La sedie della sala d'attesa su cui era seduto era verde e scomoda. L'orologio fissato in alto sul muro ticchettava rumorosamente i secondo che passavano. In altri momenti sarebbe stato l'ennesimo rumore che si mischiava tra le voci del corridoio dove medici e infermieri si apprestavano a dare consigli, informazioni e assistere nuovi paziente, ma non quel giorno. Non in quel reparto dove la maggior parte delle volte i rumori erano in festa, ma non in quel momento. Era teso e aveva la testa china e le mani giunte, in segno di preghiera; le gambe si agitavano per l'ansia e la preoccupazione.
Le ore ad aspettare si trasformarono in eternità, ma poi ogni cosa divenne più luminoso quando un pianto vivo e forte animò la stanza con la porta chiusa, appena dietro lui. Si alzò istintivamente; il coraggio che non ebbe prima lo ritrovò in quel momento e accolse l'infermiera con un gran sorriso, prima ancora che quella le dicesse: "Congratulazioni per la femminuccia". La seguì all'interno, dove l'ostetrica stava posando la nascitura nella culla ospedaliera. Si avvicinò e due grandi occhi castani lo fissarono come se avessero riconosciuto il padre che lui era.
Un gridolino lo fece sussultare e con cautela si avvicinò al fagotto avvolto dal panno sterilizzato. Lo prese tra le braccia e lo cullò a se, ispirando anche quell'odore di nascita e vita e miracolo. Un amore diverso da ogni altro.
Una flebile voce femminile disse: "Portamela qua" e cosi fece.
Era il ritratto di una famiglia felice: una bambina dallo sguardo prematuramente vivace, un uomo innamorato di un candido miracolo e il sorriso soddisfatto su un pallido viso stremato. "Dario, guarda la nostra bambina. Ha i tuoi occhi e le mie labbra", la voce si fece fredda e gli occhi divennero distanti. Un pianto di terrore gli bloccò tutti e la bambina venne staccata dalla madre.
Dario, il padre, si apprestò ad avvicinarsi alla finestra dandole quell'amore che sarebbe divenuto, da ora in avanti, l'unico affetto stabile e sicuro per quella creatura.
Era l'inizio, però, non la fine.