Capitolo 1

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Tutto era cominciato quella fredda mattina d'inverno; stava prendendo un caffè in compagnia di suo padre quando toccò quell'argomento tanto fastidioso per lei.

«Ho consegnato i documenti; sei iscritta alla facoltà di legge ufficialmente, quindi puoi preparare l'occorrente per trasferirti in un appartamento tutto tuo.» furono una secchiata d'acqua gelida quelle parole per Spencer che dalla sua confortevole casa in California si sarebbe dovuta trasferire in un appartamento, probabilmente striminzito.

«E sentiamo, quanto dovrò stare lontana da casa? New York? Londra? Parigi?» sbottò nervosa, arricciando il naso e guardandolo corrucciata; odiava quei modi di fare così repentini ed oscuri, così come odiava quando agivano alle sue spalle.

La ragazza era consapevole della situazione economica difficoltosa che la sua famiglia stava affrontando quindi sua decisione era quella di rinunciare al proseguimento degli studi universitari, così da dedicarsi ad essa, anche facendo il più umile del lavoro; voleva in qualche modo contribuire senza essere un peso morto ma quello le scombinava tutti i piani. Non sarebbe riuscita a pagare la retta di università troppo prestigiose nemmeno con due lavori, quindi sperò con tutta sé stessa che fosse un'università vicina e di poca fama.

«Sai cosa ne penso, quindi non so se posso accettare. Dov'è? E quando iniziano le lezioni?» sospirò, sorseggiando il suo caffè prima di scostarsi dal viso una ciocca di capelli castani e puntare i propri occhi verdi in quelli di quel medesimo colore del padre.

«A Tokyo; si tratta dell'Università Imperiale, una delle più prestigiose. Sia io che la mamma ne abbiamo parlato molto ed abbiamo deciso che finirai gli studi, costi quel che costi. L'appartamento è a dieci minuti a piedi e l'abbiamo ottenuto grazie ad un amico di tua madre che lavora nell'edilizia ed ha insistito col parlare ad alcuni di un possibile lavoro per te; vorrei che ti dedicassi solo agli studi ma purtroppo devo chiederti questo sacrificio» l'uomo fu interrotto da un gesto della mano della ragazza, che sorrise e lo abbracciò di slancio, sentendo in quel momento di essere la ragazza più fortunata del mondo.

Amava studiare ed era il suo sogno più grande, coltivato sin da bambina, quello di laurearsi in giurisprudenza così da diventare un avvocato di fama mondiale e si sarebbe impegnata con tutta se stessa per raggiungere il suo obbiettivo; era quello che desiderava più di ogni altra cosa.

«Non preoccuparti, papà; sarò la migliore del mio corso.» disse sorridendo; l'altro non riuscì a non sorridere a quella che un tempo era una bambina ed era oramai cresciuta.

Era consapevole che sarebbe stata molto lontana dalla sua casa, dal suo nido eppure in quel momento l'unica cosa che gli importava era che fosse felice e che spiccasse il volo, spiegando le sue meravigliose ali d'aquila e volare libera.

Le aquile sono degli animali regali, maestosi e fieri, esattamente come Spencer; degli animali testardi che non si sarebbero arresi nemmeno in punto di morte e soprattutto degli animali capaci di difendersi e difendere; sarebbe riuscita a vivere serena a Tokyo e lui l'avrebbe vista scendere in picchiata per quella sua tanto desiderata laurea in legge per poi tornare in cielo, vittoriosa.

Era allo stesso tempo consapevole che si sarebbe ferita spesso, che ogni esame sarebbe stato una caduta in picchiata per un voto degno e talvolta avrebbe potuto ferirsi, ma quella era la vita e così sarebbe andata, fino al grande giorno; già la immaginava con il vestito della cerimonia e trattenne a stento le emozioni represse, scoccandole un bacio sulla fronte prima di sorriderle.

«Vai a fare i bagagli, scricciola; domani hai l'aereo alle otto e dovrai alzarti molto presto.» e con quelle parole si abbracciarono più forte, tornando a casa a passo lento, come a voler prolungare quei momenti a cui presto avrebbe dovuto rinunciare.

Le doleva, ma che poteva fare? Era combattuta dal non deludere i suoi genitori per rinuncia agli studi e dal sapere i suoi in difficoltà e non fare nulla se non peggiorare la situazione con le tasse universitarie; eppure era deciso ed avrebbe iniziato a frequentare l'università, magari lavorando di più e facendo di tutto per pagare il tutto da sé, per non appesantirli.



Erano le otto e mezza e la squillante voce della gentile Hostess dell'aereo già la stava facendo impazzire con i suoi continui avvertimenti e richieste quali "vi preghiamo di mettere i cellulari in modalità aereo ed allacciare le cinture"; ripetè le stesse cose in inglese, giapponese e francese, cosa che la passeggera non gradì affatto.

Era tentata dallo scendere dall'aereo, mandare tutti a quel paese ed urlare alla giovane hostess di stare zitta ma l'educazione rigida impartita dai suoi genitori le impose di far silenzio e dedicarsi all'ascolto di buona musica, lasciando che tutto ciò che era attorno a lei scomparisse in una coltre di nebbia, lasciandola sola nel suo mondo; era il suo primo viaggio, addirittura in solitudine e si sentiva a disagio.

Era diretta in un luogo sconosciuto a lei, dove non conosceva nessuno e di cui conosceva solo la lingua; aveva studiato il Giappone autonomamente per semplice e pura curiosità quindi non era una completa ignorante in materia, ma non poteva ovviamente conoscere in modo approfondito ogni angolo di quel pezzetto di mondo.

Decise di rilassarsi, ignorando completamente quelle sensazioni di irrequietezza ed angoscia, pensando che doveva provare e doveva riuscire, o non se lo sarebbe mai perdonato, vivendo con rimpianti e rimorsi; ben diciassette ore di distanza da casa sua e la cosa un po' la terrorizzava, ma d'altro canto era un p0' felice.

Non avrebbe visto spesso i suoi genitori ma avrebbe fatto di tutto per renderli fieri e soprattutto non si sarebbe arresa alla prima difficoltà; si stufò poco dopo di quel momentaneo passatempo e decise di distrarsi con una lettura, consapevole che il viaggio sarebbe stato lungo.

Come sarebbe stata la sua vita a Tokyo? Non vedeva l'ora di scoprirlo.

Angolo Autore
Salve a tutti, qui il panda vi da il benvenuto nella sua nuova storia; non è una fanfiction ed ogni singola parola è scritta da me, di mia proprietà intellettuale. Voglio riprendere a scrivere come si deve e qui voglio iniziare. Pubblicherò un capitolo a settimana, in quanto voglio portare avanti anche altre storie; spero vi piaccia.
Alla prossima~

Domenica 17 Maggio 2020

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 17, 2020 ⏰

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