"È ok"
me lo ripetevo
nonostante il vuoto
nonostante quella persona non fosse più con me
"accettalo e vai avanti" mi dicevo, e alcuni mi dicevano
"se è andata cosi' vuol dire che doveva andare cosi'"
perché sentivo come se non fosse finita li'?
sentivo come se quella fosse solo una pausa
che quel legame che sento sia davvero indistruttibile?
che fossimo davvero legati dal destino?
mi chiedevo tutto questo, mentre non sapevo più cosa pensare
mi dicevo di essere bipolare
prima pensavo che sarebbe andata bene
che sarebbe passata, che non avrei più avuto bisogno di quel legame
poi pensai male
pensai che non l'avrei mai superato
pensai che non ci sarebbe stata via d'uscita da quel labirinto di ricordi in cui ero intrappolato
ciò mi spinse ad odiarla, o meglio, a provarci
odiarla era impossibile
sia perché sapevo non avesse fatto nulla di male
sia perché non ne avevo motivo, dopo che mi fece stare cosi' bene
la amavo ancora?
si'
lo ammisi?
ovviamente, no
quella volta in cui lo ammisi piansi,
una giornata a piangere
per poi far svanire tutti i pensieri
mentivo a me stesso
mi mentivo sulla realtà
i miei sentimenti non erano morti
erano li', in sua attesa
sapevo che non sarebbe finita
era ancora il mio sogno, il mio desiderio più grande
"continua a sognare Giacomo", mi disse una persona
non dimenticherò mai quelle parole
un incoraggiamento che mi svoltò la vita
riuscii a vedere il mondo con più positività
continuai a sognare a mia insaputa probabilmente
come se la realtà seguisse il disegno della mia vita tracciato dal mio cuore
le emozioni al controllo della mia vita
è surreale come sia successo
è surreale come una stupida e superba presunzione sia diventata reale
è surreale come la storia che c'è dietro queste righe che scrivo velocemente ora, sia molto più vasta, ci sono molte altre cose da raccontare su di "Noi"
a giugno pensai che la felicità non è qualcosa di impossibile
ma è da settembre che ne ho avuto la certezza.
-berto