Da quella volta le giornate mi sembravano passare con una lentezza inaudita. Maturando credevo di potermi dimenticare di Jean, visto che può essere inteso come il primo amore fuggente. Ne ho parlato con Louise varie volte e lei insiste con il dire che non è possibile innamorarsi di una persona in due giorni. Ho deciso di darle retta per mettermi il cuore in pace, non so quando lo vedrò, e se lo vedrò lui non si ricorderà neanche più di me molto probabilmente. Anche se devo ammettere che Jean mi ha lasciato qualcosa di speciale quando è venuto qui. Sono passati già tre anni da quel giorno e ancora stento a dimenticarlo, nonostante faccia di tutto per far sì che accada.
Sospiro pesantemente e guardo il soffitto. Oggi è il giorno in cui incontrerò ufficialmente Louis di Borgogna e dove organizzeremo il matrimonio, invieremo gli inviti e tutto quanto. La regina mia madre insiste a programmarlo con un anno di anticipo per non sbagliare niente, invece mio padre non è interessato a queste frivolezze, a lui interessa solo di vedere come porterò avanti il regno e vuole mettermi alla prova. Dovrò compiacerlo, e questa cosa non mi piace affatto, odio sottostare ai suoi ordini. Io sinceramente non mi voglio schierare da nessuna parte, resterò neutrale e vedrò cosa vorranno fare della mia vita, anche se dentro di me sto combattendo una guerra. Sento bussare: non rispondo nemmeno, so bene chi è.
«Principessa sono Louise. È il momento di vestirvi, sapete meglio di me che giorno è oggi e consiglierei di sbrigarvi.» dice con tono severo ma pacato la mia dama da compagnia. È entrata senza il mio permesso, ormai le ho dato il permesso di farlo, non ho più nulla da nascondere. Una volta avevo fatto un ritratto di Jean per non dimenticare mai il suo viso: lei era entrata di sorpresa e mi vide con il disegno, si arrabbiò molto perché mi accusò di non starmi impegnando davvero nel dimenticarlo. Da quel giorno le impedii di entrare senza il mio permesso, ma dopo un po' quell'ordine è andato sfumando fino a ora.
Sbuffo e mi alzo, andando davanti all'armadio costellato di innumerevoli vestiti. Decido di scegliere il più normale di tutti, niente di troppo sfarzoso; non sento che questo evento si meriti uno dei miei abiti più belli. Prendo un vestito semplice di stoffa color corallo con le spalline, con la gonna ampia ma non eccessivamente. Mi faccio truccare e acconciare da Louise e usciamo insieme dalla mia stanza. Mi accompagna dall'altra parte del castello, nel salone dei ricevimenti. Mentre camminiamo non posso fare a meno di essere un po' tesa: chissà come sarà questo Louis, chissà se sarà gentile oppure se vivrò un inferno come lo sta vivendo la regina mia madre, chissà che aspetto avrà, se gli piacerò. Tutte queste domanda potranno presto avere una risposta, siamo davanti alla porta del salone. Louise bussa e noi entriamo subito dopo. Il salone è molto grande, ha pareti grandi e spaziose e il soffitto alto, tempestato di affreschi fatti dai migliori artisti italiani. Nella parete di sinistra c'è una finestra molto larga di forma rettangolare, da cui filtra tutta la luce che illumina la stanza. Al centro ci sono due persone: il re mio padre e una persona che non conosco: sarà Louis di Borgogna. È un uomo basso, grassottello, con una faccia paffuta e capelli a caschetto castani, con qualche traccia di capelli bianchi. Non sembra molto sicuro di sé, gli darei al massimo poco meno di quarant'anni. Certamente me lo immaginavo diverso, ma sembra innocuo. Lui al contrario di me mi sta squadrando come se fossi una dea scesa dal cielo. Vedo il re aprire bocca, sta per cominciare a parlare.
«Principessa Marianne, vi presento il vostro futuro marito, Louis di Borgogna.» annuncia con un sorriso soddisfatto, non l'avevo mai visto così... mi fa quasi rabbia. Io faccio un cenno, con il più finto dei sorrisi che sono capace di fare. Il viso di Louis si illumina, si inginocchia e mi fa il baciamano. La sua presa e il suo bacio sono diversi da quelli di Jean; è frettolosa, ha le mani sudaticce, poco garbo ed eleganza; ha pure le labbra umide. Mi asciugo il dorso della mano sulla mia gonna senza farmi vedere.
«Sono molto onorato di conoscervi, avete una bellezza rara, mai appartenuta a nessuna principessa di mia conoscenza.» dice, tentennando un fare languido. Faccio un sorriso di circostanza e strattono la mano via dalla sua presa, anche se vedo il re mio padre che mi lincia con lo sguardo.

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Mon Royaume
Historische RomaneVallesiérs, 1700. Marianne è una giovane principessa erede al trono. La sua esistenza verrà sconvolta da un gala organizzato dai suoi genitori, ovvero i sovrani del regno. Marianne però non è come tutte le altre, è ribelle, non condivide quelle ass...