del regolamento? Ogni alunno beccato fuori lezione riceve una punizione." e nel frattempo che parla e inizia a farmi la ramanzina passano 10 minuti.
Brutta stronza è colpa tua, erano solamente 5 minuti prima del tuo arrivo. Mi becco una punizione il primo giorno di scuola, una cosa positiva insomma, dato che in 20 scuole che ho visitato non è mai successo.
"Tanto me ne vado tra qualche giorno" penso.
La scuola è ok, non saprei come descriverla, è pur sempre una trappola a cui tutti i ragazzi vanno incontro nella propria vita. Dopo la sgridata della preside mi reco a lezione di geografia e successivamente a quella di arte. La pausa pranzo è alle 12. Decido di prendermi una mela e sedermi nelle panchine del giardino per prendere un pò aria.
"Mi scusi, sai che non puoi stare qua?"
"Ma ancora?" urlo, girandomi pensando fosse la stronza. Ma no, mi sbaglio. Non è lei, ancor peggio. Una delle 4 bionde galline di stamattina.
"Si vede che sei una novellina. Questo posto è riservato a.." mentre lei parla, inizio ad alzarmi perchè un'altra rottura di coglioni non l'avrei sopportata.
"Ehi, scherzo. Siediti pure. Piacere Allison"
E fu così che ho conosciuto la mia migliore amica. Incredibile come una delle vip gallina si riveli una persona così fantastica.
Finita la pausa pranzo vado a subire la mia punizione. Sarebbero state le 2 ore peggiori della mia vit.. ah no. Mi sono ritrovata con un gruppo di casinari assurdi, i classici bad boy della scuola e ci ho fatto subito amicizia. Tra quelli ce ne sono due con cui ho legato di più: uno si chiama Ricky, mentre l'altro Tommy. Parliamo, scherziamo. Disegniamo cazzi sul muro con la penna rossa del prof e spacchiamo qualche sedia. Passata la mezz'ora ci siamo stancati di rimanere chiusi tra quattro mura, allora decidiamo di uscire. Mi fanno vedere tutta la città, mangiamo un gelato e ci fermiamo sotto a un portico. Tirano fuori una sigaretta alla menta e me ne offrono una. Tra un tiro e l'altro il sole tramonta e decido di tornare a casa. Saluto tutti i ragazzi ed Allison.
I miei genitori non si sono mai preoccupati di che cosa facessi, a che ore tornassi. Infatti non mi meraviglio se non mi fanno domande ora. Ma una cosa mi lascia di stucco.
Mentre entravo a casa, ho notato una la figura di persone dentro casa mia, ma pensavo fossero solamente i miei genitori. Invece mi ritrovo degli adulti a fissarmi con occhi spalancati, manco fossi una ladra in cerca di bottino che entra in un appartamento.
"Hannah, loro sono i nostri nuovi vicini di casa" e dice i loro nomi, che mi sono già scordata.
"Ciao piccola Hannah, piacere. Siamo venuti a farvi il benvenuto nel nostro vicinato. Spero voi vi troviate bene. Quanti anni hai? Perchè sembra che tu sia coetanea a nostro figlio" e lo indicano. Alla porta vedo un ragazzo biondo, alto in preda a rispondere ai messaggi di qualche gruppo snapchat.
"Tommy, prego vieni." e appena si gira, lo riconosco: sorrido. Lui non mi riconosce subito, forse i capelli bagnati dalla pioggia che mi ha colpita mentre tornavo a casa. Ma dopo 2 secondi tremendamente lunghi, ricambia lo sguardo.
"Ah vi conoscete già?" mi chiede mia mamma perplessa. "Bho, forse, ti lascio nel dubbio mamma"
E la serata procede a buon fine. La giornata finisce bene.
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Come scoprire se stessi: parte uno.
RomanceNella vita si parla dell'amore, delle amicizie, dei dolori e delle sofferenze. Le persone scappano, tornano. Si appassionano a qualcosa per passare il tempo, cercano di trovare qualcosa per non pensare. Il pensiero è ciò che ci fotte, sopratutto qua...